Come ogni mattina - purtroppo - vengo svegliata dalla suoneria della sveglia, mi alzo a fatica e entro in doccia, dopo mezzora esco rilassata e pronta ad affrontare una nuova giornata di università, o quasi. A essere sinceri, quest'oggi ho un motivo in più per raggiungere la facoltà. Thomas Stevens.
Infilo un jeans comodo, un maglione largo e gli UGG, non amo vestirmi in modo appariscente, non ho mai amato attirare l'attenzione su di me, non mi reputo una di quelle ragazza che valga la pena guardare.
Come al solito sono in ritardo, troppo in ritardo, decido di non truccarmi e raccolgo i capelli in una treccia. Oggi nemmeno l'ascensore mi sarà d'aiuto. Esco di casa correndo e raggiungo la stazione, per due minuti non perdo il treno. Mi guardo intorno e non lo vedo, da nessuna parte. Decido di percorrere qualche vagone, barcollando e sbattendo tra i passeggeri seduti che non esitano a lamentarsi e a insultarmi, al quinto vagone mi arrendo e prendo posto.
Arrivata in Università noto con piacere che le iscrizioni al corso del professor Stevens sono aperte, mi iscrivo subito e prendo nota di tutte le date, scoprendo che la prima è oggi stesso. Aspetto l'ora del corso di Social Network con ansia, non seguo neanche una lezione, sono troppo distratta, il che è alquanto strano visto che i miei quaderni sono pieni di appunti, ho preso molto sul serio l'università, sopratutto sapendo che è mio padre a pagarla e che prima o poi me lo rinfaccerà.
"Ti sei iscritta?" mi domanda Carlotta all'uscita. "Di cosa stai parlando?" le domando fingendo indifferenza, non voglio che tutta la facoltà venga a conoscenza della stupida cotta che mi sono presa per Thomas. "Avanti Amanda, sai che non puoi raccontare bugie a me! Io so tutto", afferma saccente, e in effetti lei sa tutto davvero, motivo per cui sono titubante riguardo la mia confessione.
"Si mi sono iscritta, ma solo perché guadagnerò qualche credito in più", faccio una mezza confessione messa alle strette "e poi sembra interessante come corso".
"Lo sapevo!" grida Carli soddisfatta, "sapevo che c'era qualcosa! Dopo voglio sapere tutti i particolari!" mi stampa un bacio sulla guancia e si incammina verso la sua prossima lezione, non dandomi il tempo di ribattere, o meglio, di inventare nuove scuse.
Arrivo in aula e noto da subito che c'è poca gente, mi guardo intorno e vedo Tania intenta a strusciarsi contro Stevens, non rimango per niente stupita. Tania è abbastanza popolare in facoltà, non certo positivamente in quanto è conosciuta principalmente per le sue prestazioni sessuali con più di metà ragazzi del mio corso.
Ammetto di provare un po' di invidia nei suoi confronti, è alta, magra e ha dei capelli molto belli, lunghi e neri. Indossa un abitino succinto, il che è classico del suo stile da ragazza facile, ma non è per questo che la invidio, bensì per la sua sicurezza e sfrontataggine, caratteristiche che di certo non mi appartengono.
Mi obbligo a smettere di guardare quello scempio, apro il quaderno e inizio a disegnare finché il professor Stevens non annuncia l'inizio della lezione. Per tutta la durata del corso non faccio altro che fissarlo con aria adorante e mi compiaccio del fatto di aver scelto un posto non troppo in vista per osservarlo passando inosservata.
Sono così presa nell'esercitare la mia attività di stalking che non mi rendo conto della fine della lezione, quando torno sul pianeta terra, e più precisamente in aula noto di essere rimasta sola, con Stevens ovvio. Lui non sembra essersi accorto della mia presenza quindi mi alzo di scatto per sgattaiolare fuori, ma sbadata come sono faccio cadere la borsa e la pila di libri cade in un tonfo attirando in malo modo la sua attenzione per l'ennesima figura di merda. Chiudo gli occhi per non guardare la sua espressione, sento una risata, apro prima un occhio poi l'altro. Non è la reazione che mi aspettavo. Thomas sta ridendo, di gusto direi, e mi fissa.
Ecco brava adesso si prende anche gioco di te.
Mi volto per andarmene quando sento:
"Aspetta!" grida, con un tono molto più serio. Mi volto e mi avvicino in silenzio confusa. "Mi dispiace, non volevo ridere di te, è solo che sei così maldestra" si giustifica accennando un sorriso.
"Non lo posso negare.." sospiro portandomi indietro i capelli imbarazzata.
Vedendomi incupita aggiunge "Siamo partiti con il piede sbagliato direi di ricominciare, sei d'accordo?", annuisco. "Piacere Thomas Stevens" annuncia, e i suoi occhi sono di una luce che abbaglia. "Amanda Valli, frequento il suo corso da oggi, e mi scuso ancora per i disagi che le ho creato ieri".
"Non preoccuparti Amanda, e dammi pure del tu", sorride, mi stringe la mano ed esce dall'aula.
Resto immobile a fissare la porta per qualche istante, non ho mai visto occhi così belli.
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GIRL WOOED - CONTESA
RomanceAmanda e Thomas provengono da due mondi diversi.. Lei alle prese con l'università, lui uomo in carriera.. Il loro primo incontro promette male. Odio, amore in continua contrapposizione tra loro. Si rincorreranno a lungo per poi ritrovarsi e lasciars...