Capitolo 43 PLEASURE

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 L'acqua bollente colora la mia pelle sensibile di un rosso papavero, come sempre. E' sempre stata una mia fissa l'acqua calda e non intendo rinunciarci.  Tra poco dovrò salutare Ben che andrà al suo addio al celibato ed io al mio addio al nubilato, poi secondo le tradizioni e gli ordini di mia madre che da qualche tempo ha riassunto il suo ruolo di genitrice rompi scatole e inopportuna, Ben trascorrerà la notte in albergo.

"Devi essere impeccabile" ordinava lei "ci saranno tutti i fotografi" continuava leggendo gli articoli su internet che annunciavano il nostro matrimonio. Alla fine Benson era una persona importante in America, anche se per me rimaneva sempre l'umile uomo che stavo per sposare, non aveva mai ostentato la sua ricchezza e non ne aveva mai approfittato. L'anno in cui suo padre lo licenziò - a seguito della soffiata di Thomas - si era rimboccato le mani trovando un lavoro in fabbrica che lo teneva lontano da noi dalle 7 del mattino alle 9 di sera, e quando tornava a casa distrutto e con le mani piene di piaghe trovava comunque il tempo di giocare con sua figlia e di dedicare delle coccole a me. 

"Piccola io sto andando" mi annuncia Ben entrando in bagno. 

"Ma forse potrei trattenermi ancora qualche minuto" ammicca malizioso guardandomi dalla testa ai piedi attraverso il cristallo della doccia.

"Potresti" gli dico aprendo una delle porte della doccia super capiente. 

Ben non esita più di un secondo e comincia a spogliarsi, mentre lancia i vestiti all'aria continua a fissarmi e posso già vedere la sua erezione farsi spazio tra i boxer. Quando anche questi raggiungono il resto dei vestiti sul pavimento entra velocemente in doccia. 

"Aia" urla non appena si scontra con il getto d'acqua bollente della doccia, scoppio a ridere.

"Tra poco ti ci abitui" gli dico mettendogli le mani intorno al collo e tirandolo verso di me sotto il getto d'acqua, fino a quando il mio seno non incontra il suo petto, colorato di qualche tatuaggio in più da quando l'ho conosciuto. Sembra bastare quello ad abituarlo al calore dell'acqua.  Al nostro tocco posso vedere una piccola scintilla d'eccitazione nei suoi occhi. Con desiderio mi tira a se e comincia a baciarmi, con passione e ardore senza lasciare spazio a piccoli baci delicati. La sua lingua irrompe nella mai bocca e io non la scaccio di certo. Le sue mani si posano sui miei fianchi per poi scendere fino al sedere, che palpa animatamente spingendomi sempre più verso di lui. Indietreggiamo lentamente fino a quando non sento la parete fredda dell'altro lato della doccia aderire alla mia schiena, un brivido percorre tutto il mio corpo fino ad arrivare tra le mie gambe.

"Stai ferma cosi" mi dice alzandomi le braccia con la sua mano e tenendole salde al muro. Comincia a baciarmi sul collo delicatamente, poi i baci diventano più bramosi, sono convinta che mi abbia lasciato qualche piccolo segno. Comincio a muovermi e a fremere dall'eccitazione quando i suoi baci raggiungono il mio seno, con la lingua accarezza delicatamente il  capezzolo e con l'altra mano tasta l'altro seno delicatamente. Poi, lasciandomi al quanto stupita dalla sua iniziativa si inginocchia all'altezza dei miei ormoni sollevando la mia gambe e appoggiando alla sua spalla per lasciargli una visuale migliore, infila prima un dito, poi due e con la lingua comincia a disegnare piccoli cerchi mandandomi completamente in paradiso, non mi sono neanche resa conto di avere ancora le mani alzate contro la parete, anche se Ben non me le sta più tenendo li. 

"Ti piace eh" asserisce distaccando la testa dal mio piacere solo per qualche secondo, per poi tornare a fare quel piacevole massaggio.

"Continua Ben" ansimo con un filo di voce e cominciando a emettere qualche gemito. 

"Vieni per me amore" mi incita aumentando il ritmo delle sue dita dentro di me. Il mio corpo reagisce quasi istintivamente alla sua incitazione e vengo urlando il suo nome.

GIRL WOOED - CONTESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora