-Pronto
-Ciao Mandi, sono Sam.
-Non era con te che volevo parlare.Non volevo essere cattiva con Sam ma in quel momento ero arrabbiata, con lei, con jack, con Thomas e con il mondo.
-Ascolta, so che sei arrabbiata.. Ne hai tutte le ragioni. Ma é stato un caso, l'avevamo appena scoperto e in quel momento ha chiamato tua mamma per comunicarci del loro arrivo e.. Glielo abbiamo detto.
La giustificazione ha un senso, ma non mi sento di giustificarli in questo momento. Sono arrabbiata e voglio che tutto il mondo lo sappia.
-Non é con te che volevo parlare.
Scandisco perfettamente tutte le parole prima di chiuderle il telefono in faccia.Il viaggio di ritorno é previsto tra 3 giorni ma non posso neanche immaginare di restare altre due ore qui.
Tiro fuori la valigia da sotto al letto e comincio a riempirla alla rinfusa con tutta la roba inutile che mi sono portata e ovviamente, considerando che si era chiusa a malapena quando avevo piegato bene la roba con Carli adesso non riuscivo a smuovere la zip di un millimetro.
All'ennesimo tentativo lancio tutta per aria e scoppio a piangere. Mi sento cosi stanca, umiliata.Toc,toc
"Mandi, posso entrare?" mi domanda calmo Benson dall'altro lato della porta.
"Vattene" gli urlo tra un singhiozzo e l'altro.
Non ascoldando la mia richiesta, apre la porta.
"Ho detto vattene!!" urlo di nuovo tirandogli una scarpa di quelle che non erano entrate in valigia, per fortuna la schiva.
"Cosa é successo?" si viene a sedere per terra di fianco a me, abbracciandomi."Amanda.. Lo so di te e mio fratello. Lo vedo, vedo come ti guarda e come tu lo guardi.." dice comprensivo.
"Lui mi odia Ben, mi ha umiliata, lo fa in continuazione" dico aumentando il pianto, diventato ormai ingestibile.
"Però ti ha portata qui, in stanza con lui. Non lo aveva mai fatto prima!"
Mi sento ancora più male all'idea che a consolarmi sia proprio lui, leggo dai suoi occhi lo sforzo enorme che sta facendo. Deve tenere davvero a suo fratello."Mi ha anche tirato un pugno per te! E lui mi vuole molto bene, non litighiamo mai, eppure per questa storia ancora non mi parla!" aggiunge accarezzandomi la testa.
"Non lo so Ben.." gli dico asciugandomi le lacrime.
"Dai andiamo a cena, puoi sederti vicino a me se vuoi" mi incita alzandosi e porgendomi la mano.
"Non voglio venire" faccio il broncio."Non dicevi così l'altro giorno in ascensore" scherza facendomi l'occhiolino.
Scoppiamo entrambi a ridere e finalmente trovo la forza di alzarmi."Questa camera é un disastro, prima facciamo un po di ordine" mi rimprovera raccogliendo i miei vestiti dal pavimento.
...
Sono tremendamente in imbarazzo, sono terrorizzata all'idea di vedere Thomas a cena.
"Benson io torno su" gli dico non appena l'ascensore indica il piano terra.
"Tu non vai da nessuna parte" mi rimprovera spingendomi fuori dall'ascensore a forza.
É seduto li al tavolo, insieme ad altre persone. Mi siedo anche io a testa bassa, vicino a Ben.
Finalmente trovo il coraggio di alzare la testa e quello che vedo non mi piace.
Thomas seduto tra due ragazze scherza e ride facendo il cascamorto. Tiene la mano di una delle due ragazze e la invita a bere del vino.
"Non guardarlo mandi, ignoralo. lo sta facendo apposta" mi sussurra Benson all'orecchio.
Ovviamente non é cosi facile ignorarlo considerando che siamo seduti ad un tavolo rotondo e che sono proprio di fronte a me.Mi aspettavo almeno che mi guardasse, non perche io sia particolarmente bella stasera, anzi sono uno straccio, pero sembra non considerare proprio la mia presenza. Ormai non ci sono piu dubbi. Dopo cena preparo la valigia.
Se pensavo che la scena del vino fosse da brividi non avevo visto niente. Thomas, ora, era intento a imboccare la rossa cotonata seduta al suo fianco.
"Andiamo!" mi tira Ben proprio nel momento in cui sto per piangere, "ti accompagno a fare le valigie" aggiunge piu rassegnato di me.
...
"Mi dispiace tu abbia dovuto affrontare un'esperienza del genere" dice Benson mentre chiude con facilità la zip della mia valigia.
"So che Thomas a volte può essere davvero meschino, ma pensavo davvero che questa volta fosse diverso".
"Non preoccuparti, per fortuna ho conosciuto te" gli dico abbracciandolo.
"Ce la siamo spassata" mi dice tirandomi un pugnetto sulla spalla.
In quel momento sentiamo la porta della stanza principale aprirsi. La porta di camera mia é chiusa quindi non vediamo le persone che sono entrate. Però sentiamo. Dopo pochi minuti sentiamo la porta della camera di Thomas chiudersi.
Apro la porta della mia stanza e esco nel salottino, nonostante i divieti di Ben.
Mi rendo conto che avrei dovuto ascoltarlo quando sento l'ansimare di una donna provenire dalla sua stanza. Quel rumore é inconfondibile.Ben mi carica sulle spalle a mo di sacco di patate e mi butta sul letto, poi chiude la porta.
"Tu adesso stai li e non ti muovi" mi ordina serio.
"Smettila di farti del male" aggiunge."Ben, puoi dormire con me stanotte?" gli chiedo con le guance paonazze e rigate gia dalle lacrime.
"Certo. Metto la sveglia alle 7, alle 8 ti accompagno in aereoporto ok?" domanda premuroso "non preoccuparti al biglietto ci penso io".
"Grazie" gli dico mentre si stende al mio fianco abbracciandomi.
"Di nulla Mandi" mi rincuora baciandomi la fronte.
Mi addormento cosi, triste, per l'ennesima volta, ma sicura che per me Thomas Stevens é come morto ora.
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GIRL WOOED - CONTESA
Roman d'amourAmanda e Thomas provengono da due mondi diversi.. Lei alle prese con l'università, lui uomo in carriera.. Il loro primo incontro promette male. Odio, amore in continua contrapposizione tra loro. Si rincorreranno a lungo per poi ritrovarsi e lasciars...