Capitolo 35 IS BACK

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"Si papà sto bene" 

"No, non torno per Natale, non posso lasciare il lavoro"

Vengo svegliata dalla voce di Ben, che quando è al telefono non riesce a non urlare.

"Non ti sto nascondendo niente, è solo per lavoro"

Mancano due settimane a Natale e solo ora mi rendo conto della gravità della cosa, a causa mia e di Lea, Benson non potrà passarlo con suo padre e Thomas, e Sam e Jack con mamma e papà, che hanno già rifiutato l'invito consapevoli della mia ovvia presenza. 

Quando ero piccola, oltre a parlare con amici immaginari e fingere di essere una cantante, mi immaginavo il mio futuro Natale insieme alla mia famiglia, non posso certo dire di essermelo immaginato così. Ho sempre pensato che una volta cresciuta mamma e papà ed io avremmo messo da parte i nostri diverbi, ma così non è stato. Ho preferito la presenza del papà di Lea piuttosto che della nonna, so che è la scelta giusta, anche se sono consapevole che la bambina crescerà senza nonni.

"Scusa ti ho svegliata?" mi domanda Benson tornando a letto piuttosto turbato. 

"No tranquillo, che ore sono?" gli domando 

"Le 4, possiamo dormire ancora un po" mi dice abbracciandomi. Solo ora mi rendo conto che a NY c'è un fuso orario di sei ore, per fortuna la bimba non si è svegliata.

"Come faremo a Natale?" gli domando sottovoce.

"In che senso?"

"Voglio dire.. Sei sicuro di volerlo passare lontano dalla tua famiglia?"

"Ma Mandi, tu e Lea ora siete la mia famiglia, non ne sono certo, sono sicurissimo!" sentenzia stringendomi e facendomi sentire come sempre la più fortunata del mondo.

"E non ti manca Thomas?" le parole mi escono dalla bocca senza che io riesca a contenerle, so benissimo che suo fratello è uno degli argomenti intoccabili in questa casa, come quello dei miei genitori.

"No, siamo abituati a stare lontani" mi risponde secco. 

"A te manca?" mi domanda spiazzandomi. Vorrei tanto potergli dire di no, che non lo penso e che non mi manca per niente ma non posso, quindi decido di rimanere in silenzio.

"Dannazione Amanda! Lo sapevo, non si può mai stare tranquilli con te!" urla ora lasciando la presa dal mio corpo e mettendosi a sedere.

"Sai una cosa? Io ho lasciato la mia vita in New Jersey per te,  ho lasciato il mio lavoro, ho deluso mio padre e cosa ancora più grave ho litigato con mio fratello, te ne rendi conto almeno?" ora sta urlando, gesticola furioso e si passa le mani tra i capelli.

"Benson io apprezzo tutto questo ma non te l'ho chiesto io, non capisco perché tu debba rinfacciarmi tutto questo?"

"OH certo che non me l'hai chiesto tu" urla alzandosi dal letto e cominciando a vestirsi "Ti sei mai chiesta perché ho fatto tutto questo?" comincio a sentire il pianto di Lea che deve essersi spaventa a morte dopo aver sentito le grida di suo papà.

"Perché Ti amo Amanda, ma questo sentimento per quanto tu ti stia sforzando di provarlo non sarà mai ricambiato" 

"Dove stai andando?" riesco solo a chiedergli.

Mi guarda per un istante come scioccato dalla superficialità delle mie parole dopo un discorso così mirato. 

"Ho bisogno di prendere un po' di aria" aggiunge con un filo di voce, quasi rassegnato.

"Ti prego non andare, io ci tengo a te Ben" quelle parole sembrano calmarlo perché torna indietro posizionandosi proprio davanti a me, sempre più vicino finché le nostri fronti non si toccano.

"Mi dispiace ma questo non mi basta più" sentenzia staccandosi dalla mia fronte e uscendo dalla porta, poco dopo sento la porta dell'appartamento chiudersi. 

Mi alzo più velocemente possibile e corro da Lea che è paonazza dalle lacrime versate, e oltre a sentirmi una pessima fidanzata ora mi sento anche una pessima mamma.

"Mi dispiace piccola" le dico stringendola forte a me "mi dispiace che ti sia capitata una mamma come me".

"Mi dispiace Lea, ti prometto che farò sempre del mio meglio per non farti soffrire e ti istruirò per non farti commettere i miei stessi sbagli".

La porto nel letto con me, cullandola tra le mie braccia fino a quando non ci addormentiamo insieme. 

...

Con grande delusione e tristezza noto che Ben non è tornato a casa, mi sento davvero in colpa per come mi sono comportata. Stupida me.

- Pronto? - 

- Ciao Sara, sono Amanda ti ricordi me? - 

- Certo che mi ricordo, come stai? - 

- Non molto bene a dire il vero, mi chiedevo se ti andava di fare una passeggiata al parco? - 

- Certo, ci vediamo li tra poco - 

Ho un bisogno disperato di parlare con qualcuno, un giorno forse mi sarei rivolta a Carli ma ora come ora è troppo impegnata per stare ad ascoltare i miei problemi e Sam è troppo presa dalla bambina e sensibile com'è si farebbe carico dei miei problemi e non voglio.

"Quindi non è più tornato?" mi domanda Sara alla conclusione del mio racconto.

Annuisco.

"Posso farti una domanda?" 

"Si" le dico.

"Tu di chi sei innamorata?" mi chiede indisponente. O forse è stata l'unica  farmi la domanda giusta, quella che ho sempre cercato di evitare.

"Credo di esserla di tutti e due in modo diverso" dico nervosa dondolando la carrozzina di Lea.

"Cosa vuoi dire?"

"Benson è meraviglioso e lo amo nel modo in cui si può amare uno che faccia parte della tua famiglia, certo non posso dire non provare attrazione per lui, e si ho le farfalle allo stomaco quando mi dice che mi ama" 

"Poi c'è Thomas, e lo amo in modo passionale, senza limiti, senza condizioni, senza ma, con lui mi sento viva e non una mamma" confesso.

"Il problema è che li amo in modo diverso, non saprei dirti chi amo di più".

"Cavolo sei proprio incasinata" scoppia a ridere Sara poi aggiunge "Sai pensavo che la mia vita fosse incasinata, ma tesoro tu sei molto più incasinata di me".

Ci guardiamo e scoppiamo entrambe a ridere,sdrammatizzare sulla situazione è la cosa migliore da fare in questo momento, potrei impazzire se no.

Rientro a casa, la porta è ancora chiusa a chiave e questo vuol dire che Benson non è tornato, mi si spezza il cuore. Magari è andato a lavoro e tornerà direttamente questa sera, ipotizzo.

Mi siedo sul divano con Lea e cominciamo a guardare Frozen, adora quel cartone, ho intenzione di fargli vedere tutti i cartoni della disney che hanno caratterizzato la mia infanzia, come Mulan, Anastasia, La bella e la bestia, Hercules e così via. Quei cartoni che mi facevano sempre sperare nel lieto fine.

Sento bussare alla porta, vedendo che Lea si è addormentata la porto in camera prima di andare ad aprire per non svegliarla, sono sicura che sia Benson, si scorda sempre le chiavi.

"Finalmen.." dico aprendo la porta, la figura che mi ritrovo davanti mi lascia scioccata. Sento le gambe  tremare e le farfalle allo stomaco, mi viene quasi la nausea.

"Thomas cosa ci fai qui?" gli domando tenendomi saldamente alla porta.

"Cosa ci fai tu qui? Dov'è mio fratello?"

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Ciao a tutti come state? 

Siamo al 32 Capitolo, ed ecco qui Thomas. 

Come pensate che la prenderà quando scoprirà la verità?  E Benson tornerà a casa?

Se siete curiose leggete il prossimo capitolo.

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