Capitolo 60 - THE END

4.2K 185 13
                                    

"Vi comunico con piacere e estrema felicità che Benson è sveglio, è fuori pericolo e non ha riportato danni celebrali" ci comunica il medico visibilmente sollevato, ma mai quanto noi. 

Salto in braccio a Thomas e ci abbracciamo entrambi felici, poi, lascia il mio corpo solo per qualche istante, per abbracciare il padre e poi torna da me. Carlotta non ha ancora ripreso conoscenza e sapere che almeno Benson è sveglio mi da una piccola speranza. 

"Potete vederlo de volete" ci invita il medico. 

Solo ora mi rendo conto che Benson è cosciente e deve, ha il diritto di sapere la verità. 

"Posso entrare prima io?" domando "da sola.." 

Tutti acconsentono, Thomas sa bene quello che ho intenzione di fare, voglio confessare tutto a Ben, e questa volta voglio essere il più sincera possibile, quindi entro da sola per dimostrargli il massimo rispetto. 

Varco la soglia della camera tremando, l'ansia sta prendendo la meglio. Quando lo vedo e incrocio i suoi fantastici occhi capisco ancora una volta quanto io tenga a lui, ma più come un fratello che come mio marito. 

"Amanda mi dispiace" si giustifica subito lui, per non so quale motivo visto che si è appena svegliato da coma farmacologico, forse intende dire per non aver rispettato il semaforo e per aver messo in pericolo la vita di nostra figlia, mi sembra la motivazione più plausibile, ma non ce l'ho mai avuta con lui.

"Non preoccuparti Ben" gli dico sedendomi e stringendogli la mano. 

"Lea" domanda sbarrando gli occhi, quasi come si fosse ricordato all'improvviso che in quella macchina non era solo. 

"Sta bene, è in ottima salute" gli dico.

"E.." indugia qualche istante "Carlotta?" 

Non so esattamente come ci si comporta in queste circostanze, se si mente al paziente appena uscito dal coma per evitargli ulteriori traumi psicologici, intendo. Ma l'unica cosa che mi viene da fare è essere sincera.

"E' in coma Ben" gli dico accarezzandogli la mano. 

Dalla sua faccia capisco tutta la sua tristezza. Mi rendo anche conto però, che se non confesso ora non lo farò mai più. Mi armo di coraggio.

"Ben, devo dirti una cosa" comincio.

"Io non volevo" mi interrompe lui scoppiando in un pianto mai visto. Lo lascio continuare.

"Io non volevo che lo scoprissi così, avrei voluto dirtelo ma ultimamente non facevamo altro che litigare" continua.

"Non ho mai pensato di tradirti, ma era ovvio che la nostra storia era ormai al capolinea e forse la era sempre stata"

"Tu.. e Carlotta?" chiedo confusa, faccio fatica ad immaginarmeli insieme, ma per qualche strano motivo non sono arrabbiata, anzi sollevata. 

Annuisce.

"Da quanto va avanti?" domando.

"Qualche mese" 

"Non mi sono mai accorta di niente" confesso confusa.

"Ci siamo incontrati una volta in un bar e abbiamo preso un caffè insieme, da li abbiamo cominciato a parlare e ci siamo dati appuntamento per rivederci, sapevamo entrambi che era sbagliato ma per qualche strano motivo non riuscivamo a non vederci" continua con la sua confessione "ci vedevamo in ufficio, o in casa sua" conclude. 

Resto in silenzio, cercando di elaborare il tutto. Ero pronta a confessare il mio tradimento e lui aveva tradito me. La situazione era più complicata del previsto.

GIRL WOOED - CONTESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora