Capitolo 37 PRIGIONE

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Mi siedo sul pavimento, ancora destabilizzata dagli ultimi avvenimenti, il suo odore è ancora nell'aria. Mi alzo per chiudere la porta di casa, lasciata aperta da Thomas.

Proprio quando sto per chiuderla mi accorgo della presenza di un mazzo fiori sulla soglia, lo raccolgo e nel farlo vedo che c'è anche una lettera.

Porto tutto dentro e mi siedo sul divano, sono margherite, le mie preferite, con legata a lato una piccola scatolina con i cioccolatini che mi piacciono tanto. Apro la lettera, anche se in un istante capisco tutto. Un

Ciao piccola,

Comincerò con le scuse, perché te le devo, so di aver esagerato questa notte e mi sento molto in colpa per avervi lasciate sole. Siete la cosa che conta di più per me in questo momento, siete la mia felicità. Prima di conoscerti ero convinto di essere felice, di avere tutto, ma ero anche molto immaturo. La vera felicità l'ho scoperta ora, con te e Lea. A ogni vostro sorriso, sorrido di più anche io.

So che non sono io quello che volevi, so che non è stato facile per te cambiare la tua vita in questo modo, perdere gli amici, le amiche e i genitori, ma, anche se non so quanto possa contare per te io sarò la famiglia che non hai mai avuto, sarò tutto quello di cui hai bisogno.

E se questo significherà perdere mio fratello e mio padre lo farò, ma non voglio perdere te, e non voglio perdere mia figlia.

So di aver sbagliato a rinfacciarti le cose, la verità è che non rimpiango nessuna delle mie scelte, perché tutte le mie scelte mi hanno portato a te.

So di chiederti tanto, ma pensi che un giorno, riuscirai a guardarmi nello stesso modo in cui guardi lui? Riuscirai ad amarmi nello stesso modo in cui ami lui?

Io ti amo Amanda, non smetterò mai di dirtelo. Ti amo più di tutto, più di ogni altra cosa.

Tuo, Benson.

Una lacrima mi scende dalla guancia fino a cadere sul foglio, sbavando la B di Benson.

Era lui, non era un rumore, Ben stava entrando in casa per farmi una sorpresa, per farsi perdonare per un motivo che non faceva di lui il colpevole e invece mi ha trovata tra le braccia di Thomas, la causa del nostro litigio.

Pov's THOMAS

Scendo le scale con il cuore che mi batte a mille, è più bella di come me la ricordavo.

Volevo la prova che lei fosse innamorata di me e l'ho avuta, anche se scoprire che sta con mio fratello mi ha fatto andare il sangue al cervello dal nervoso. Esco in strada e mi ritrovo davanti  Ben in procinto di salire sull'auto.

"Benson" lo chiamo. Non si volta nemmeno a guardarmi e sale in auto, salgo anche io al posto del passeggero.

"Che cazzo stai facendo, scendi!" mi urla tirando un pugno contro il volante.

"Ma cosa ti prende? Dovrei essere io quello incazzato non credi?"

"Vinci sempre tu Thomas" dice sospirando e lasciandosi andare sul sedile.

"Non è vero Ben" gli dico, consapevole di star mentendo.

"Non è vero? Primo anno, festa di Shelby Anderson, ero stato invitato io, e ne ero felicissimo, le sbavavo dietro da anni. Tu ti sei imbucato e te la sei portata a letto" si volta a guardarmi e messo di fronte a una ovvietà non rispondo.

Torna a guardare davanti a se.

"4 anno, ballo scolastico, hai invitato la mia fidanzata. La mia fidanzata Thomas ti rendi conto?" annuisco.

GIRL WOOED - CONTESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora