Secrets - Stiles Stilinski

Birds

Mi guardo le scarpe e osservo tutti i graffi e le macchie sulla pelle ormai logora.

L'aria gelida pian piano inizia a svanire lasciando spazio al bel tempo, i fiori sbocciano ed i primi uccellini canticchiano per il cielo.
Questa non è una delle mie stagioni preferite ma si avvicina molto all'estate per via delle temperature e quindi mi va più che bene.
In queste ultime settimane non mi è successo nulla, nessuna trasformazione, il nulla più totale.
Mi ero convinta di essere immune ed avevo ripreso la mia noiosissima vita divisa tra compiti ed interrogazioni.

I ragazzi mi aspettavano in classe, quella mattina la professoressa avrebbe diviso il test di storia per i famosi crediti per la felicità di tutti i presenti, compresa me.

Una commissione incaricata di valutare le condizioni della prova era seduta a schiera difronte i banchi. Avevano registri di un color blu scuro con una casella bianca contenente nome, cognome, luogo di provenienza e materia insegnata.

Arrivai puntuale accomodandomi nel banco dietro Kira salutandola solo con un cenno di mano, uscii l'occorrente dallo zaino e mi legai una coda alta pronta ad affrontare quelle ore infernali.

La professoressa passava tra le file distribuendo un malloppo diverso ogni due banchi, siglando e timbrando severamente.
Mi vennero i brividi appena vidi lo spessore delle pagine, controllò il tempo nell'orologio sopra la lavagna e tornò a fissarci.

''Avete tre ore a partire da ORA'' fece scattare il cronometro sopra la sua cattedra.

Si sentiva solo il rumore delle matite graffiare il foglio e di cancellature fatte frettolosamente, l'atmosfera era stranamente tranquilla ma l'adrenalina era palpabile.

Diedi uno sguardo veloce in giro vedendo tutti applicati, Stiles mordicchiava la matita mentre pensava alla casella da sbarrare.
Scott invece cancellava tutti i segni di grafite sul foglio, Malia faceva confusione e basta.
Kira respirava rumorosamente mettendo in atto uno dei suoi metodi di meditazione, sicuro.
Isaac era tra le nuvole, come al solito, sicuramente non sapeva nulla e avrebbe copiato tutte le risposte dall'amico secchione. Come? Con il suo udito potentissimo, che domande! Mancava solo una persona all'appello, Theo.

Ma che gli salta in mente? Dare buca ad una cosa così importante, proprio oggi.
Non lo capirò mai fin in fondo, è proprio strano, ma maledettamente bello.
Mi da i nervi questa cosa perché vorrei spaccargli perennemente la faccia ma poi vengo bloccata dal mio istinto femminile, preferirei essere maschio alcune volte!

Era già passata mezz'ora ed io fantasticavo ancora su Hogwarts, maghi, creature marine e lupi mannari.
Decisi di concentrarmi e finire il più presto possibile quel test.
Dalle grandi vetrate entrava la luce del sole riscaldando l'aula, il cielo era sereno privo di nuvole ed i volatili scorrazzavano felici tra le correnti ventose.
Distolsi lo sguardo da quel panorama mozza fiato per ricontrollare ancora una volta il malloppo di carta sul mio banco e ripassai i segni di matita con la penna nera.
Firmai in basso a destra e tirai un sospiro di sollievo, o la va o la spacca Aria!

Mi voltai verso gli altri per vedere cosa stessero combinando e trovai Scott, Isaac e Malia accigliati.

Fissavano l'infisso bianco cercando di capire cosa stesse per accadere ma non ebbero il tempo.

Una rondine, molto probabilmente, andò a sbattere contro il vetro trasparente lasciando l'alone di sangue, attirando l'attenzione dei presenti.
Uno dopo l'altro i pennuti si scagliarono contro la finestra provocando delle crepe, riuscendo poi ad intrufolarsi dentro la classe.

In preda al panico tutti si gettarono sul pavimento sporco e freddo cercando di coprirsi il capo con effetti personali e libri.
I professori e la commessione con i registri cercarono invano di scacciarli, ma erano troppi.