Il sole estivo batteva violento contro la tenda color pastello. Mi stropicciai gli occhi sentendo un leggero calore pizziccarmi il viso, la notte era passata velocemente. Mi svegliai più volte, per via di alcuni pensieri insistenti. Poggiai i piedi sul pavimento non tanto freddo, ed infilai velocemente un paio di pantaloncini neri. Entrai dentro il bagno rinfrescando il viso, osservai il mio riflesso sullo specchio, mentre l'acqua scorreva. Le occhiaie violacee erano evidenti, le piccole righe causate dal cuscino segnavano le mie guance.
Afferrai lo spazzolino lavando i denti, il dentifricio finì sulla maggior parte del volto, come al solito. Chiusi il rubinetto prendendo dal mobiletto una tovaglia rosa, tamponai la pelle sporca e poi uscii dal bagno.
Scesi al piano di sotto in cucina, trovai mia madre seduta al tavolo di legno con una tazza di caffè in mano e la faccia stanca.
Alzò lo sguardo vedendomi arrivare, successivamente sorrise."Vai a scuola?" mi chiese.
"Purtroppo" dissi scendendo l'ultimo gradino.
"Vuoi un passaggio?" disse sbadigliando.
"No, voglio solo che tu vada a letto" dissi baciandole i capelli.
"Va bene cucciola, stai attenta" disse fissandomi negli occhi, con lo sguardo pensieroso.
Sorrisi amaramente, odiavo avere segreti soprattutto con persone particolarmente vicine a me. Odiavo tenere tutto nascoto a Scott, a Stiles, a Lydia. Ma dovevo farlo per il bene di tutti.
Raccolsi lo zaino dal divano mettendolo in spalla, infilai il cellulare in tasca e chiusi la porta alle mie spalle.
Presi un respiro profondo e mi avventurai verso il bosco.
Dovevo andare da Derek, dovevo portarlo dalla nostra parte, dovevo portarlo da Jennifer.
Tutto era tranquillo, il sole era alto in cielo ma il caldo era sopportabile. Gli uccellini iniziavano il loro canto dolce e le nuvole bianche si rincorrevano in cielo. Vagai senza meta tra gli alberi secolari giungendo ad un vecchio casolare diroccato, sembrava disabitato, ma ricordai che Scott mi raccontò una storia particolare su quella casa. La stessa casa dove mio nonno sterminò la sua famiglia."Che ci fai qui?" disse una voce alle mie spalle.
Sobbalzai visibilmente.
"D-Derek" sussurrai.
"Si, è il mio nome" disse sarcastico.
Lo fissai cercando di trovare delle parole adatte, parole semplici e che potessero spiegare il concetto.
"Devi seguirmi" esclamai.
Mi fissò con sguardo accigliato, si tirò indietro e sorrise, con quel sorrisino fastidioso.
"E perchè mai?" chiese incrociando le mani al petto.
"Mi ricattano." sussurrai.
Mi guardò ridendo di gusto, forse compiaciuto da quella situazione.
"E chi sarebbe l'aguzzino?" chiese.
"La mia professoressa. Ricordi? Quella che stava per uccidermi. Vuole te. Ti vuole ora, o fará del male a Scott e Stiles." dissi velocemente.
Derek tornò a fissarmi negli occhi, ma con sguardo serio questa volta.
"Che vuole?" chiese freddo.
"Non lo so. Vuole che tu la protegga. Ma non so da cosa, ti prego aiutami" dissi sussurrando le ultime parole.
"Va bene. Ci vediamo a scuola" disse girando le spalle.
"Promettilo" urlai improvvisamente.
Il moro si girò verso la mia figura che si trovava al centro delle piante. Mi guardo l'ultima volta negli occhi per poi iniziare a correre.
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Secrets - Stiles Stilinski
Fiksi PenggemarDefinizione di segreto; Destinato a rimanere nascosto. ''Tutto era strano, il tempo, le persone, le strade, gli animali anche quel ragazzo tanto solare era cambiato. Il suo atteggiamento, il suo sorriso, i suoi occhi, mi chiedo quanto tempo resti a...