Light up

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Entrai la chiave nella serratura facendo scattare il piccolo luchetto di sicurezza. Mi voltai verso Isaac sorridendo e salutandolo con un gesto di mano. Era stato veramente gentile ad offrirmi il passaggio ed evitare la lunga passeggiata sudata da casa di Scott fino a casa mia. Isaac non parlava molto, si limitava a sorridere e tirare battutine piccanti ogni tanto.

Ondeggiai quest'ultima per un paio di volte e poi abbassai la maniglia per poter entrare in casa.

Chiusi la porta delicatamente alle mie spalle, ed appoggiai lo zaino per terra. Mia madre come al solito era occupata con il turno di notte, ormai ci vedevamo poco e niente, le nostre discussioni erano sempre di fretta e la situazione con mio padre non era tanto diversa.

Alla stazione di polizia era sempre più richiesta la sua consulenza, ed i turni erano massacranti con il tasso di omicidi in incremento.
Quindi, sicuramente in casa ero da sola, ed il mio sesto senso fu confermato da un bigliettino posto sul tavolo della cucina.

"Sono fuori, la cena è nel forno, l'arrosto è ancora caldo, buona cena.
Mamma."

Sorrisi vedendo quel pezzettino di carta rosa stropicciato, era veramente un pensiero dolce.

Mi avvicinai al forno aprendolo leggermente, da esso fuoriuscirono una serie di odori buonissimi, un succulento pezzo di carne trionfava su un letto di patate leggermente bruciacchiate.

Amavo la cucina di mia madre, ogni volta, riusciva sempre a stupirmi con sapori nuovi, accostamenti improponibili e dolci deliziosi.
Mi ricordava le mie origini, l'Italia, mi ricordava quando da piccola correvo spensierata nel giardino di mio nonno giocando con le papere addomesticate.

Ricordo la fame repentina quando tornavo dalla spiaggia con la sabbia fino al collo ed i capelli impastati dal sale marino.
Ricordo le nottate passate a guardare le stelle, le cicale cantare fino allo sfinimento e ricordo il mio primo bacio.
Sorrisi a quel pensiero improvviso, successe tutto velocemente. Ero innamorata di un ragazzo che stava spesso a casa di mio nonno, un ragazzo biondo, alto e con gli occhi azzurro ghiaccio. Ricordo ancora il suo nome, Federico. L'ho sempre considerato di famiglia, ma non ho mai ben capito il suo ruolo. Molto probabilmente sará stato soltanto una pedina all'interno del "club" di mio nonno. Oppure un suo guerriero, che addestrava e poi usava a suo piacimento.
Eravamo seduti in giardino a guardare le stelle, le luci brillavano in cielo e le nuvole erano sparite. Ero molto imbarazzata e scherzavamo sul fatto di quanto fossero buffe le zampe delle papere. Lui improvvisamente smorzò il sorriso fissandomi con gli occhi cristallini, mi afferrò delicatamente il viso e mi baciò dolcemente. Sorrisi di nuovo a quella sensazione toccandomi le labbra. Non lo rividi più, ed in quel momento mille pensieri mi passarono per la testa.

"A che pensi?" disse una voce alle mie spalle.

Sobbalzai visibilmente spaventata, mi portai una mano al petto cercando di non far uscir il cuore. Sgranai gli occhi a quella vista schiudendo leggermente la bocca. Ero allibita ma anche arrabbiata.

"Vai fuori da casa mia" esclamai puntando il dito verso la porta.

Il ragazzo sorrise sghembo, portando una mano sulla nuca. Abbassò lo sguardo formulando una frase senza alcun senso.

"Calma, ho accompagnato la tua migliore amica, sta dormendo di sopra" disse lui.

"ah" sussurrai.

"Delusa?" disse lui.

"Di cosa Theo?" abbozzai un sorriso presuntuoso.  

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora