Revelations

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Rigiravo gli ultimi spaghetti rimasti nel piatto sporco di salsa, causando un rumore stridulo.

Mio padre non aveva detto una parola su quell'incontro strano, di solito espone il suo repertorio da agente del dipartimento speciale a tutti. Mandò giù l'ultimo boccone pulendosi gli angoli della bocca con il tovagliolo di carta.

''Come mai era a casa nostra?'' chiese di botto.

''E te pareva'' mi uscì non controllato.

''Aria'' mi avvertì mia madre.

''Papà sono stanca che mi tratti come una bambina! Non è il mio fidanzato, anzi vuoi proprio saperlo? Mi sta sul cazzo, non lo posso vedere e per una volta in vita mia ero felice di vedervi arrivare dal lavoro!'' urlai.

''ARIA!'' urlò mia madre esasperata.

''Non permetterti di parlare a tuo padre così! Sono indispettita dal tuo atteggiamento'' continuò.

''E voi non permettetevi a raccontarmi ancora balle sulla nostra famigliola felice perché non vi credo più'' gli urlai di rimando.

''Ma di che cosa stai parlando?'' parlò mio padre questa volta.

''Lo sapete benissimo di che parlo!'' urlai salendo per le scale, sbattendo la porta di camera mia.

Mi gettai a peso morto sul letto ancora immacolato, i cuscini volarono sul pavimento facendomi sbuffare. Sbloccai il cellulare trovando molteplici messaggi sul gruppo whatsapp, aprii la chat di stiles, osservai la foto profilo. Lui e Malia in vacanza insieme, con uno sfondo magnifico ed un bacio all'apparenza dolce, fin troppo per i miei gusti.

To Stiles:

Fanno ancora finta di niente, li odio. Non affrontano il discorso anzi mi fanno sembrare pazza, rendiamoci conto della situazione.

From Stiles: Hai provato semplicemente a dire la verità? Magari aiuta, come nel caso di tutti.

To Stiles: Stiles, non crederebbero ad una mia parola, anche se tutto ciò fosse vero loro negherebbero fino alla fine, li conosco troppo bene.

Qualcuno bussò alla porta attirando la mia attenzione, non diedi risposta, così mia madre entrò accomodandosi accanto a me.

''Non ho voglia di parlare'' dissi fredda.

''Che ti succede? Sei strana Aria, da quando sei tornata dal campeggio '' abbozzò una frase.

''Non mi piacciono le bugie mamma, e lo sai'' tagliai corto.

''Che ne dici di scendere giù e parlarne io e te?'' cercò di invogliarmi.

Annuii e seguii mia madre giù in cucina, aveva appena preparato il caffè e non uno di quello americano, uno italiano, avendo origini del posto. Quell'odore mi portava alla mente tanti ricordi, come quando correvo spensierata in campagna dal nonno giocando con le paperelle. Oppure le sere d'estate passate in compagnia dei miei cugini, svegli fino all'alba accompagnati dal rumore delle cicale. Mi accomodai sul piano colazione spostando il cestino di frutta ed osservando mia madre fare i piatti.

''Allora mamma?'' iniziai posizionandomi ben dritta sulla schiena.

''Ci sono cose che non puoi sapere Aria, ci sono segreti che si definiscono tali perché non possono essere rivelati'' disse di fretta lei.

''Quali segreti? Perché siamo qui? Perché non puoi dirmelo?'' dissi a raffica.

''Aria...''

''Sei un lupo mannaro?'' mi vennero i brividi a quella mia stessa domanda.

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora