Detention and Lacrosse

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La mattina era sempre il solito dramma un susseguirsi di azioni controvoglia il tutto contornato da occhiaie e brufoli per via dello stress e del poco sonno.
Il grado di irascibilità del mio corpo aveva raggiunto livelli esorbitanti ed il fanculo facile -rivolto praticamente ad ogni essere umano capace di respirare e produrre suono- non tardò ad arrivare.

''Mamma oggi non torno per pranzo ho visto che sul programma che mi ha dato il preside ci sono programmate le selezioni di un gruppo sportivo e voglio dare una sbirciata per vedere cosa sia'' dissi sistemandomi il cappotto.
''Ah vado a piedi, prima o poi dovrò imparare la strada non posso dipendere sempre da te e dato che non guido...'' salutai ed uscii di casa.

L'aria era fredda ed il venticello leggero mi face volare i ciuffi di capelli a destra e sinistra, odiavo quel clima, pur essendo abituata.
La strada era piena di villette a schiera con panchine sparse e molti alberi di abete e qualche altra specie sconosciuta, per terra crescevano piccoli fiorellini simili alle margherite ed alcune macchine inquinavano già l'aria mattutina probabilmente per dirigersi a lavoro.

La scuola non era tanto lontana in dieci minuti di camminata veloce arrivai al cortile.

Entrai e mi precipitai al mio armadietto -ignorando la fibrillazione e l'eccitazione degli studenti intorno a me-per prendere i libri ed il materiale necessario ad affrontare le prossime ore di lezione quando qualcuno fece cadere qualcosa sul mio piede.

''Ma te guarda sto cretino'' dissi roteando gli occhi e sbraitando senza guardare la persona in faccia, mi abbassai per controllare se fosse tutto apposto.

''Scusa, scusami tanto, io non avevo di certo intenzione di menomarti il piede o rischiare una tua amputazione'' disse sorridendo sarcastico precipitandosi a raccogliere l'oggetto ai miei piedi.

Alzai lo sguardo per scaricargli tante di quelle parole poco educate ma, mi bloccai per pochi secondi –credo- ad osservarlo, aveva i capelli castani pettinati in un ciuffo scompigliato , due grandi occhi color nocciola e dei piccoli nei sparsi sulla faccia. La sua camicia a quadri rossa era abbinata ad una t-shirt nera stropicciata ed i jeans gli modellavano le gambe. Mi ripresi velocemente evitando di fare brutta figura.

''Beh fa che non capiti più se ci tieni alla tua incolumità'' chiusi l'armadietto con un po' troppa forza e andai dritta in classe.

''Che caratterino''

**

''Young, McCall, Martin, Tate...''
Il prof elencava gli alunni per mettere le assenze e pian piano io memorizzavo i loro nomi.
Il ragazzo del post-it si chiamava Scott, Scott McCall, Lydia Martin è la ragazza degli appunti rinominata la rossa da me, la cinesina/giapponese si chiamava Kira, e quel decelebrato che per un soffio non mi ruppe un dito si chiamava stiles, mi pare.
Il professore chiuse il registro procurando un rumore che catturò la nostra attenzione.

''qualcuno di voi capre per caso mi sa dire cosa sia un bilancio? O cosa comporta? '' esordì.

Nessuno parlò e questo mando il prof su tutte le furie dato che più volte aveva ribadito che era la lezione della settimana scorsa, il che scatenò una serie di insulti scagliati a raffica.
Io invece prestavo attenzione alla finestra ed il panorama grigio al di fuori di essa, c'è qualcosa di strano in questo posto che non so spiegare, è come se avessi la sensazione che delle volte tutto cambia velocemente, una giornata di sole può trasformarsi in una pericolosa tempesta e viceversa, anche i comportamenti variano, come se tutte le calamità naturali fossero concentrate in questa zona.

''Signorina Mason invece di stare sulle nuvole, ci illumini con la sua intelligenza'' mi richiamò.

Sentivo tutti gli occhi della classe puntati su di me ed era stressante tanto che iniziai a picchiettare la matita sul banco, avevo due opzioni o starmene in silenzio e frenare il mio istinto ribelle o rispondere e beccarmi una punizione.

Sforzai un sorriso e con la mia solita nonchalance dissi ''preferisco stare sulle nuvole piuttosto che ascoltare la sua lezione''

**

Sono davanti all'ufficio del preside, okay me la sono cercata ma non so perché questa mattina ho davvero le palle girate odio tutto e tutti, sono lunatica lo ammetto e questa cosa non va per niente bene, il preside essendo la mia prima trasgressione non mi fece un richiamo disciplinare però –dato che ci sarebbero state le selezioni- mi obbligò a rimanere a scuola e scortare la squadra in tutto quello che gli serviva.

**

Il campo era grande circondato da lunghi pali con dei fari alla fine, aveva degli spalti per gli spettatori e le panchine per i giocatori finendo con due porte opposte, calcio pensai, ed invece mi sbagliavo era uno sport nuovo per me, consisteva nell'afferrare  la palla con la mazza e superare gli avversari per fare goal, si come il calcio europeo, solo con qualche modifica.
Ero seduta in panchina con una scorta di bottigliette d'acqua, asciugamani e ricambi per la divisa tra cui mazze, caschi e paradenti.

''Non preoccuparti il coach fa tanto il duro ma poi gli passa'' disse un ragazzo alle mie spalle.

''Me la sono cercata'' confessai girandomi verso di lui.

''Decisamente'' si mise a ridere
''mi chiamo Scott piacere'' continuò, mi porse la mano ed io mi affrettai a stringerla calorosamente, aveva una divisa rossa con il logo sopra, la mazza in una mano ed il caso appoggiato ai suoi piedi.

''Io sono Aria'' ricambiai il sorriso.

''Avrai il piacere di assistere alle selezioni ci sarà da ridere, preparati'' sorrise.

Scott fu affiancato da un ragazzo a me familiare, anche lui indossava la stessa divisa.

''Stiles lei è Aria'' diede una pacca al suo amico.

Stiles fece una mezza smorfia ricordando l'accaduto.

''Ci siamo già conosciuti'' esordì

''Mi ha buttato il libro di economia sul piede'' puntualizzai

''Amico, sei sempre il solito'' disse Scott prima che il coach suonasse quel maledetto fischietto per attirare l'attenzione di tutti.

Spiegò velocemente le regole del gioco per i nuovi arrivati e diede gli ultimi consigli ai ragazzi prima di formare le file per iniziare.

Scott diede una dimostrazione su ciò che dovevano riprodurre gli altri, era incredibilmente veloce ed agile e segnava sempre nonostante gli altri giocatori fossero più alti e forti di lui.

Mentre il suo amico, era totalmente maldestro ed impacciato ecco come lo si può descrivere però era tremendamente dolce e tenero, non si può fare a meno di ridere.

A fine allenamento era già buio, il tempo mi era sfuggito di mano ed ora mi ritrovavo da sola all'ingresso della scuola con il cellulare scarico.
Decisi di iniziare a camminare lungo il marciapiede dato che una tempesta si sarebbe scagliata su Beacon Hills da li a poco, sentii il rumore di una macchina fermarsi accanto a me era una jeep azzurra, era Stiles.

''Vuoi un passaggio?'' chiese gentilmente sorridendo.

Avrei voluto dire di no, era uno sconosciuto e di certo non potevo permettermi di salire in macchina con uno qualunque.
Alla fine accettai, stava iniziando a piovere e poi qualcosa mi diceva che di lui mi potevo fidare.

''Grazie'' dissi salendo in macchina e chiudendo lo sportello.

NA: Hello There!
Ed eccomi qui con un altro capitolo! SCUSATE IL RITARDO ma il computer non voleva proprio caricare!
SO, che ve ne pare? Finalmente Stiles fa il suo ingresso nella storia e già nel prossimo capitolo succederà qualcosa di totalmente inaspettato per sconvolgere la vostra vita babbana! (che esagerata sono)  aria inizia finalmente a conoscere nuove persone ed ha già i primi impatti con l'ambiente esterno (poetica!)
Volevo ringraziarvi per tutti i voti, le letture ed i commenti
RICORDATE DI AGGIUNGERE LA STORIA IN BIBLIOTECA così quando aggiorno vi spunta la notifica.

Domanda: Cosa vi piace di più di Stiles?

A domani
-namelessiall ♡

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora