Little kiss

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Il bancone del barman era super affollato, i ragazzi sorseggiavano bicchieri su bicchieri di sostanze con alto tasso alcolico senza rendersi conto del limite passato.

Ero ancora scossa da quello accaduto poco prima, la mia mente è già suggestionata e mi sta giocando brutti scherzi.

Mi feci spazio tra la fila tenendo stretta la mia borsetta con dentro solo il cellulare e qualche spicciolo.
Avanzai prendendomi qualche gomitata sui fianchi ma riuscendo a fregare uno sgabello dove poter ordinare qualcosa.
I bicchieri strusciavano sul bancone provocando un rumore assordante, forse più della musica.
Una ragazza sorrideva felice preparando un calice pieno di birra passandolo al biondo di fronte a lei.

Ellie mi venne in contro seguita da theo, si tenevano per mano come se fossero fidanzati da anni, come se si conoscessero da tempo.

''Cosa prendi tu?'' urlò nel mio orecchio.

''Non lo so Ellie non ho mai bevuto'' urlai a mia volta.

Lei fece un cenno al ragazzo dietro al bar che si affrettò a mescolare dentro lo stesso bicchiere più bevande mischiate a succo di frutto e roba varia.
Theo mi fissava con l'aria strana come se potesse sentire cosa io stessi provando in quel momento. Rabbia, confusione, tristezza e spossatezza.

Il ragazzo mi porse un bicchiere alto, con un liquido colorato di un azzurro cristallino, l'odore era nauseante, stessa cosa porse alla bionda ed a theo.
Lo finirono subito sbattendo il bicchiere ormai vuoto e dileguandosi tra la folla lasciandomi sola con il mio drink.

Lo mandai giù facendomi coraggio, mi avrebbe di sicuro aiutata ad allontanare quei brutti pensieri.
Ne ordinai un altro, bicchiere dopo bicchiere mi ritrovai completamente ubriaca, capace di non collegare parole per formare una frase di senso compiuto.

Le figure intorno a me erano sfocate ed unticce al tatto, cercai di scavalcare qualcuno barcollando miseramente e finendo a terra. Calpestata dalla massa di ballerini per una notte, cercavo di alzarmi e di farmi forza sulle gambe che puntualmente mi cedevano.
Con le mani spostavo le gambe degli altri sperando che qualcuno si accorgesse della mia presenza.

Una figura nera mi porse la mano facendomi aggrappare e sollevare da terra, stringevo le mie mani intorno alle sue in modo tale da non mollare la presa.

Avevo gli occhi socchiusi per via delle luci stroboscopiche ed insistenti, mi appoggiai sulla sua spalla.
Rimasi giusto qualche secondo spaesata e poi lo riconobbi.
Il suo profumo mi era familiare, anzi era inconfondibile.

Mi trascinò fuori da quella mandria di bufali impazziti cercando un posto tranquillo dove farmi sedere e soprattutto riprendere.
Le stelle illuminavano la zona creando piccoli bagliori nel cielo, le nuvole erano assenti e prive di colore grigio.
Il blu immenso faceva da sfondo ad un luna bellissima, non piena, ma lo stesso strepitosa.
All'ingresso della villa c'era un piccolo soppalco in legno con un gazebo di un color ciliegia, dei divanetti in canapa rendevano l'aria rustica ed elegante, il piccolo tavolinetto al centro era adornato da candele e conchiglie.
Era del tutto diverso dallo stile visto poco prima. Mi accomodai lanciando letteralmente le scarpe e la borsetta.

''Si può sapere che combini?'' mi rimproverò il ragazzo in piedi di fronte a me.

L'aria era respirabile, priva di odori pungenti come fumo ed alcool, i rumori erano attutiti e si riusciva a resettare la mente.
Mi massaggiavo le tempie cercando di rimanere calma, sentivo l'adrenalina scorrermi a mille nelle vene, ma sentivo anche un leggero smarrimento.
La testa aveva smesso di girarmi anche se la nausea si era palesata dal nulla.

''Stiles sei il mio eroe'' dissi ridendo istericamente guardandolo in faccia.

Si avvicinò velocemente e mi prese il viso tra le sue grandi mani costringendomi a fissarlo.

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora