Mi perdoni?

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L'acqua calda scorreva sulla mia pelle in maniera copiosa e battente.
Era da giorni che non prendevo un momento libero da dedicare a me stessa, che non fosse di fretta, sia chiaro.
Se pur in un bagno che non fosse mio.
Dopo il mio malore Lydia insieme a Scott decisero che non fosse opportuno allarmare i miei genitori riportandomi in casa priva di sensi e ricoperta di sangue.
Cuor di leone, un lupo che sviene alla prima vera lotta, mi diedi della stupida mentalmente.
Ma l'ansia e lo stress, possono spesso giocare brutti scherzi, specialmente quando senti il peso del mondo sulle spalle, specialmente quando, determinate vite dipendono dalle tue scelte.
Come quella di Stiles.
Stiles, a quel pensiero un sorriso accennato spuntò sul mio viso.
Era sano e salvo, magari non così tanto sano, ma vivo e vegeto sul divano di casa di Lydia.
Affondai i polpastrelli sulla cute sciacquando via i residui di balsamo, un profumo al cocco si sprigionò nell'aria e solo in quel momento riuscii a capire di cosa profumasse esattamente la ragazza dai capelli biondo fragola.
Erano già passati venti minuti, sotto l'acqua corrente, venti minuti tra pianti soffocati e liberatori, venti minuti tra il ripercorrere dei miei pensieri e venti minuti dalla minaccia di lavarmi via tutto lo sporco.
Allungai la mano chiudendo il getto dell'acqua di controvoglia, sarei rimasta volentieri per altro tempo lì.
Era confortante sapere di non dover temere un attacco alle spalle, avendo la casa piena di gente con poteri sovrannaturali così da poter sterminare qualsiasi creatura.
O quasi.
Appoggiai i piedi sul tappetino bianco sentendo il pelo solleticare la pelle, arricciai le dita asciugandoli bene, permettendo all'acqua di assorbirsi.
Mi voltai verso lo specchio e la situazione era più disastrata del solito, un graffio profondo si estendeva al lato della mia fronte in orizzontale e sperai con tutto il cuore che una volta passata non sarebbe rimasta la cicatrice.

Nonostante il mio amore sfrenato per Harry Potter ed i grifondoro, non avevo alcun minimo del loro coraggio.
Tamponai il viso con una tovaglia dal color rosa cipria, non riuscivo a trovarmi carina o decente in quella situazione, il pensiero che qualcuno potesse guardarmi in quello stato disgustoso mi creava un profondo senso di disagio.
Nemmeno Theo direbbe che sono bellissima.
Theo.
A quel nome il mio cervello cominciò a pulsare freneticamente, come non mai.
Lui non era lì, non avvertivo il suo odore, non avvertivo la sua presenza, non avvertivo quel senso di protezione, non avvertivo neanche la rabbia.
Ero delusa, ero estremamente delusa, mi aveva abbandonata, come un cane in autostrada.
Come quando i padroni stronzi non possono più occuparsi di loro ed invece di affrontare le conseguenze e trovare una soluzione, scappano.
Da vigliacchi.
Da codardi.
Imprecai tra me e me dandomi della stupida, dell'irresponsabile per aver permesso al mio cuore anche solo di provare mezza sensazione positiva nei suoi confronti.
Mi morsi il labbro involontariamente, pensando a quanto volessi un suo abbraccio, un suo bacio in quel momento.
Maledetto.
È capace di insinuarsi nella mente di qualcuno come se fosse un veleno.
Come se fosse droga.
Non potevo perdonarlo, non dopo aver scopato Mags, la mia ex migliore amica.
Probabilmente sarà a letto con lei in questo momento, quando io reduce da una battaglia ed un'apparente commozione celebrale lo sto pensando.
Ma avevo ceduto, il danno era fatto, avevo ceduto davanti a tutti, baciandolo su quel maledetto divano tra una lacrima per Stiles e l'altra.
Bel disastro Aria, sempre perfetta.
Tra tutti quei pensieri avevo già indossato gli indumenti puliti, gentilmente donati da Lydia.
E neanche troppo succinti.
Mi andavano più che bene, non che tenessi al mio aspetto in quel momento.
Volevo solo riabbracciare il mio migliore amico, fomentata da quel pensiero abbandonai immediatamente il bagno, mettendolo prima in ordine.
Come l'avevo trovato.
Camera sua era veramente troppo rosa per i miei gusti, ed appuntai questo pensiero nei cassettini della mia mente, convinta di dirlo prima o poi ad una delle ragazze più belle ed intraprendenti.
Un senso di agitazione mi pervase mentre scendevo di soppiatto le scale di quell'abitazione.
E se Stiles non vorrebbe più parlarmi?
E se gli hanno raccontato tutto e lui fosse arrabbiato con me per tutto il male che ho causato?
Mi bloccai all'ultimo scalino sentendo il coraggio via via scemare.
Mi portai le mani sul viso sfregandolo freneticamente.
Ero una codarda, non avevo un briciolo di sicurezza in corpo, eppure riuscivo sempre a cavarmela nelle situazioni più assurde.
Forse, merito del mio branco, insomma, del branco del quale faccio parte.
Non potevo farcela, non potevo guardarlo negli occhi senza provare delusione per me stessa, per averlo messo in pericolo, per averlo fatto torturare, terrorizzare e quasi ammazzare.
Non lo perdonavo a me stessa e non avrebbe dovuto perdonarlo neanche lui.
Stiles è troppo buono, troppo puro, troppo genuino, troppo per tutti.

Spazio Autrice
Sorpresa! So che sembra un miraggio, ma ho aggiornato. Beh, non ho molto da dire, ma questa ff avrà un finale degno. Lo meritate. Per chi ancora continua a chiedermi di aggiornare. Non mi importa dei like, delle visualizzazioni o dei commenti. La porterò avanti per me stessa. Non so per quanti altri capitoli ancora, ma avrà un finale. Grazie a tutti. Vi voglio bene.

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora