Oblivion

3K 195 60
                                    

(capitolo bonus)

''Tutto quello che sto per raccontare è la conseguenza di azioni sbagliate, scelte affrettate e la nascita di mia figlia Aria, l'unico raggio di sole tra le tenebre''

Cara Aria, non ti ho mai raccontato tutta la verità sulle tue origini, sulla nostra famiglia e sul perché delle azioni compiute in passato.

La mia famiglia non è delle più comuni e normali, sai dove si svegliano la mattina tutti felici e contenti, fanno colazione e parlano del più e del meno.

Sono cresciuta tra armi, pugnali e fucili capaci di sterminare la Russia in un batter d'occhio.

Tuo nonno era un uomo tutto d'un pezzo, rigido sulle regole e dal rapporto distaccato con i figli ed in particolare me, invece tua nonna era diversa.

Dolce, premurosa con tutti i figli e molto paziente. Ma in fondo gli opposti si attraggono vero, Aria?

Vivevamo in una casa modesta, non in periferia, dove si poteva correre spensierati tra i campi incontaminati, giocare con gli animali immersi completamente nella natura. Insomma quel panorama stupendo che fece da sfondo alla mia gioventù.

La mia infanzia è volata via velocemente, costretta a catapultarmi dal mondo dei balocchi al mondo degli orrori.

Non è facile rimanere bambini per molto vivendo in un'ambiente dove si predilige la violenza piuttosto di una carezza o di un abbraccio. Ma la durezza di mio padre non lo permise.

Ma se devo raccontare tutto è meglio partire dall'inizio.

Tuo nonno era un famosissimo cacciatore di creature non umane, aveva ereditato il posto da suo padre deceduto pochi mesi dopo la sua nascita.

È cresciuto dedicandosi solo ed esclusivamente all'attivitá di famiglia alternando con qualche lavoretto qui e li.

Faceva affari con i mercenari locali, per poi passare a quelli con le famiglie più facoltose d'Europa per scacciare le famiglie di giovani licantropi e creature che non fossero cacciatori.

Entrò anche in giri internazionali sradicando le nostre origini e facendo da spola tra tutti i continenti del mondo.

Ogni sera ricordo che tornava a casa stanco ed irritato magari da una battuta di caccia andata male, e tua nonna si affrettava a preparargli qualcosa di caldo.

Ben presto anche i miei fratelli si arruolarono nella piccola setta di tuo nonno, si allenavano duramente tutti i giorni per tre, quattro, cinque ore senza interruzione.

Vedevo loro afferrare l'arco e mirare al bersaglio finto ogni giorno, vedevo loro impugnare forconi e pugnali di ogni tipo.

Così un giorno per provare rubai l'arco di mio fratello alexander e scagliai una freccia colpendo perfettamente il centro del piccolo spaventapasseri.

Mio padre si avvicinò estasiato complimentandosi con me, come non aveva mai fatto e mi propose di allenarmi insieme ai miei fratelli.

Ovviamente accettai.

Presa dall'emozione finalmente di essere considerata come figlia, come donna e come cacciatrice.

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora