La lotta.

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Sentivo il corpo invaso dalla paura, non so come fosse successo, era tutto così confuso, quasi surreale, ma terribilmente vero.

Gli artigli di Scott graffiavano il terreno, come se volesse marcare il territorio, il suo territorio, era ció che gli apparteneva, così come il suo migliore amico.

Jennifer lo aveva rapito, torturato, ed il suo aspetto non era dei migliori. Avrei voluto correre da lui per salvarlo, era così vicino ma anche così lontano, non sopportavo di non poter incrociare nuovamente il suo sguardo. Questa cosa mi dava letteralmente rabbia.

Aveva le mani tra i capelli marroni, visibilmente appiattiti. Le occhiaie violacee contornavano i suoi occhi spenti, e stanchi. Non era più Stiles, era solo un fantasma, un meraviglioso e spettrale fantasma. Nonostante il suo corpo respirasse ancora.

'Scott, stai attento' urló Lydia alla mia destra.

Il che mi distrasse totalmente da quei pensieri bui, che non fecero altro che incrementare la mia paura, la paura di perderlo, la paura di non rivederlo mai più.

L'Alpha ululó in tutto il suo splendore colpendo la donna in pieno volto, sfregiandole il viso. Mille goccioline di sangue guizzarono fuori sporcando il petto di Scott, si udì lo squarcio della carne riecheggiare nel bosco. Le più piccole creature si rifugiarono nella propria tana, come se la notte facesse ancora più paura del solito.

Sentii la testa vorticare freneticamente, improvvisamente mille informazioni si scagliarono nel mio cervello, i problemi, le responsabilità, i doveri.
Lo stress di quei giorni si era accumulato in me come se fossi un vaso di Pandora, pronta ad esplodere da un momento all'altro.
La vista iniziò ad appannarsi sempre di più, mentre l'ambiente si colorava del color rosso porpora. Voltai il viso verso destra, Theo e Lydia non perdevano d'occhio la lotta, ma io, io ero troppo debole per continuar a tenere lo sguardo fisso.
Caddi a terra avvertendo la testa sbattere forte contro il terreno duro ricoperto da fogliame secco , avanzato dall'autunno appena passato.
Finalmente i miei occhi poterono osservare quel cielo stellato tanto splendente quanto tenebroso prima di cadere nell'oscurità totale.

**
Sfregai i piedi sulla superficie morbida, doveva sicuramente essere un materasso perché delle piccole molle scricchiolavano ad ogni mia mossa.
Sentivo ancora la testa pesante e non ricordavo quasi niente se non la botta presa dopo esser caduta quella notte nel bosco.
Spalancai immediatamente gli occhi che furono colpiti violentemente dai raggi del sole che filtravano da una finestra che non era sicuramente quella di camera mia.
Sfregai i pugni sopra le palpebre cercando di farle abituare a quell'ambiente così luminoso.

"È sveglia" sentii qualcuno sussurrare dolcemente da dietro la porta.

Era la voce soave di Lydia che avvertiva qualcuno del mio repentino risveglio, avevo la sensazione che tutto quello fosse un sogno, un brutto sogno, e che il giorno avesse spazzato via quell'orribile sensazione opprimente di angoscia e terrore.

Alzai il viso per osservarmi intorno, le pareti erano tinteggiate di un rosso fragola acceso con picchi di rosa che mi fecero socchiudere gli occhi in due piccole fessure, eccessivo. Pensai.
Una grande finestra sorgeva sulla sinistra del letto, con sotto un tappeto bianco presumibilmente di finto pelo.

Passai una mano sul viso stanca di quei colori troppo vivaci per il mio stato d'animo.
Sbadigliai cercando di far durare quel momento più a lungo possibile, consapevole che, non sarebbe mai più ricapitato di dormir bene ed al sicuro.

"come ti senti?" una chioma perfettamente pettinata fece capolinea dentro la stanza, con un sorriso comprensivo.

Sorrisi di rimando, alzandomi sui gomiti.

"frastornata, non ricordo niente se non zanne ed artigli grondanti di sangue. Poi il nulla" spiegai sincera cercando di sollevar il mio corpo.

Lydia sorrise, e mi raggiunse con molta grazia, posò le mani sotto le mie ascelle aiutando a mettermi seduta sul letto. Fece lo stesso anche lei, dopo avermi abbracciata più volte.

"Stiles?" deglutii a quella domanda.

Avevo il terrore della risposta, quasi maledii me stessa per aver chiesto alla bionda qualcosa che potesse ferirmi.
Lei mi prese la mano, portandola sulla mia gamba coperta da un piumone in tinta con le pareti.

"Non ricordi niente?" chiese ancora una volta per accertarsi.

Scossi la testa in segno di negazione.
Mi misi comoda, pronta per ascoltare tutto il racconto, se mai Lydia avesse voluto parlare.

"Jennifer è scappata" iniziò il discorso.

"durante lo scontro dopo i primi colpi era debole, come se qualcosa fosse cambiato in lei. Continuava a guardarsi intorno, cercando rinforzi, che l'aiutassero. Come se un vortice avesse risucchiato temporaneamente tutti i poteri, pian piano i suoi seguaci misteriosamente sono scomparsi al sorger del sole, ignorando i suoi comandi." guardava il vuoto, come se si sforzasse di ricordare quei momenti.

"Si sono rivolti contro, smaterializzandosi nel nulla, non riusciamo ancora a spiegarci come sia possibile. Scott è riuscito a ferirla, ed ha chiaramente espresso la volontà di non ucciderla, e di chiarir la faccenda con il diretto interessato, ovvero Derek." concluse l'ultima frase con un sorriso amaro sulle labbra.

Cercai di metabolizzare quelle parole il più in fretta possibile, afferrando ogni piccolo particolare che mi potesse ricordare un minimo squarcio di quella notte appena trascorsa. In cuor mio sapevo che non sarebbe finita così facilmente, era andato tutto troppo liscio come l'olio, e si sa, che faccende del genere non finiscono sempre nei modi pacifici.

"Tornerà" esclamai più convinta che mai.

Lydia chinò il capo quasi infastidita dalla mia continua negatività.

"Certo, ma per ora, lei, non è più un problema nostro" mi rassicurò pettinando i miei capelli arruffati.

Sorrisi, era buffo il fatto che lei si prendesse così cura di me. Senza che io la ringraziassi mai nelle dovute maniere. Le volevo bene davvero, un bene profondo e viscerale.

"Lydia. Lui dov'è?" spezzai quel clima di armonia creatosi tra noi ancora una volta. Impaziente di sentire una risposta.

Sospirò alzandosi dal letto e sistemando la sua gonna leggermente spiegazzata. Era incredibile come in ogni situazione risultasse sempre perfetta ed impeccabile, mai volgare, o fuori luogo.

"È sul divano, sta riposando.
Ti ho messo dei vestiti puliti in bagno, fa una doccia calda, e rimuovi bene il sangue ed il terriccio da sotto le unghie, è inguardabile." sentenziò ed io la guardai confusa.

"Non importa fare la doccia ora, voglio vederlo!" esclamai scostando le lenzuola calde.

Lydia mi fermò per un braccio in mani era salda. Invitandomi ad ascoltare i suoi consigli per una buona volta. Così, di controvoglia mi chiusi in bagno, cercando di far le cose in fretta, per andare finalmente ad abbracciare il mio migliore amico.

NA: Chi non muore si rivede, ecco un nuovo capitolo, di una storia, che è prima nella classifica di teen wolf! Tutto questo grazie a voi ed il vostro sostegno. Spero che vi possa piacere, perché ho già pronto l'altro e non vedo l'ora di continuare a sognare insieme a voi.
COMMENTATE COMMENTATE COMMENTATE. Fatemi anche delle domande se volete! Un bacio 💋

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora