Where's Stiles?

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Ragazze scusate, molte di voi mi
hanno scritto di avere problemi con il capitolo, quindi eccolo qui.
Spero lo vediate.
Baci.

Una folata di vento fece volare i miei capelli scuri, tanti piccol invasero il mio corpo partendo dalla schiena, la piccola finesta della camera era spalancata. 

Le tende azzurrine svolazzavano indisturbate in quella notte apparentemente calma, Stiles era sparito nel nulla, non avevamo notizie di lui da ore.

 Tutto ciò che sapevo è che l'unico colpevole in tutta questa faccenda era Derek.

 Se solo si fosse degnato di aiutare Jennifer, tutto ciò non sarebbe mai accaduto.

Varcai la porta facendo attenzione a non pestare una moltitudine di libri aperti che giacevano sul pavimento, alcune pagine strappate erano accartocciate sul letto, mentre altre riempivano il cestino.

''Stiles non strapperebbe mai i suoi libri'' sussurrò Lydia alle mie spalle.

Mi girai per osservarla meglio, aveva il viso triste, mentre si chinava a raccogliere dei pezzi di vetro, corrugai la fronte accovacciandomi a mia volta. Afferrai tra le mie mani una cornice blu, con una foto all'interno. Era Stiles, con una signora molto giovane al suo fianco ed il padre dal lato desto. 

''Chi è lei?'' chiesi alla ragazza di fronte a me.

Lydia si sporse verso di me girando leggermente la foto nella sua direzione, sorrise a quella visione buffa.

''Era la madre di Stiles, morì quando ancora lui era piccolo, aveva un disturbo mentale'' sussurrò con un filo di voce.

''Strappalacrime'' commentò Theo.

Il ragazzo etrò prepotentemente nella camera accomodandosi sul letto pieno di ritagli di giornale, si passò una mano tra i capelli ed alzò le maniche del giubotto in pelle. 

''La smetti? Alzati da li, stai rovinando le prove'' sbottai acida. 

''Prove?'' ridacchia.

''Esatto Theo, ascoltala'' lo fissa la ragazza.

''Non c'è nessuna prova. E' scappato okay? Cosa vi aspettate da un qualsiasi essere umano? Ha visto crature che vanno oltre l'immaginazione, e si è messo paura. Lydia tu senti i morti, chiamalo normale. Tu Aria sei una specie di ibrido, non sai nemmeno tu cosa sei'' disse rabbioso. 

Mi sentii umiliata a quelle parole, mi girai dal latto opposto cercando di cacciare dentro le lacrime, non le meritava. La mano calda di Lydia sulla spalla mi fece tornare alla realtà, ma Theo non aveva del tutto torto. La maggior parte delle cose erano accadute per colpa mia, e forse, dovevo solo andare via e mollare tutto. Scossi la testa ed afferrai dei foglietti di carta dalla scrivania.

''Ci sono scritti dei numeri'' sussurrai tirando su con il naso.

''Numeri? Quali?'' chiese dolcemente la ragazza.

''Sembrerebbero dei cinque'' dissi avvicinando il pezzo di carta.

''Non hanno alcun significato'' intervenne Theo.

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora