Allison chi?

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Il leggero venticello faceva volare le poche foglie rimaste a terra, la luna era alta in cielo più brillante e bianca del solito. Le stelle lampeggiavano ad intermittenza creando un'atmosfera suggestiva.
Abbottonai la mia giacca stringendo le braccia per non sentire freddo, il cellulare era posto nella tasca posteriore dei jeans, ed i capelli svolazzavano indisturbati.

Un gufo osservava tranquillo da sopra un ramo, scrutava ogni mia mossa, ogni mio respiro. Mi osservai intorno per prendere confidenza con l'ambiente circostante. Tutto taceva nelle tenebre.
Avanzai leggermente raggiungendo il tanto famoso albero sacrificale, dove pochi giorni fa giaceva la sorella di derek, senza vita.
Derek, non lo vedevo da quel giorno, il dolore l'ha distrutto a tal punto da farlo rintanare nel buco più oscuro dell terra. Scott aveva cercato in tutti i modi di farlo ragionare, di sollevargli il morale ma la perdita della sorella, lo aveva annientato.

Mi voltai immediatamente alla mia destra sentendo dei passi avvicinarsi sempre più, il mio udito amplificò il tutto aiutato dal potere della luna. Strizzai gli occhi cercando qualche figura tra l'oscuritá, mi sforzai ma in risposta ricevetti solo una scarica di adrenalina per lo spavento.

"Sei venuta" biascicò una voce.

Scattai sull'attenti con il cuore che batteva a mille, il sudore freddo imperlava la mia fronte e le mani iniziarono a tremare. Le gambe minacciavano di cedere, mi feci forza, dovevo scoprire di più, dovevo capire il testo di quel messaggio. Cercai di schiarire la voce tossendo ripetutamente e cercando di non farmi sentire, il buio mi impediva di vedere chiaro e purtroppo la mia vista non era come quella di tutti i lupi normali.

"Chi sei?" osai chiedere.

In risposta ricevetti una risata, ma non una qualsiasi risata. Una risata tetra, cupa, e piena di odio. L'ambiente iniziava a diventare sempre più freddo nonostante fosse quasi estate, una leggera nebbiolina iniziò a crearsi partendo dal basso. Ricopriva i miei piedi ed in parte le mie gambe.

"Chi sono io? ti sei mai chiesta chi sei tu?" disse sussurrando.

Le parole non erano chiare, erano sussurrate, con una voce metallica, quasi robotica. Non umana.

"i-io so chi sono" dissi convinta.

Risate. Altre risate, insomma in quella situazione di divertente non c'era assolutamente nulla.

"Tu non sai la veritá" esclamò.

"Quale veritá?" urlai.

Una folata di vento mi raggiunse, la terra si alzò da terra entrandomi negli occhi, portai le mani sul viso cercando di ripararlo il più possibile. Il mio corpo era attraversato da brividi misti a pelle d'oca, la salivazione era aumentata segno di ansia e terrore. Volevo urlare, ma è come se qualche forza me lo impedisse. Improvvisamente il vento cessò di soffiare, facendomi tornare a respirare.
Iniziai ad aprire gli occhi con cautela trovando di fronte a me una figura totalmente nera. Un mantello di velluto scuro copriva il suo corpo, il suo volto era nascosto dal cappuccio pesante, si intravedevano solo le mani. Le mani di una donna, una donna con lo smalto rpsso e le unghie lunghe.

"Dovresti essere morta tu, tuo nonno non ti ha spiegato nulla?" disse stringendo i pugni.

"Cosa? Cosa doveva dirmi?" la intimai a parlare.

Cercai di avvicinarmi ma le mie gambe erano incollate al suolo, dei rami avevano intrecciato i miei piedi immobilizzandomi, cercai di strattonarli ma essi erano più forti di me. Mi dimenai per qualche secondo per poi rinunciarti stremata dal contesto.

"La tua famiglia è cacciatrice di licantropi, tu sei un lupo, è contro natura." disse lei ridendo cupamente.

"Io non sono un lupo" dissi a denti stretti.

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora