Nightmare

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''ALLISON'' urlai svegliandomi di soprassalto.

Aprii gli occhi sgranandoli visibilmente per l'esperienza appena vissuta, provai un dolore lancinante alla schiena.
Istintivamente portai le mani sulla ferita sporcandole di sangue e cercando di mantenere la calma, la testa mi girava e le figure intorno a me erano ancora sfocate.

Nella mente risuonavano le parole di quella ragazza, come se fosse li con me, come se non mi avesse mai abbandonata.

Scott si precipitò sul mio corpo sorreggendomi la testa, mi accarezzò i capelli e mi sorrise dolcemente.
Ma il suo viso celava confusione ed amarezza. Avevo la certezza che fosse per la parola sfuggita prima dalla mia bocca.

Strizzai gli occhi più volte per mettere a fuoco l'ambiente, ero sdraiata su di un lettino di metallo contornata da scaffali con le boccette più assurde.

Era la clinica veterinaria dell' amico di Scott, il dottor Deaton. Riconobbi subito la sua figura avvolta nell'ombra. Lydia e Kira scrutavano attentamente ogni mio movimento con un filo di entusiasmo sul volto.

Theo era seduto su di una sedia con la mano tra i capelli ed una stanchezza impressa sul viso. Aveva la maglietta contornata da chiazze di sangue ormai secche e vari graffi sulle braccia. Le mani erano completamente rosse e strapazzate, tappezzate di vene.
C'erano tutti, ma non i diretti interessati.
Il mio pensiero balzò subito al ragazzo ferito alla spalla non presente all'appello. Scrutai ancora una volta tutti gli angoli ed i pertugi della sala non trovandolo. Theo mi guardò come se avesse capito tutto.

''Dov'è Stiles?'' sussurrai a Scott sorreggendomi.

''E' corso dietro Malia, io sono arrivato poco dopo.'' disse rammaricato.

Mi aiutò ad alzarmi mettendomi seduta e mantenendo una mano dietro la schiena.
Una vertigine trafisse la mia mente facendomi perdere l'equilibrio per pochi secondi. Era tutto un capovolgimento di immagini e suoni distorti.

''Vuoi provare ad alzarti?'' mi chiese gentilmente il moro.

''Si, grazie'' risposi grata dell'aiuto di Scott.

Misi le gambe a penzolone per abituare il corpo e per stimolare la circolazione sanguigna. Ondeggiai gli arti inferiori prima di appoggiare i piedi a terra, sempre protetta dal ragazzo tanto gentile.

Chiusi gli occhi rivedendo il volto sorridente di Allison ed immaginando la sua reazione di felicità per essere tornata sulla terra ferma.

Sospirai profondamente pensando anche ai miei genitori e sorrisi. Sentii della braccia cingermi la vita, mi voltai velocemente scorgendo i loro visi gioiosi.
Lydia e Kira mi stavano abbracciando come un bambino quando i genitori regalano loro un giocattolo nuovo di zecca. Mi sentivo protetta ed amata come se facessi parte del branco a tutti gli effetti.

''Sono felice di vedervi ragazze'' sussurrai con un filo di voce.

''Anche noi rompiballe'' sorrise Lydia.

''Non chiamarla così, falla riprendere prima'' la rimproverò l'altra.

''Vi voglio bene'' dissi stringendole a me.

La loro faccia assunse un'espressione sconvolta ma felice, era la prima volta che mi lasciavo andare a dichiarazioni del genere e non era da me. Mi aggrappai a loro in preda ad un capogiro e decisi di accomodarmi sulla sedia.

"Hai visto dio?" scherzò Lydia.

"No, mi sa che era occupato" risi piano.

Scott era rivolto alla grande finestra che osservava un tramonto bellissimo. Mille colori si riflettevano dentro quella stanza, l'arancione faceva capolinea sul volto di tutti risaltando la carnagione.
Il giallo brillante risplendeva sugli oggetti facendoli luccicare.

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora