Lo squillo repentino del cellulare mi svegliò, avevo le gambe incastrate tra le lenzuola data la leggera brezza autunnale che entrava dalla finestra.
Sgranai gli occhi in preda al panico, dopo la mattinata pesante avuta con Jennifer, aveva minacciato di far male ai miei amici se non l'avessi aiutata con Derek e puntualmente quest'ultimo rovinò tutto.
Poggiai una mano sul comodino, dopo averla liberata dal cuscino che la schiacciava pesantemente, in cerca del bottone della lampada, accesi la lucina colorata di rosa e risposi al cellulare non badando all'ora.
"Pronto?" dissi con voce impastata dal sonno.
''ARIA'' urlò.
''Scott? Che succede?'' chiesi allarmata allontanando il telefono dall'orecchio per vedere l'ora.
''Sono le 03:30 del mattino, augurati che sia morto qualcuno'' aggiunsi arrabbiata.
''VIENI A CASA MIA, SUBITO'' urlò il moro.
Scattai in piedi poggiando i piedi sul pavimento freddo, spostai i capelli dalla fronte e cercai di mettere subito in moto il cervello, respirai profondamente e poi parlai con calma.
''Porca puttana Scott mi vuoi dire che cazzo sta succedendo?'' urlai.
''Non posso parlare tramite cellulare, vieni a casa mia ora, inventa una scusa'' riagganciò.
Gettai il cellulare sul letto basita da quella telefonata, corsi verso il bagno lavando la faccia alla velocità della luce. Cosa avrei dovuto dire a mia madre? Cosa avrebbe pensato vedendomi uscire dalla porta nel bel mezzo della notte come se niente fosse?
Guardai il riflesso sullo specchio, notando le occhiaie viola tendenti al nero, ero davvero orribile, ma non avevo di certo il tempo di truccarmi. Scott mi mise parecchia ansia, sentivo il cuore battere velocemente ed il mio sesto senso da metà banshee metà lupo mannaro non mi dava tregua.
Infilai i primi jeans che trovai sul pavimento ed infilai una canotta, seguita da un cardigan color panna.
**
La cucina era deserta, tutto in ordine, nessun piatto nel lavello, nessuno strofinaccio abbandonato sul tavolo e nessuna tazza sporca di latte in giro. Mia madre aveva ripulito per bene ed era distesa sul divano russando leggermente. Con molta delicatezza feci scattare la serratura uscendo dalla porta principale, dopo aver attaccato sul frigo un bigliettino con su scritto:
''Sono da Scott, faccio tardi''
Chiusi la porta alle mie spalle, sospirando, iniziai a camminar lungo il vialetto, l'aria gelida batteva sulla mia pelle facendola diventare rossa. L'adrenalina iniziava a farsi sentire, non sapevo nulla dell'origine della chiamata di Scott. Ma era successo qualcosa.
Mandai un messaggio veloce a Stiles per sapere se anche lui fosse lì, ma visualizzò la chat senza spendere una parola. Cercai di camminare con passo svelto e sguardo fermo per evitare ogni tipo di contrattempo. Svoltai il vialetto inalberato intravedendo la casa di Scott, tirai un sospiro di sollievo per essere arrivata sana e salva, la notte mi faceva paura e la consapevolezza di avere una pazza omicida col fiato sul collo non aiutava di certo.
Suonai il campanello della grande porta di legno ma nessuno sembrava dare segni di vita, decisi di bussare più volte facendo diventare bianche le mie nocche. Sentii dei passi avvicinarsi in modo svelto, una luce accendersi, e la porta aprirsi. Il ragazzo mi fissò dalla testa ai piedi per poi spostarsi.
''Allora? Non entri?'' disse.
''Preferirei di no dato che ci sei tu, Theo, ma devo'' sorrisi acida e lo scansai.
Mi afferrò il polso facendomi puntare i piedi, il mio cuore smise di battere per un secondo, si avvicinò pericolosamente al mio viso e poi sorrise.
''Hai del dentifricio proprio qui'' con il pollice mi pulì l'angolo della bocca.
Arrossii a quel gesto sviando lo sguardo, mi voltai vedendo Kira avvicinarsi in fretta.
''Kira'' esclamai correndo verso di lei.
''Aria'' mi abbracciò.
''che succede, dimmelo, ti prego'' dissi confusa.
''seguimi'' mi prese per mano.
Passammo il piccolo corridoio che separava l'entrata con il salotto, notai che non avevano chiamato solo me, ma tutto il resto del gruppo, pure Derek era li, ed era una cosa alquanto insolita.
''che ci fai qui?'' sputai fredda.
''Calma Aria, l'ho chiamato io, tranquilla'' mi sorrise Scott.
Mi avvicinai ad un tavolo, sommerso da mappe della città, di piantine di sotterranei ed amuleti e polverine ''magiche''.
''Dovete rapinare una banca?'' scherzai.
Scott mi fissò malamente e con dispiacere, cercò di parlare ma fu interrotto da Lydia che lo bloccò. Mi guardai intorno notando che mancava solo lui, il mio migliore amico.
''Dov'è Stiles?'' chiesi allarmata ma nessuno parlò.
''Dove cazzo è Stiles'' urlai facendo salire l'adrenalina.
''Aria, calmati ti prego'' mi abbracciò Lydia.
''Calma un cazzo, ditemi che sta succedendo'' esclamai furiosa.
''Aria, Stiles è sparito'' sputò Scott.
NA: SALVE LUPETTE SONO TORNATA. VI SONO MANCATA? SPERO DI SI.
LO SO LO SO VI LASCIO SEMPRE SUL PIU' BELLO. CI TENEVO A RINGRAZIARVI DI CUORE PER I VOTI ED I COMMENTI VI AMO DA MORIRE.
FATEMI DELLE DOMANDE SE VI VA, PER CONOSCERMI MEGLIO.
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.
-namelessiall <3
STAI LEGGENDO
Secrets - Stiles Stilinski
FanfictionDefinizione di segreto; Destinato a rimanere nascosto. ''Tutto era strano, il tempo, le persone, le strade, gli animali anche quel ragazzo tanto solare era cambiato. Il suo atteggiamento, il suo sorriso, i suoi occhi, mi chiedo quanto tempo resti a...