Cercavo di mantenere la calma, di non maledirmi ancora mentalmente per tutta la mancanza di coraggio che stavo dimostrando.
È solo Stiles, solo Stiles.
Sussurravo più a me stessa per convincermi totalmente di non stare per affrontare un feroce lupo o una qualsiasi creatura mannara.
Solo Stiles.
Il bellissimo, intelligente, dolce, puro, buono, disponile, brillante, Stiles.
Lo stesso ragazzo che aveva perso del tempo della sua preziosa vita per capire e supportare la mia complicata, tenebrosa, tetra, insopportabile avventura.
Non si era fatto scrupoli per proteggermi. A qualsiasi ora del giorno, della notte, su qualsiasi cosa. Lo stesso ragazzo che mi riempiva di complimenti per il semplice motivo di volermi fare sorridere, sempre.
Adoravo il suo modo di approcciarsi alla vita, con quell'aria impacciata ma al tempo stesso sicura di se. Con quell'aria incerta ma tanto protettiva, di chi ha un mondo dentro e non aspetta altro che farlo uscire fuori.
Stiles, il mio migliore amico, forse, più di un migliore amico. Forse non lo avrei mai ammesso a voce alta, sarebbe rimasto per sempre custodito nel mio cuore. Come un segreto, infondo la vita è piena di segreti.
Appoggiai il piede oltre l'ultimo scalino, con posizione incerta, facendo scricchiolare il pavimento. Le voci soffocate che poco prima erano udibili cessarono improvvisamente, facendo salire ancora di più la mia ansia ingiustificata.
Sistemai le sopracciglia -gesto totalmente inutile dettato solo dalla tensione- passando di sopra l'indice e poi finalmente con passo felino, avanzai verso la cucina/soggiorno.
Era un ambiente unico, molto decorato -quasi da provocar un mal di testa- e con particolare attenzione ai dettagli.
La madre di Lydia aveva sicuramente uno gran stile, molto ricercato, molto raffinato.Girai la testa per orientarmi, ed il primo che vidi dopo la mia l'irruzione fu Scott. Provai un senso di sollievo nell'osservare la sua espressione rilassata e non particolarmente ferita. Era integro, d'altronde, con la sua natura, sarebbe stato impossibile osservare un qualsiasi tipo di escoriazione dopo tutte quelle ore.
Era poggiato con un braccio sul bancone della cucina, -in marmo- mentre parlottava sottovoce con Isaac e Liam. Stavano sicuramente affrontando un discorso importante, ma non pericoloso, data la faccia accigliata dei suoi amici, posti di fronte a lui.
Improvvisamente, avvertendo il mio odore, alzò lo sguardo incrociando i miei occhi, era sorpreso. Forse felice, di vedermi ancora lucida, non come quella famosa notte dello scontro tra lui e Jennifer.Sorrise dolcemente verso la mia direzione alzando la mano ed accennando un saluto, anche gli altri due si voltarono repentinamente scrutando la mia zona, ripetendo poi il gesto dell'alpha.
Ecco di nuovo il senso di disagio ed inadeguatezza, quella giornata non iniziava proprio nel migliore dei modi, avevo tante domande, tanti dubbi, tanta curiosità ma zero parole. Non riuscivo ad emettere alcun suono, ed era strano, molto strano. Girovagai con lo sguardo per tutta la stanza, in cerca del mio obiettivo.
Fu in quel momento che lo vidi, proprio sul divano, leggermente con il busto alzato, mentre rifiutava per l'ennesima volta il bicchiere d'acqua che Malia provava a fargli bere.
Immediatamente un senso di gelosia e fastidio pervase il mio corpo, non riuscivo a sopportare quella ragazza. Era come una sanguisuga. Nonostante fosse solo una sporca creatura maledetta.
Ma non solo per il fatto di avermi quasi uccisa perforandomi un polmone, ma perchè lei poteva fare tutto ciò che io desideravo.
E non parlo certo di offrire bicchieri d'acqua.
Mi diedi uno schiaffo metaforico, come potevo pensare a Stiles e Theo contemporaneamente?
Forse perchè loro si compensano talmente bene da mandare in estasi il mio intero cervello. Ma è possibile provare interesse per due persone contemporaneamente?"Buongiorno dormigliona" sentii sussurrare una voce accanto alla mia sagoma.
Mi risvegliai improvvisamente dal mio stato di trance, interrompendo i miei pensieri e voltando immediatamente la testa alla mia destra, curiosa.
Kira aveva un sorriso sornione dipinto sul volto, sicuramente felice di rivedermi con un po' più di forze. C'erano proprio tutti, tutti tranne uno.
Forse il più importante in quel momento, l'unico, che avrei voluto vedere oltre a Stiles. Ma lui non c'era.
Lui era sicuramente tra le cosce della mia ormai ex migliore amica.
Un conato di vomito si fece spazio nella mia gola, facendo bruciare tutto.
Mandai indietro quel boccone amaro, sentendomi osservata, probabilmente da chi era in grado di captare le mie sensazioni di sgomento.
Non mi piaceva l'effetto "Theo" sulla mia pelle, mi rendeva nervosa, scontrosa, agitata. Ed io ero tutto l'opposto, nonostante sentissi il peso del mondo sulle spalle."Aria?" Domandò una voce flebile, quasi biascicata.
Sorrisi, cercando di convincere più me stessa di quel buon umore.
Presi coraggio e camminai verso il divano nel quale Stiles era ormai seduto, aveva gli occhi fissi su di me ed un'espressione tranquilla sul volto. Non avevo dubbi.
Il suo viso era bianco, pallido, forse sgualcito. Deperito, più del solito. Eravamo stati separati per poche ore ma a me sembrava non vederlo da mesi, da anni, era così uguale ma al tempo stesso così diverso.
Mi accovacciai sul tappeto di pelo, allungando le mani verso le sue. Le presi tra le mie accarezzandole, il contatto con la sua pelle fredda provocò una scossa di adrenalina, che difficilmente si può ignorare. Era potente, fece battere il mio cuore più forte e sentivo il sangue scorrere velocemente dentro le vene."Stai bene?" Chiesi retorica.
Il moro in tutta risposta intrecciò le nostre mani, non lo faceva quasi mai, anzi, mai.
Ma d'altronde è un gesto intimo, che lo si fa con persone della quale si ha piena fiducia e lui in quel momento me la stava dimostrando."Sto una cazzo di meraviglia, servito e riverito" fece una risata sistemandosi la coperta sulle gambe.
Sorrisi ancora, come una cretina, era l'unica cosa che riuscivo a fare in quel momento, l'unica cosa che mi riusciva con un po' più di naturalezza. Si, perchè il mio corpo, la mia mente, erano lì, ma il mio cuore no.
"Che hai fatto qui?" Mi chiese Stiles osservando la fronte.
Allungò il pollice verso la mia tempia sfiorandola delicatamente, osservavo il suo viso concentrato, le labbra leggermente schiuse per la fatica e per respirare, le ciglia lunghe e marroni che sbattevano e le guance leggermente colorite di rosso, abbattendo quel bianco pallido. Era bellissimo. Una bellezza rara e particolare.
"Ti fa male?" Chiede con estrema dolcezza.
Fece scendere il suo dito lentamente verso la mia guancia accarezzandola dolcemente, e per l'ennesima volta non feci che sorridere. Ma era un sorriso vero, imbarazzato, che forse esprimeva più che un semplice bene e del rispetto reciproco.
Scott tossì, ma non era normale tosse era nervosismo.
Percepii immediatamente il loro senso di inadeguatezza adesso, cercavano di guardare altrove e non fissare me e Stiles.
La porta all'improvviso fece un tonfo, che fece sobbalzare me ed il moro di fronte. Malia era uscita dall'abitazione non prima di aver lanciato il bicchiere dentro il lavabo. Sarei stata felice di quella situazione in un'altra circostanza, ma Stiles sembrò solo deluso.
Mi alzai dalla mia postazione raggiungendo il centro della stanza, per osservare tutti. E con coraggio proposi la mia domanda."Dov'è Theo?" nessuno rispose.
Spazio Autrice
Eccomi qui, con un altro capitolo della mia storia, lo so, tutti questi aggiornamenti di seguito sembrano un miraggio, ma come vi ho detto, voglio portarla al termine. Sia per voi, che per me. Come vi ho già detto, non mi importa dei like o dei commenti. Ma vorrei sapere se c'è qualcuno che la stia ancora leggendo dopo tutto questo tempo.
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Secrets - Stiles Stilinski
Hayran KurguDefinizione di segreto; Destinato a rimanere nascosto. ''Tutto era strano, il tempo, le persone, le strade, gli animali anche quel ragazzo tanto solare era cambiato. Il suo atteggiamento, il suo sorriso, i suoi occhi, mi chiedo quanto tempo resti a...