14.

4K 260 34
                                    

Cambio immediatamente direzione e decido di tornare indietro.
Non ho intenzione di vedere nessuno di loro in questo momento.
Aumento il passo e anche il volume della musica, forse uscire non è stata proprio una buona idea..
Nonostante il volume eccessivamente alto, riesco a sentire qualcuno da dietro di me gridare il mio nome.

«Hey, Alex!»
«Hey, ragazzina!»
«Girati dai non fare la timida!»

Ignoro il loro tono derisorio, e vado avanti lungo il marciapiede.
Casa mia è ancora piuttosto lontana, spero di arrivarci il prima possibile.
Ho l'adrenalina a mille e sento il mio cuore battere con violenza contro il petto. Mi viene il fiatone e iniziano a tremarmi anche le gambe.
Mi succede di continuo quando mi agito, e mi odio per la mia emotività.

Tutto d'un tratto qualcuno mi afferra il braccio, e in men che non si dica mi fa girare verso di lui, togliendomi con uno strattone le cuffie dalle orecchie.

È uno di loro.
È il ragazzo che ha iniziato la storia contro di Ryan qualche anno fa, ed è lo stesso che il resto del gruppo denomina capo.

«Che diamine ti salta per la testa?! Vattene Victor!»

«Ohh! Ma che bel caratterino! Hai paura? Scappi?» Mantiene salda la presa sul mio braccio, che inizia a farmi male.

«Ho detto vattene! Mi stai facendo male!» Cerco di dimenarmi, ma lui è decisamente più forte di me.

«Sennò che fai? Chiami il tuo amico? Quel povero buono a nulla?»

Scoppia in una risata, e quando gli passa torna a concentrarsi su di me.
La sua forza è sempre tutta lì, sul mio braccio, che sta implorando pietà.

«Che cosa vuoi?!»

«Niente dolcezza, volevo solamente chiederti come va con il tuo amico.. Sai... Col fatto che sono ufficialmente il tuo ragazzo»

Ma cosa sta succedendo?
Di cosa diamine sta parlando?

Mi sto agitando, e il mio corpo è diventato tutto un tremare.

«Di cosa stai parlando?»

«Ahahah, questo lo sai molto bene»

Dal gruppo, che è tutto intorno a noi, avanza un ragazzo che ho visto solo qualche volta in corridoio, probabilmente perché è più grande.

«Bellezza, abbiamo parlato con il tuo amico, credevo fossi più sveglia»

«Cosa?! Cosa gli avete detto?! Brutti bastardi giuro che ve la faccio pagare!» non voglio crederci, mi stanno mettendo contro il mio migliore amico!

«Ah niente, i problemi di coppia risolveteveli da soli.. Ah no giusto, a lui non interessano le ragazze, che peccato!»

Victor riprende la parola, senza mai staccarsi dal mio braccio.

«È un idiota, non sa cosa si perde, ad averti sempre così vicino a me io cambierei orientamento...»

Mi immobilizza anche l'altro braccio, e si avvicina con il volto al mio collo.
Riesco a sentire il suo fiato sulla pelle.
Ho paura. In questo momento vorrei urlare.
Le sue labbra si appoggiano proprio sotto al mio orecchio, e a quel punto non posso davvero trattenermi.
Sfodero un calcio e lo colpisco dritto sullo stinco.
Lui si allontana velocemente e si porta le mani sul livido viola che si sta formando proprio dove ho colpito con la punta della scarpa.
Nel mio braccio ricomincia a circolare il sangue.

Ora non so cosa fare perché sono circondata da questi ragazzi, tutti molto robusti, e sono terrorizzata dalla reazione di Victor.

Lui fa per avventarsi su di me, con gli occhi iniettati di sangue, ma il ragazzo di prima lo ferma.

«Victor fai il serio! Meglio se andiamo adesso. Ragazzi, forza!»

Tutti si allontanano, e continuano per la loro strada.
Prima di unirsi a loro, Victor mi lancia un'occhiata di rabbia, per poi congedarsi col resto del gruppo.

Resto ferma sul posto, incredula davanti a tutto quello che è appena successo.
Non posso davvero crederci.
Il cuore sta ancora battendo velocissimo, il braccio si sta gonfiando e io devo ancora smaltire la paura.
Decido di tornare a casa, senza riuscire a smettere di pensare a tutto questo.
Sicuramente non racconterò questa cosa a nessuno, nemmeno a mia madre, perché quello sguardo mi ha trafitta, mi ha impaurita, mi ha fatto capire che sono davvero nei guai.

Faccio per tornare a casa, ma mi ricordo delle cuffiette che sono a terra, e quando mi chino per raccoglierle, le trovo divise in tanti piccoli pezzi.

Snapchat» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora