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Dopo 20 minuti circa, ho fatto la doccia e sono pronta per partire.
Prima di tornare in camera per prendere la mia valigia, noto che sia la stanza di Ryan che quella di Shawn hanno ancora la porta chiusa, e mi sale qualche dubbio.

«Manuel, ma loro non si sono ancora svegliati?» Dico indicando le due stanze.

«Oh, sisi! Sono già in aeroporto, hanno portato tutte le valige e ci stanno aspettando. Ho detto a Shawn di svegliarti, ma ha voluto che ti riposassi.» Mi fa l'occhiolino, e poi andiamo insieme verso la macchina.

Il primo tratto di viaggio è silenzioso, e risuona solo la musica di un vecchio CD in sottofondo.

«Sai Alex» attacca Manuel. «Capisco che tu creda che Karen ce  l'abbia con te, ma è solo gelosa di suo figlio. Ti prego di ascoltarmi, non ha nulla nei tuoi confronti, dalle tempo e capirà.» continua poi, una manciata di minuti prima di arrivare.

«Shawn ha detto le tue stesse parole..» Abbasso lo sguardo e sento avvampare le guance.
Manuel si volta a guardarmi e sorride.

Vorrei tanto essere uno struzzo in questo momento, così nasconderei la testa sotto terra.

«Sei una ragazza speciale per lui, si vede da chilometri di distanza che quando ti guarda si perde.» ammette.

Resto in silenzio a riflettere sulle sue parole, mentre ci avviciniamo a destinazione.

«L'ho capito fin dal primo istante in cui mi ha parlato di te, e ne ho avuto la conferma quando sei arrivata. Davvero Alex, tu sei diversa, in senso positivo naturalmente. Ti prego di ragionare sulle tue azioni future.»

Annuisco per fargli capire che ho compreso il suo discorso, ma non lascio uscire nemmeno un fiato dalla mia bocca.
Ha centrato in pieno tutto quello su cui ho complottato stanotte, dopo che Shawn mi ha detto quali erano le sue vere intenzioni l'altra sera.

Manuel parcheggia l'auto, e subito chiama Shawn per sapere dove dobbiamo andare a cercarli.
Quando riattacca, scendiamo e, senza dire una parola, lo seguo all'interno dell'aeroporto.
Credo di aver passato più tempo qui che in casa Mendes da quando sono in Canada.

«Alex!» Ryan mi corre incontro quando mi vede e mi abbraccia.
Subito dietro di lui, Shawn mi lancia un'occhiata strana, prima di avvicinarsi e lasciami un lieve bacio sulla guancia.

Senza accorgermene sto guardando Manuel, che ci osserva ridendo sotto i baffi.

Il fatto che Shawn e Ryan siano stati l'intera mattinata insieme mi fa venire il panico. Conosco entrambi, e immagino già le loro conversazioni piene di frecciatine indirette.

«Come siete stati? Cosa avete fatto mentre ero a riposare? Ah Shawn, a proposito, grazie per avermi lasciata dormire..» Guardo altrove mentre lui lascia passare un braccio dietro al mio collo.

Sento lo sguardo di Ryan bruciarmi addosso.
Non so se questa "vacanza nella vacanza" sarà proprio rilassante.

«Niente, ci siamo conosciuti un po', Ray mi ha raccontato della vostra vita da studenti e delle vostre avventure. Adesso so tante di quelle cose da poterti ricattare.» Dice Shawn con un ghigno. Inizio a fargli il solletico per infastidirlo e lui si contorce dalle risate.

«Si, ho parlato soprattutto di noi» dice Ryan schiarendosi la voce, e sovrastando la risata sonora di Shawn.

Ma che cosa combinano?
Non ho assolutamente intenzione di stare via una settimana con loro due che si comportano in questo modo.

«Bene ragazzi, dobbiamo andare! Il mio collega ci aspetta in aereo»
Manuel sta comunque partendo per un incarico di lavoro, e con lui c'è un suo collega che ci ha procurato i biglietti e l'hotel.
Naturalmente loro staranno via per l'intera settimana, e non credo che li rivedremo prima del viaggio di ritorno.

Quando saliamo a bordo, controllo sul mio biglietto il numero del sedile, e prego che sia vicino a qualcuno di loro.
Mi siedo, e fortunatamente Shawn mi segue  e si mette proprio alla mia destra. Non sono molte ore di volo, ma almeno le passerò con lui.
Manuel e il suo collega sono proprio davanti a noi, ma non trovo ancora Ryan.

«Hai visto Ray?» Chiedo preoccupata a Shawn. Imbranato com'è potrebbe benissimo essersi perso.

«Si è andato in bagno, tranquilla, quello è suo.» Dice in tono acido indicando il posto alla mia sinistra, senza mai incontrare i miei occhi.

È davvero urtoso quando si comporta in questo modo.

Prendo il telefono per evitare di parlarci ancora mentre fa sbollire la rabbia, e mando un messaggio veloce alla mamma, prima che la hostess ci dica di spegnere i dispositivi elettronici.

Improvvisamente Ryan mi passa davanti, e corre a sedersi al suo posto facendomi sussultare. È stato velocissimo.
Ha per caso paura di volare?

«Ryan, hai paura?» Chiedo ridendo. Sembra un bambino. Allaccia freneticamente la cintura e controlla più volte che sia ben salda, poi afferra i braccioli del sedile con tanta forza da far diventare i polpastrelli bianchi.
Direi che è terrorizzato.

«S-Solo un po'. Sono passato dal "non aver mai preso un aereo" al "prendo un fottutissimo aereo ogni fottutissimo giorno della mia vita". Ti prego, stammi vicina»
Ha gli occhi colmi di panico, e poggia una mano sulla mia.

D'istinto mi viene da guardare verso Shawn, che mi sta incenerendo con lo sguardo, ma quando incontra il mio, lo distoglie.

È tutto così strano.

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Dopo un'ora di viaggio, tolgo le cuffiette del solito IPod che danno in dotazione con ogni sedile, e osservo la situazione.
Shawn è alla mia destra che gioca a Boom Beach ascoltando la musica, mentre Ryan è alla mia sinistra che dorme con la bava alla bocca.
Sorrido e gli do un colpetto per svegliarlo.
Shawn resta indifferente, come, d'altronde, fa da questa mattina.

«PRECIPITIAMO?!» Urla Ryan svegliandosi di colpo.

«Ray! Shh! Fai piano! Ti ho solo svegliato, tra mezz'ora atterriamo» mi fa letteralmente morire.
Mi era mancato stare un po' con lui. Infondo siamo cresciuti insieme, è il mio migliore amico da una vita, ma che dico, il mio unico amico, e non posso incolparlo di essere piombato qui. Mi sta solo tenendo compagnia in questa avventura, e se non ci fosse lui sarei totalmente distaccata dalla mia solita vita.
È meglio non distaccarsi troppo.

Lo abbraccio senza un motivo, solo perché mi è mancato tantissimo abbracciarlo come facevamo ogni mattina.
Lui mi stringe, e mi sembra di aver già detto che adoro quando lo fa.

«Io vado a prendere un bicchier d'acqua»
Dice Shawn alzandosi e lasciando tutto in disordine sul sedile.

Non posso credere che si stia comportando davvero così.
È geloso?
Shawn Mendes geloso di me?
Ma per favore, Alex vedi di farti meno film mentali e pensa al fatto che fra poche decine di minuti sarai a Miami.

Snapchat» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora