47.

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Un boato fortissimo mi sveglia dal mio sogno.

Mi alzo velocemente dal letto ed esco dalla mia stanza, veloce come un razzo.
Per il corridoio incontro Shawn, che deve essere preoccupato almeno quanto me.
Giriamo per la casa in cerca della causa di quel rumore, ma non troviamo nulla fuori posto.

«Doveva provenire da fuori» Suppone Shawn.

Facciamo per tornare in camera, ma mi blocco.

«Dov'è Ray?» Iniziano a tremarmi le gambe, e in meno di 10 secondi sto correndo nella sua stanza.

Prima di entrare, noto il muro accanto alla porta leggermenete crepato, deve essere stato lui a provocare quel botto.
Senza bussare, entro di scatto.

«Ray?!» Quasi urlo.

Lui è seduto sul bordo del suo letto, piegato con i gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani.

«Ray...» Mi avvicino a lui, e stranamente sento il pavimento sotto i miei piedi scalzi, più freddo di quello delle altre stanze.

Quando sono di fronte alla sua figura, alza leggermente la testa, e noto dei piccoli tagli sul suo volto ricoperto di lacrime.

Mi appoggio vicinissima a lui e lo stringo a me, passandogli un braccio dietro la schiena.

Restiamo in questa posizione nel silenzio totale, fino a quando Shawn non fa pericolosamente irruzione nella camera.

Prova a dire qualcosa, ma io non gli permetto di spiccicare nemmeno una parola.
Non so quanto possa aiutare in questo momento la presenza di Shawn per Ryan..

«Shawn, è tutto okay, lasciaci soli un momento, Vabene?» Il tono della mia voce è tra il dolce e il malinconico.

Lui annuisce e lentamente richiude la porta.

«Hai intenzione di dirmi cosa è successo?» Chiedo con quanta più cautela possibile.

In queste situazioni non so mai come comportarmi con Ray, perché ancora non prevedo le sue reazioni a molte cose. A volte ha degli sbalzi d'umore, che non sono prevedibili.

«Alex, io..» Tira su con il naso e si schiarisce la voce.
«Sono andato a fare una passeggiata con Aaron, ma non sono stato con lui fino a quest'ora.» Dice continuando a fissare il pavimento.

Do uno sguardo all'orologio, e noto che sono le tre e mezza del mattino.

«Dove sei stato, allora?» Quando è agitato è sempre meglio fargli delle domande ovvie, quelle che lui si aspetta, perché non racconterà mai tutto da solo.
L'ho imparato quando eravamo molto più piccoli, e mi fa tenerezza notare che non è cambiato poi così tanto.

«Mi sono comportato di conseguenza alle cose che mi ha detto.»

«Cosa ti ha detto Aaron?» Spero non abbia combinato troppi pasticci.

«Di te, e... Shawn» Singhiozza, e capisco che sta ricominciando a piangere.
Lo stringo più forte.
Devo sapere di preciso cosa ha detto, perché non può essere davvero così afflitto per colpa mia.

«Ovvero?»

«Shawn racconta tutto quello che succede tra di voi ai suoi amici, e Aaron si è fatto scappare qualche particolare. So che sembro uno stupido, ma questo argomento per me è come una lama in pieno petto.»

Subito mi sale un senso di colpa incolmabile.

«Ray... perfavore guardami» Provo a smuoverlo dalla sua posizione, ma è troppo forte e resta immobile.
Aspetto qualche secondo, e subito si addolcisce e si gira per guardarmi.

«Non è successo assolutamente nulla tra di noi, sai che non ti lascerei mai indietro di nessuna notizia. So quanto ti fa male questa cosa, ma ti prego devi stare tranquillo, perché non è nulla, dico davvero.» Le mie parole escono da sole, sincere.

«E allora il fatto che sei innamorata di lui? E che andrete a quella festa insieme?»

Mi crolla il mondo addosso, non posso fargli davvero tutto questo.
Ho solo bisogno ancora di un po' di tempo.
Che cosa diavolo mi è saltato per la testa?

«Ray, non andrò a quella festa, e non sono innamorata di lui.» Queste ultime parole mi lasciano un po' di amaro in bocca, ma anche se non sono del tutto vere, voglio rispettarle.
Io non andrò a quella festa.

Resta in silenzio e non risponde.

«Questa vacanza doveva essere qualcosa di fantastico, e invece ci siamo ridotti così. Ryan, non c'è nulla al mondo per me che conti di più del nostro rapporto. Ho rischiato di perderti una volta, e non voglio che succeda di nuovo. Nemmeno Shawn Mendes in persona può farmi cambiare idea.»

Sorride lievemente, e mi ricordo dei suoi tagli sul viso.

«Ora vuoi dirmi come ti sei procurato questi?» Dico accarezzandogli una guancia ferita, e facendolo sussultare leggermente dal dolore.

«Sono andato un po' in giro con la bici per schiarire le idee e far passare la tristezza, ma non ci sono riuscito» si interrompe per singhiozzare.

«Ho dovuto sfogare la rabbia contro qualcosa, e credo di aver preso a pugni un albero o... non mi ricordo cosa. Non sto ancora bene, ma va tutto meglio, ora che tu sei qui.» Continua.

Gli sorrido e lo abbraccio di nuovo.

«Alex, credo che tu debba fare la tua vita, io mi sento troppo in mezzo alle tue cose.»

Mio Dio no. Ha detto le uniche parole che non avrei mai voluto sentirgli dire.

«No, Ray...» Mi ferma.

«Me ne torno a casa, Alex, solo per il tuo bene.» La sua espressione è qualcosa di indescrivibile, ma lo è ancora di più quello che provo io in questo momento.
È come se una vita sana di certezze si fosse polverizzata in un secondo.

«Ray, se torni tu, io vengo con te.»






S.A: Non odiatemi.🙈

Siamo quasi alla fine! Grazie ancora per tutto quello che fate! Leggo un sacco di commenti bellissimi, ma soprattutto non mi sarei mai aspettata di arrivare a questo livello!❤️

Snapchat» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora