35.

3.6K 248 21
                                    

Io, la mamma e Shawn, passiamo un'intera mattinata a girovagare per le strade di Toronto.
La città è stupenda, più di quanto lo fosse nelle foto.
Mai mi sarei immaginata tutto questo.

Guardo la mamma dopo 2 lunghe ore di camminata, e sembra comunque molto carica con quella macchinetta al collo, intenta a fotografare ogni cosa che la colpisce.

Shawn, invece, sta camminando velocemente, e ci sta conducendo in una strada pullulante di negozi.
Lui va sicuro perché è qui che è cresciuto, quindi conosce ogni angolo.

Quando svoltiamo, tira un sospiro di sollievo e va dritto lungo il marciapiede, come se avesse puntato qualcosa.

Arriviamo davanti ad una caffetteria, e lui si ferma a fissare un muffin gigante in vetrina.

Rido.
Non posso crederci.

«Bene signore, qui è dove venivo a fare colazione ogni mattina prima di andare a scuola. Fanno le torte più buone della città, che ne dite di entrare?»

La mamma come al solito non ha esaurito il suo entusiasmo, così ci affrettiamo a sederci ad un tavolo.
Questa caffetteria è piena di persone di tutti i tipi, ma nonostante ciò, Shawn è a suo agio.

Un cameriere ci si avvicina con un grande quaderno in mano, che ci lascia poi sopra il tavolo.
Inizio a girare le pagine senza trovare nulla, a dire il vero non ho nemmeno fame.

«Io ti consiglio la torta di pesche»
Dice Shawn facendomi l'occhiolino.

La torta di pesche...

«Così posso prenderne un pezzo anch'io»
Continua poi, facendomi gli occhioni dolci.

La torta di pesche è anche la preferita di Ryan.
E sfortunatamente la mamma se ne ricorda.

Inizia così, una bella discussione tra lei e Shawn sul mio rapporto con Ryan.
Non ho proprio bisogno di stare a sentire queste cose adesso.
Se magari non fossi a nove ore da lui, e se magari non gli avessi raccontato una bugia e non fossi partita senza risolvere il nostro litigio, questo discorso mi starebbe anche piacendo.
Ma no.

Odio quando mi rivengono in mente tutte le cose che abbiamo passato insieme, e odio ancora di più questa mia dannata emotività che mi porta sempre ad avere le lacrime agli occhi.

Mi alzo di scatto e vado diretta al bancone per prendere di persona le ordinazioni.
Non ho voglia di ascoltare tutto quello che sta dicendo mia madre.

Sento lo sguardo di Shawn addosso, probabilmente ha capito, ma me ne resto comunque qui ad aspettare che i suoi muffin siano pronti.

Quando una gentile ragazza mi passa il vassoio da dietro al bancone, le porgo un sorriso e faccio per girarmi, ma naturalmente urto la spalla contro qualcuno.
Ecco cosa mi succede quando sono agitata. Lascio la testa non so dove e divento l'imbranata del giorno.

Fortunatamente dal vassoio non cade niente, e il signore non si è fatto nulla.
La spalla è la stessa su cui giace il mio bellissimo livido, in ricordo di loro e di Ryan, ancora.

«Mi scusi signorina, non volevo»
Quest'uomo, anzi direi ragazzo, ha una faccia familiare, posso giurare di averlo già visto da qualche parte.

«Non si preoccupi, anzi, la colpa è solo mia, mi dispiace» mi scuso.

Il ragazzo mi sorride, e poi mi dirigo verso il tavolo tutta intera, sperando che mia madre abbia esaurito i ricordi.

Quando arrivo, Shawn mi aiuta a posare il tutto sul tavolo, e stranamente anche la mamma è silenziosa.

Mi siedo e lascio che Shawn mangi quello che ho ordinato. Non ho bisogno di cibo in questo momento.

Mentre penso a Ryan e a cosa starà facendo in questo momento, il ragazzo a cui sono andata contro prima, si avvicina e saluta Shawn.

«Geoff! Amico mio che bello vederti! Cosa ci fai da queste parti? Il tuo viaggio a Londra?»
Shawn si alza per abbracciarlo.

Geoffrey. Ecco dove lo avevo già visto.

Snapchat» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora