20.

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Bip-Bip-Bip

La solita sveglia di tutte le mattine mi ricorda che dopo un lungo fine settimana devo tornare a scuola.
Agito invano la mano nel buio, cercando di colpire la sveglia in qualche modo, ma alla fine sono costretta ad alzarmi, accendere la luce, e spengnere quel maledetto aggeggio sul comodino.

Quando apro la porta per scendere di sotto a fare colazione, trovo già la mamma in piedi ad armeggiare con il caffè.
È strano vederla perché va al lavoro più tardi, e di solito non si alza mai così presto.
Vado da lei, l'abbraccio e le sussurro all'orecchio il "buongiorno" più dolcemente che posso.

«Buongiorno tesoro» Un sorriso a quest'ora è sempre un buon segno.

«Come mai sei già sveglia?»

«Vado un po' prima in modo da poter chiedere al capo riguardo al tuo viaggio»

Sono felice che la mamma stia facendo tutto questo, ma mi sento comunque leggermente in colpa.
Non voglio che si sacrifichi troppo per me.

Le rivolgo un sorriso di riconoscimento, e poi ci sediamo a mangiare i suoi pancakes, sono fenomenali.

«Tesoro, sappi che farò tutto il possibile per avere l'occasione di accompagnarti, ma sai già che è molto difficile per la mia situazione al lavoro ottenere quei giorni» deve averci ragionato molto stanotte.

«Lo so mamma, stai tranquilla, dobbiamo solo sperare il meglio... ma se non li avrai?»

«Non ho intenzione di non farti partire, quindi se non li avrò, troveremo qualcun'altro che ti accompagni» la notte porta consiglio.

Mi alzo e l'avvolgo in un abbraccio fortissimo.

Andrò da Shawn. Con o senza la mamma. Andrò da Shawn.

Corro di sopra a prepararmi, perché di solito a quest'ora sono già pronta.

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Dopo 20 minuti, mi ritrovo alla fermata per aspettare l'autobus.
La mia testa è totalmente altrove, il viaggio da Shawn mi sta facendo dare i numeri, e ancora non realizzo che sia tutto possibile.
Controllo il fuso, e vedo che Shawn andrà a letto fra poco, quindi decido di aspettare il pomeriggio per raccontargli tutto.

Ogni mio briciolo di felicità sparisce quando arriva Ryan, e si mette dal lato opposto a dove sono io.
Non posso lasciare che loro facciano una cosa del genere.
Non voglio assolutamente partire senza aver risolto con lui, così, prendo coraggio, e dopo un lungo sospiro, mi avvicino.

«Ray..»
Sussurro praticamente, sotto il motore rumoroso del bus.

Quando salgo, lui si mette seduto da solo, e la tentazione di appoggiarmigli accanto è fortissima.
Gli passo vicino e i nostri sguardi si incontrano, poi io sposto gli occhi sul sedile libero alla sua destra, ma lui gira la testa verso il finestrino.

Bene, meglio sedersi da un'altra parte.

Snapchat» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora