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«Dalle un po' di tempo e non preoccuparti troppo. Se sarai te stessa si aprirà di più con te, fidati»
Sorride, mentre è ancora davanti a me con una mano sotto al mio mento.

Il suo tocco è così delicato, che mi scorre qualche brivido lungo la schiena, facendomi ricordare di quel maledetto livido.

Restiamo fermi così per qualche secondo.
Ho un'infinità di dubbi riguardo a questa situazione, ma non posso smettere di sperare nel fatto che magari Shawn non lo stia dicendo solo per tranquillizzarmi.
Forse è davvero così...

«Ti prego di qualcosa»
Dice con uno sguardo quasi disperato. Si legge preoccupazione nei suoi occhi, mentre sprofonda il suo sguardo nel mio.

«Ci lavorerò.»
È inevitabile pensare alle conseguenze per me.

Mi sorride di nuovo, e prova a fare un passo verso di me, ma perde l'equilibrio.
Di scatto gli poggio le mani sul petto per evitare che mi cada addosso.
Quando la sua pelle viene a contatto con la mia, credo davvero di svenire.

Perché mai dovrebbe avere ancora la maglietta in mano, e non indosso?!

Si allontana da me, e provo a leggere il suo sguardo, senza riuscire a decifrarlo.

«Scusa.. Io non volevo davvero..» il suo sguardo è a metà tra il dispiaciuto e l'imbarazzato.

«Ma non preoccuparti! Capita a tutti!»
La mia voce risuona idiota.

Sto sparando cose totalmente a caso.

Ci salva da questa situazione imbarazzante, il motore della macchina del signor Mendes che si parcheggia in garage.

«Vestiti e scendi, voglio presentarti a mio padre.»
Dice prima di infilare la maglietta e correre al piano di sotto con un grande sorriso sul volto.

Mi cambio velocemente quando chiude la porta, e li raggiungo il prima possibile al piano inferiore.

Una volta fatte le scale, mi ritrovo davanti alla fotocopia di Shawn con un po' più di barba. È davvero impressionante la loro somiglianza.

Mi schiarisco la voce per far notare la mia presenza.

«Uh» Shawn sussulta, poi continua. «Papà, lei è Alex, quella ragazza europea di cui ti avevo parlato! È arrivata tre giorni fa!»
Shawn avvolge un braccio intorno alla mia vita, e io porgo una mano al signor Mendes per salutarlo.

Ma che cavolo fa?! Mi stringe davanti a suo padre?!

Ho davvero paura di non piacere nemmeno a lui.
Le parole di Karen mi risuonano in testa troppo frequentemente.
E se non dovessi andargli a genio?
All'improvviso mi torna in mente quello che mi ha detto Shawn pochi minuti fa.
«Sii te stessa»

Provo a tranquillizzarmi, e sfodero un grande sorriso al signor Mendes.

«È davvero un piacere conoscerla!» ammetto.

«Ohh ti prego, chiamami Manuel, e dammi pure del tu, quel tono mi fa sentire vecchio!»
Scoppia in una risata, e noi lo seguiamo. È davvero simpatico.

«Vi trovate bene? Vi siete ambientati?» chiede premuroso Manuel.

«Si, il posto è fantastico, grazie ancora per l'ospitalità!» lo ringrazio io.

«Ma figurati! Shawn mi ha parlato davvero tanto di te, e a giudicare dal modo in cui ti descriveva, ho capito che non sei affatto una ragazza come le altre»
Mi fa l'occhiolino.

La faccia di Shawn è davvero buffa, sembra come nel panico per quello che ha appena detto il padre. Fa per dire qualcosa anche lui, ma mia madre ci interrompe.

«Buongiorno ragazzi! Oh lei deve essere il signor Mendes!»
Si avvicina e saluta educatamente Manuel dopo aver notato la sua presenza nella stanza.

«Buongiorno signora, mi fa piacere conoscere anche lei! Mi dispiace se questi giorni sono stato assente, ma il mio lavoro è abbastanza complicato.» ricambia il padre di Shawn a mia madre.

«Non si preoccupi, anzi, la ringrazio davvero per quello che lei e la sua famiglia avete fatto per me e mia figlia!» dice la mamma.

«Ma si figuri! È stata soprattutto mia moglie ad organizzare tutto!»
A queste parole resto un po' sorpresa.
Karen ha insistito affinché noi venissimo qui?

«Ora mi dispiace lasciarvi, ma sono davvero stanco e credo che andrò a fare un riposino prima di partire di nuovo.» si assenta Manuel.

«Parti di nuovo, papà?»
Sul volto di Shawn svanisce il grande sorriso che aveva fino a qualche secondo prima.

«Si, tra due giorni devo andare a Miami per un'assemblea molto importante.» si vede che ci tiene a non deludere il figlio.

«A Miami?»
Gli torna improvvisamente il sorriso.

«Si, perché tutto questo entusiasmo?»
Manuel sembra aver capito che trama qualcosa.

«Papà, non è che io e Alex potremmo venire con te?» COSA

Ho sentito bene?

Lancio un'occhiata a Shawn.
Andare a Miami con suo padre?
Ma cosa sta dicendo?

«Venire con me?»
Non sono l'unica scoinvolta.

«Si, ci sono tutti i miei amici lì, magari potrei rivederli e farli conoscere ad Alex mentre sono in pausa dallo studio»
Manuel sorride, e gli poggia una mano sulla spalla.

«Vabene, per me non c'è alcun tipo di problema! Stasera provvederò a prendere due biglietti in più! Ora vi lascio, buona giornata»

Mentre Manuel si avvia verso le scale, la mamma lo ferma e gli sussurra qualcosa all'orecchio.
Lui annuisce con un sorriso, e va di sopra.
Cosa sta facendo la mamma?

Incuriosita, provo a chiederle cosa abbia in mente, ma come al solito mi interrompe.
«Tesoro, vieni ad aiutarmi con le valigie?»

Snapchat» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora