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Restiamo al tavolo con Geoff per circa un'ora.
Il livido sulla spalla ha ripreso a pulsare dal dolore e a farmi male.
È terribile anche solo provare a poggiare la schiena sulla sedia.

Dopo averci salutato, Geoff esce dal locale, e anche Shawn ci propone di tornare a casa per pranzo.

Stiamo camminando nuovamente sul marciapiede di questa grande via trafficata pullulante di negozi, quando mia madre riprende il discorso di Ryan.
Giuro che non posso sopportare un'altra sola parola.
Shawn capisce, e cerca di deviare l'argomento, ma la mamma sembra contenta di parlare di lui, e ha anche gli occhi leggermente lucidi.
Le è sempre andato a genio Ryan, l'ha sempre considerato un bravo ragazzo e tutto.
E anch'io la penso come lei.

Mentre mille pensieri e ricordi invadono la mia testa, mi cade l'occhio sulla sartoria che stiamo fiancheggiando.
C'è un grande cartello con scritto "Needle and thread" (ago e filo), così mi viene un'idea.

Inizio a canticchiare le parole di Stitches, e Shawn mi segue a ruota, avvicinandosi e cingendomi la schiena con un braccio.
Sussulto per la breve fitta di dolore che mi passa a causa del livido, ma lo lascio stare.
La mamma chiude la bocca, e si mette a farci un video con la macchinetta che ha al collo, mentre camminiamo abbracciati lungo questa strada, cantando i versi della canzone.

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Dopo cena riaccompagno Aaliyah in camera per andare a dormire.

Durante il pomeriggio l'ho aiutata a fare i suoi compiti, e dopo abbiamo deciso di guardare un film insieme.
Diciamo che stare accoccolata sul divano tra Shawn e sua sorella non mi è dispiaciuto affatto.

Prima di andare in camera sua, Shawn passa da noi, e da la buonanotte ad entrambe con un piccolo bacio sulla fronte.

Questa famiglia potrebbe piacermi davvero tanto.

Resto svariate ore con gli occhi aperti e la faccia immersa nel cuscino.
Non riesco a chiudere occhio per colpa di quel maledetto livido sulla schiena, che mi impedisce di starmene comoda sotto le coperte.
Decido di alzarmi per andare a cercare la pomata nella mia valigia, ma mi rendo conto che accendendo la luce sveglierei Aaliyah, così giro a tastoni per la stanza completamente buia.

Mentre urto qualche comodino, visualizzo mentalmente la mappa della camera, e, non so come, riesco ad arrivare alla borsa in cui avevo messo la pomata.
Cerco invano di trovare il tubetto tra tutte le altre cose, ma non ci riesco.
Il dolore si fa sempre più forte e non credo di riuscire a sopportarlo ancora per molto.

Ma dove ho lasciato la pomata?

Ripenso velocemente alla giornata di ieri, e mi ricordo di non averla più tolta dalla doccia di Shawn dopo esserne uscita.

Dalla borsa prendo il cellulare, che decido di usare come torcia.
Sono le 4 del mattino e io sto girovagando per casa Mendes in cerca di una maledetta pomata. Ok.

Esco dalla camera di Aaliyah cercando di fare meno rumore possibile, e con cautela attraverso il corridoio fino a quando non mi ritrovo davanti alla porta di Shawn, che fortunatamente non è chiusa a chiave.
Quando mi avvicino al suo letto, gli illumino il viso con la luce dello schermo. È tremendamente carino quando dorme, il suo volto appisolato mi fa come tenerezza, ma devo ricordarmi del motivo per cui sono qui.

Vado verso la porta del bagno della camera di Shawn, e fortunatamente trovo la pomata proprio dove l'avevo lasciata. Nel tornare indietro, però, sfioro la bottiglia del bagnoschiuma, che cade a terra facendo rumore.

Me e la mia dannata stupidità.

«Alex, per la miseria! Mi hai fatto prendere un colpo!»
Dice Shawn con il fiatone, chiaramente spaventato.

«Lo so, scusami tanto davvero, solo che ho lasciato la pomata nella doccia, e il dolore stava diventando insopportabile anche per dormire.» sono desolata.

«Non preoccuparti»
Mi sorride.

Potrei sciogliermi in questo momento.

«Ma che ore sono?»
Chiede in uno sbadiglio.
È così carino, che non so descrivere quello che mi suscita dentro questa scena.

«Le quattro del mattino, davvero mi dispiace..» mi porto una mano sulla fronte, come a rimproverarmi.

«No, aspetta»
Si alza dal letto e viene verso di me.
«Andiamo»
Dice poi, tirandomi per un braccio mentre si dirige in bagno.

Io lo seguo, e quando entriamo accende la luce, a cui devo far abituare i miei occhi.
Mi prende la pomata dalle mani, apre il tubetto, e dopo essersene messa un po' sulle dita, si avvicina al mio collo, e la spalma sul livido abbassando leggermente la maglietta.

Questo piccolo gesto, anche se so che probabilmente l'ha fatto solo perché gli stavo rompendo le scatole mentre lui voleva dormire, mi provoca una scia di brividi lungo tutto il corpo.

Dopo aver finito, rispegne la luce e se ne torna a letto, così io riprendo il mio cellulare e faccio per tornare in camera mia.

«Grazie»
Dico quasi sussurrando perché non riesco a vedere se si è riaddormentato.
«Non c'era bisogno che tu ti alzassi»
Continuo.

«Figurati, ma dove hai intenzione di andare?» mi risponde, ancora mezzo insonnolito.

«I-In camera..(?)»
Il mio tono è tra l'ovvio e l'interrogativo.

«No, vieni qui»
Dice toccando con una mano il lato del materasso vuoto.

Io non faccio storie e mi avvicino, sorpresa da questo suo gesto.

Mi sta chiedendo di dormire con lui?

Mi infilo sotto le coperte, e subito mi avvolge in un abbraccio.
Il mio cuore batte velocissimo, e ho paura che lui possa sentirlo.

Improvvisamente il dolore alla spalla sembra sparito, e quando il mio respiro si fa regolare, mi addormento tra le sue braccia.

Snapchat» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora