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«Allora Ryan, da quanto vi conoscete tu e Alex?»
Chiede Karen di fronte a lui, mentre siamo seduti a tavola per la cena.

«Credo da sempre, siamo praticamente cresciuti insieme.»
Le sorride, e poi si gira a guardare nella mia direzione sempre con il sorriso sul volto.

Io abbasso lo sguardo sul piatto e lascio che finiscano questa conversazione.
Karen sembra entusiasta del fatto che ci sia Ryan in casa, e per tutto il pomeriggio non ha fatto altro che chiedere se fosse il mio fidanzato.
Non so se è per il fatto che non vuole che io stia con suo figlio, o semplice curiosità, ma il suo comportamento non mi piace affatto.

Manuel, invece, ha fatto molte più domande sulla sua vita e su quello che vorrebbe fare in futuro, tralasciando i dettagli privati. Deve aver capito che determinati argomenti ci mettono a disagio, e così evita. È molto più comprensivo.

Mentre il discorso sul rapporto che ho con Ryan va avanti senza che io possa intervenire, decido di deviare lo sguardo su Shawn, che non ha fatto altro che evitarmi per tutto il giorno. Stasera è stranamente silenzioso e si diverte a giocare con una foglia di insalata che ha nel piatto, senza mai alzare gli occhi.

Mi preoccupa il suo comportamento ultimamente. Da quella sera in cui ha perso l'equilibrio e io l'ho fermato, è cambiato tutto; e non mi spiego come sia possibile.
Dovevo lasciare che mi cadesse addosso?
È inutile stare qui, seduta a questo tavolo, a pormi domande su domande, non avrò mai certezze se non chiedo a lui.

Così, mentre Karen e Ryan continuano la loro conversazione amichevole, io mi alzo e vado a posare in cucina le stoviglie sporche che ho usato.

«Scusate la mia maleducazione, ma sono davvero stanca e devo chiamare la mamma. Credo che andrò in camera a finire i miei compiti e a riposarmi un po' per domani mattina.»
Dico quando torno in sala da pranzo prima di salire al piano di sopra.

«Oh Alex, non preoccuparti! Domani ci aspetta un lungo viaggio, credo che andrò anch'io»
Dice Manuel alzandosi anche lui dal tavolo.

Porgo un sorriso educato a tutti, e lascio la stanza.

Fortunatamente Aaliyah è ancora di sotto, così ho la camera libera per pensare un po'. Ora che c'è Ryan, la camera che occupava mia madre è sua, così devo restare per forza qui per il resto del mese.

Mi butto letteralmente sul letto e fisso il soffitto.
Devo fare mente locale di tutta questa situazione.

Ray è di là, a parlare con Karen che mi odia. Shawn mi evita per motivi misteriosi, e domani mattina dovrò andare con loro due a Miami.

Proprio mentre sono immersa nei miei pensieri, la porta si apre senza preavviso, e io mi siedo sul materasso intuendo automaticamente di chi si tratta.

«Dobbiamo parlare.»
Dice Shawn sedendosi accanto a me.
Io annuisco e incrocio le gambe sul letto.

«Mi dispiace di essermi chiuso così, non volevo mettermi fra di voi.»
Il suo sguardo si rattrista.

«Ma di cosa stai parlando?»
Chiedo confusa.

«Del tuo amico di là. Mi dispiace se sono piombato così nella tua normalissima vita, io non so cosa mi sia preso, ma vederti qui con lui mi porta davvero alla pazzia.»
Continuo a non capire.

«Shawn..»
Mi blocca.

«No Alex, ascoltami. Hai fatto bene a rifiutarmi l'altra sera, mi hai aperto gli occhi. Io vivo in un sogno e non riesco più a comprendere come sia la vita normale di voi adolescenti comuni. A volte vi invidio. Davvero, non so cosa mi sia preso.»

Ma cosa sta dicendo?
Da quando è entrato non ho capito una sola parola di tutto il suo discorso.

«Io, io t-ti ho rifiutato?» chiedo spiegazioni.

«Si, l'altra sera, sai quando mi hai respinto, insomma..»
Arrossisce e abbassa lo sguardo.

Gli prendo il volto con due dita, e lo costringo a guardarmi negli occhi.

Non posso crederci. Io pensavo che avesse solo perso l'equilibrio.
Mi sento una stupida.

«Shawn, io credevo che tu stessi per cadere.»
Nella mia voce risuona sincerità.

Improvvisamente il suo sguardo si accende, e i suoi occhi si ricoprono di un velo lucido.

Ha provato a baciarmi.

Non so davvero come prendere questa notizia. Insomma, prova un minimo di interesse nei miei confronti? Parliamo di Shawn Mendes per la miseria, e io, purtroppo, non resterò qui per sempre.

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La sveglia del cellulare squilla accanto al mio orecchio.
Ho chiesto io ad Aaliyah di non accendere più quel suo dannato orologio.

La porta si spalanca, e Manuel entra con un paio di occhiali da sole e un cappello di paglia in testa.

«Tutto pronto?! Forza Alex! Si parte!»

Snapchat» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora