Cap. 7: Il secondo intervento

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Qualcosa intercettò la creatura d'ossa quando era ancora a mezz'aria, spintonandola violentemente contro la macchina di poco prima, che si ammaccò ancora più pesantemente per l'urto (anche se, in compenso, il tettuccio tornò quasi alla normalità). Xander alzò lo sguardo sul suo salvatore e lanciò un breve grido di sorpresa: era Timmi.

- Resta lì.- gli intimò senza guardarlo.

Xander annuì lentamente, anche se non poteva vederlo: si era messo tra lui e il mostro, i muscoli tesi, il corpo rannicchiato su se stesso come una molla, o un animale in procinto di avventarsi sulla preda.

La creatura d'ossa si rialzò agitandosi furiosamente, emettendo ancora una volta quel suo suono stridente, puntando stavolta contro Timmi, che non mostrò alcuna esitazione o incertezza. Anzi, fece un verso scocciato.

- Ma fammi il favore!- sbottò.

Mosse rapidamente la mano, scostando il lungo gilet e rivelando, appeso alla cintura, una sorta di cilindro nero, lungo circa una ventina di centimetri, solcato da alcune striature color piombo. Mentre il suo avversario si scagliava su di lui Timmi, con una velocità impressionante, strinse la mano attorno al cilindro, che improvvisamente si illuminò e si allungò in una specie di fiammata bianca, e colpì dal basso verso l'alto, facendo poi tornare il cilindro al suo posto. Il mostro fu colpito in pieno da quello che parve il colpo di una potente arma, frantumandosi in mille pezzi con un ultimo, sonoro stridio.

Come se tutto ciò fosse la cosa più normale del mondo, Timmi si voltò verso Xander, che era ancora seduto a terra, la bocca aperta e gli occhi spalancati, simili a due fanali e fissi sul ragazzo davanti a lui.

- Tutto bene?- gli chiese.

Xander cercò di articolare una qualche parola, ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu una serie di versacci incoerenti. Timmi attese con pazienza che si riprendesse a sufficienza da chiedere:

- Tu... chi accidenti sei?-

Lui aggrottò la fronte.

- A occhio e croce, quello che ti ha appena salvato il culo, ragazzino.- rispose.

Xander si alzò lentamente in piedi, attonito.

- Io... va bene, ma... ma cos'era?-

- Chi, quello?- fece Timmi, gettando un'occhiata ai frammenti di osso sparsi dietro di lui - Oh... nessuno... solo un Demone Scheletro. Nulla di veramente pericoloso.-

- Un... un che?-

- Un Demone Scheletro.- ripeté Timmi - Non è tutto questo granché, lo potrei fare a pezzi a mani nude, ma può essere ucciso solo dalla luce solare, che al momento scarseggia, come vedi.-

- Ma tu... non l'hai appena ucciso?-

- Naaaah, questa è solo una cosa momentanea...- rispose, scuotendo la testa.

Aveva appena finito di parlare che subito le ossa iniziarono a dibattersi sul terreno, ticchettando e strisciando le une verso le altre, cercando ritornare insieme. Rotolando e ammassandosi l'una sull'altra si riassemblarono da sole, fino a ricostruire daccapo il mostro scheletrico, che lanciò uno dei suoi gridi laceranti.

- Appunto.- sospirò Timmi, voltandosi ad affrontarlo ancora.

La creatura gli saltò addosso, e lui la colpì di nuovo con la sua arma di fuoco bianco, mandandola di nuovo in mille pezzi.

- Ora, io posso farlo fuori tutte le volte che vuoi...- disse, tornando a voltarsi verso Xander - ... tuttavia, non è consigliabile: se tendi l'orecchio, ti renderai conto che ne stanno arrivando altri... tanti altri. In una parola, troppi.-

Sangue di Demone - Il Flagello di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora