Il mattino dopo Xander si svegliò da un sonno agitato, pieno di scheletri assassini assetati di sangue. Quasi subito si accorse che i suoi libri, che aveva perso durante la fuga, erano in fondo al letto con lo zaino, magicamente rimesso insieme come se nulla fosse mai accaduto.
Fecero una colazione piuttosto abbondante (Timmi mangiò come se temesse di non poterlo fare mai più), poi andarono fino a scuola in moto, percorrendo le strade di nuovo misericordiosamente prive di mostri. Passarono accanto a un carro attrezzi che cercava di rimettere in piedi un camion dei surgelati rovesciato e ad un cantiere stradale, fino ad arrivare davanti alla scuola.
Una volta sceso, Timmi prese un giornale dal portapacchi, lo dispiegò e vi si immerse. Xander lo guardò per qualche minuto: erano ancora soli, e forse era l'unica occasione per mostrare un po' più di riconoscenza.
In fondo, stavolta non lo aveva salvato da un semplice pestaggio.
- Grazie.- disse - Per avermi salvato ancora... e per avermi recuperato i libri.-
Timmi sbuffò spazientito, senza staccare gli occhi dal giornale.
- Te l'ho già detto, non ringraziarmi.- rispose.Xander lo guardò per un momento, ma lui si rimise a leggere e lo ignorò completamente. Scuotendo la testa, il ragazzo si allontanò di qualche passo per raggiungere la fermata dell'autobus e aspettare anche gli altri. Non dovette aspettare molto prima che arrivassero tutti e tre, pallidi e assonnati come ogni mattina.
- Ehi!- esclamò tra uno sbadiglio e l'altro Jo quando lo vide - Dov'eri finito? Perché non sei passato stamattina?-
- Lascia perdere... ragazzi, vi devo parlare! Subito!- rispose lui, fremente.
- Di cosa?- chiese Nadine, sorpresa.
- Di... ecco... di Timmi.- rispose.
Alis inarcò un sopracciglio.
- Credevo avessimo deciso di aspettare che fosse lui a parlare.- disse.
- Sì, beh, l'ha fatto.-
- Cosa?- esclamò stupefatto Jo - E quando?-
- Ieri.- rispose Xander - Ma ve lo dico da un'altra parte...- aggiunse - Qui no. C'è troppa gente.- siegò, mentre alcuni compagni li oltrepassavano, diretti verso il cancello.
Avrebbe tanto voluto poter spiegare agli amici cos'era successo la sera precedente, riflettere a mente fredda, sentirsi anche chiamare pazzo e essere indotto a trovare il lume della ragione, ma c'erano troppe persone attorno a loro. Non avrebbe mai potuto parlare liberamente.
Il compito di fisica fu subito alla prima ora, e andò malissimo sia a Xander che a Jo: il primo era troppo agitato, oltre che impaziente di riferire quanto aveva saputo la sera prima, mentre il secondo, semplicemente, era un pessimo studente.
Durante la pausa per il pranzo i quattro si scelsero un tavolo in sala mensa che garantisse una certa privacy, cosa tuttavia completamente inutile: dopo che Bull aveva perso i denti più nessuno aveva osato infastidirli.
Approfittando della privacy appena conquistata, Xander raccontò tutto ai suoi amici, senza omettere niente, pur consapevole di quanto incredibile suonasse tutta la storia: anche lui non riusciva a capacitarsene davvero. Ad ogni parola i loro sguardi si fecero sempre più allucinati, e Jo rimase addirittura con il panino sollevato in aria, a metà strada tra la bocca spalancata e il tavolo. Alis si scordò persino di arrabbiarsi per il pessimo lavoro che avevano fatto durante il test e Nadine, dal canto suo, rimase in silenzio senza toccare il vassoio. Quando ebbe finito, i tre continuarono a fissarlo senza dire una parola.
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Sangue di Demone - Il Flagello di Dio
FantasyIn una città del nord del Montana vivono tre ragazzi delle superiori: Xander, gracile e anemico; Jo, appassionato di fumetti; Alis, secchiona e occhialuta. Tre nullità da due soldi, buoni solo per gli scherzi e poco altro. Tre nullità a cui il d...