Cap. 20: Il Sommo Concilio

76 18 1
                                    

Rientrarono poco più tardi, e trascorsero le ultime ore che erano rimaste tutti insieme, davanti al caminetto acceso. nessuno accennò più a Kyle, né alla discussione avvenuta all'esterno.

Di certo, Xander, Alis e Jo avevano capito che qualcosa stava succedendo, là fuori, mentre i due erano da soli, ma non ne fecero parola e non diedero voce ai propri pensieri.

Timmi, d'altra parte, finì col proporre di giocare a Risiko, tirandone fuori una scatola dall'aspetto consunto ma integro. Il perché ne conservasse una, a dire il vero, rimase un mistero, considerando il fatto che non sembrava il tipo adatto ai giochi da tavolo.

D'altra parte dimostrò di avere una discreta padronanza dal gioco, quando vinse la prima partita, facendo a pezzi Xander perdendo pochissime armate, quando (durante la seconda e ultima partita) Alis riuscì a conquistare tre continenti, fu degli altri quello che era andato più vicino a concludere il proprio obbiettivo.

Terminata anche quella sessione, Timmi guardò l'orologio e si alzò in piedi.

- Bene, tutti qui, adesso.- disse - Ormai è ora.-

I ragazzi si strinsero attorno a lui seguendo le sue direttive e si presero tutti per mano fino a formare un cerchio.

- Ora stringete forte le mani, e non mollate per nessun motivo.-

- Perché?- chiese Jo.

- Perché sennò farete tutti un bel volo.- rispose Timmi, tranquillo.

Istintivamente, tutti strinsero con tanta forza che quasi si spaccarono le falangi l'un l'altro.

- Meno tre...- disse Timmi, guardando l'orologio - ... due...-

Xander sentì l'eccitazione crescere come un palloncino pieno d'aria - ... uno...

Improvvisamente, un fascio di luce chiarissima calò dall'alto, colpendo il pavimento in mezzo a loro. Dopo pochi istanti cominciò ad allargarsi lentamente, fino ad avvolgerli tutti con il suo chiarore.

***

Mentre la luce li circondava, i ragazzi si sentirono subito preda di una sensazione strana, che acquietò i loro animi ansiosi a tal punto che quasi scordarono tutto quello che era successo quel giorno e che ancora doveva succedere. Quel momento, la sensazione di benessere che provavano, era l'unica cosa esistente.

Erano così presi dalla luce, così rilassati che a malapena si accorsero di non essere più sul pavimento della casa di Timmi: lentamente, si stavano sollevando verso l'alto, trascinati da una forza invisibile che li attirava verso la fonte della luce.

- Non mollate la presa.- ricordò loro Timmi, riscuotendoli parzialmente dal torpore.

La luce era così intensa da abbagliarli tutti, costringendoli a strizzare gli occhi per il fastidio. In pochi secondi affievolì, e i ragazzi sentirono di nuovo il pavimento duro sotto i piedi: erano arrivati a destinazione, così in fretta che nemmeno se ne erano resi conto.

Xander si guardò intorno, stupito: Timmi gli aveva spiegato che si trattava di una sorta di assemblea segreta, che svolgeva i suoi incarichi nel più completo silenzio e senza dare nell'occhio. Di conseguenza si era aspettato mura di pietra, torce appese alle pareti e portoni di legno spesso, magari anche figure incappucciate e conversazioni a mezza voce interrotte bruscamente al minimo accenno di...

Passo troppo tempo con Jo... Si disse.

In realtà attorno a lui non c'era niente del genere, e l'ambiente era quanto di più diverso possibile: si trovavano in un'ampia sala circolare, grande abbastanza da accogliere comodamente una sessantina di persone, dove si ergevano gradinate di pietra bianca ornate da angoliere dorate. L'unica interruzione in quei candidi anelli era formata da uno stretto corridoio poco lontano da loro che conduceva ad una porta alta, dai battenti in quello che pareva oro ornato di bronzo.

Sangue di Demone - Il Flagello di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora