Cap. 53: Il caprone

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Nadine lasciò andare Xander accanto alla ringhiera tubolare della piattaforma metallica, sudata fradicia per lo sforzo e il calore che c'era all'interno della Fornace (aumentato negli ultimi metri) e rivolse la propria attenzione a quelle che sembravano due enormi, gigantesche stufe metalliche.

Nadine si sporse per guardarle meglio, spostando lo sguardo dal basso verso l'alto: vide che erano perfettamente saldate nel pavimento, qualche decina di metri sotto di lei, e si perdevano verso l'alto, sparendo tra le ombre in mille diramazioni. all'interno, attraverso alcune feritoie per l'aria, Nadine vide una danzante luce incandescente: già a quella distanza (erano almeno a cinque metri da lei) l'aria era praticamente rovente.

Quelli dovevano essere i fuochi di alimentazione della Fornace, ma non aveva idea di cosa bruciassero quelle fiamme, da cosa fossero alimentate. Forse Xander avrebbe potuto spiegarglielo...

Comunque, non era importante: non doveva spegnerli.

Si guardò attorno e, circa una decina di metri più in là, riconobbe due enormi tubazioni che scendevano dalla parete metallica, abbastanza larghe da accogliere al loro interno una persona. Scendevano verso la grande struttura cilindrica al centro della Fornace, e probabilmente erano l'impianto di raffreddamento che le aveva indicato Xander poco prima.

Fece correre lo sguardo un po' oltre, e ne vide molti altri circondare la grande struttura. In una parete si aprivano anche due grandi grate metalliche al cui interno scorse delle ventole che vorticavano pigramente.

Ancora, c'entrava sicuramente la magia e quindi, cercando di non chiedersi come quelle tubazioni e ventole potessero raffreddare da sole l'intera struttura della Fornace, cominciò a cercare qualcosa che le permettesse di provocare un surriscaldamento.

Potrei iniziare con le ventole... potrei ostruirle, o bloccarle... poi penserò alle tubature.

Appoggiati accanto alle stufe c'erano alcuni attrezzi, tra cui un lungo piede di porco, perfettamente inutile per lei. Poi, il niente. Sbuffando, pensò di scendere e di cercare qualcosa da usare, o di provare a raggiungere la base della struttura per vedere cosa c'era là sotto.

Tuttavia, prima di poter mettere in pratica una sola di quelle idee, la piattaforma fu scossa da un tonfo alle sue spalle, e lei si voltò di scatto.

Davanti a lei c'era una creatura caprina, alta e ossuta, coperta da una lunga e sudicia peluria marrone, con lunghe e ricurve corna nere.

Dalla bocca bavosa uscivano rantoli inconsulti, e gli occhi rossastri erano puntati direttamente su di lei, fissi e privi della benché minima scintilla di vita.

Emise un verso che era a metà tra un belato e un ringhio, muovendo uno degli zoccoli per raspare il terreno e chinando appena la testa: stava caricando.

Nadine indietreggiò, atterrita.

***

Riuscì ad evitare il grosso mostro solo balzando immediatamente di lato, mentre lui si schiantava contro la ringhiera metallica, che si ammaccò nell'impatto con le sue corna. Quello si tirò su sbraitando e agitandosi, poi si voltò verso di lei e la colpì con una delle sue lunghe e robuste braccia.

Nadine cadde a terra ma prese la pistola, tolse la sicura e fece fuoco quanto meglio le riuscì contro quella parodia di caprone.

Colpì diverse volte la creatura al petto e alla spalla, ma quella non parve sentire minimamente le pallottole e la disarmò con un altro manrovescio. La pistola rimbalzò oltre l'orlo della piattaforma, cadendo nel vuoto, lasciandola indifesa. Mentre il mostro si chinava su di lei, tendendo l'altra mano, Nadine cercò a tentoni qualcosa che potesse aiutarla, che potesse usare per difendersi, anche solo per guadagnare un po' di tempo...

Proprio mentre le dita del mostro le sfioravano la gola riuscì ad afferrare un corpo metallico lungo e duro: il piede di porco.
Colpì forte il capo della bestia, che gemette e indietreggiò di un passo.

Subito, Nadine si rialzò in piedi e la colpì di nuovo sulla testa una, due, tre volte, arrivando anche a scheggiarle un corno, ma prima che potesse calare la sbarra di ferro un'altra volta il caprone alzò una mano e afferrò al volo la sua arma, strappandogliene il possesso e gettandola via.

Ora furente, si rialzò e la colpì con forza, sollevandola da terra. L'inerzia fu tale che scivolò oltre il bordo della piattaforma, al quale si aggrappò con la punta delle dita.

***

Si ritrovò con i piedi che penzolavano le vuoto, così in alto da non avere possibilità di salvarsi se fosse caduta. D'altra parte non poteva nemmeno risalire, non con quella cosa là sopra... non poteva affrontarla da sola.

Mentre cercava di pensare a qualcosa per togliersi dai guai, il mostro cominciò ad avanzare verso di lei. Stava esaurendo il tempo.

Si guardò freneticamente intorno e vide, non molto lontano da lei, proprio sotto la piattaforma, un grosso tubo metallico. Oscillò una volta e si lanciò verso la struttura, atterrandoci sopra non senza una qualche incertezza.

Di nuovo, la creatura fu sopra di lei, e cominciò a colpire il pavimento nel tentativo di raggiungerla; quello gemette tremendamente, piegandosi per la violenza dei pugni come se fosse fatto di latta e non di ferro.

Non avrebbe retto in eterno.

Riprese a guardarsi attorno e vide che, alla sua sinistra, il tubo tornava verso l'alto, proprio alle spalle della capra; non perse tempo e cominciò ad arrampicarsi, aggrappandosi ai dadi sporgenti, ignorando le dita che protestavano; si aiutò come poteva anche con le gambe, spingendosi sempre più su, fino a raggiungere la curva successiva, che piegava di nuovo il tubo di novanta gradi, un paio di metri sopra la piattaforma, proprio sopra il mostro.

Quello, per tutto il tempo aveva continuato a colpire il pavimento senza nemmeno rendersi conto che lei era scappata. Con un balzo fu di nuovo sopra la piattaforma, vicino a dov'era caduto il piede di porco, ma prima che potesse afferrarlo la capra si voltò, più in fretta di quanto avesse immaginato, cercò nuovamente di colpirla con le braccia.

Nadine si gettò a terra per evitarlo, allontanandosi però dal piede di porco, su cui la creatura fece piombare uno degli zoccoli, bloccandolo al suolo.

Ora del tutto priva di difese,Nadine indietreggiò, impotente...

Una sfera infuocata grossa quanto una palla da bowling colpì la testa cornuta del mostro, causando un'esplosione che ne distrusse una buona metà.

Sconfitto, il caprone crollò al suolo senza vita.

***

La ragazza rilasciò il fiato che aveva involontariamente trattenuto, voltandosi a guardare Xander che si rialzava, tenendosi la testa. Si era scordata di lui, presa com'era dalla lotta... e per fortuna se n'era scordato anche il demone.

- Potevi anche farmi rinsavire in un altro modo.- protestò lui.
Nadine fece un verso scocciato.

- Senti, abbiamo cose più importanti da fare. Cerca qualcosa per bloccare le prese d'aria laggiù.-

- Cercare?- ripeté lui - Io sono un mago, scema! Le blocco io, tu pensa agli ingranaggi, magari!-

Lei annuì e, preso il piede di porco, corse via, giù per la scaletta.

Sangue di Demone - Il Flagello di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora