Cap. 8: Il racconto di Timmi

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- Tieni.- disse Timmi, porgendogli un cellulare, dopo averlo fatto sedere sul divano - Chiama i tuoi genitori. Digli che dormi da me. Non puoi tornare a casa, non con quei cosi là fuori. Domani penseremo a qualcosa.-

Le sue parole furono sottolineate dal rumore raschiante che si sentiva provenire dall'esterno, come se qualcosa stesse graffiando il portone. Xander prese il telefono, ma non lo usò.

- Che cosa sta succedendo?- chiese.

- Di tutto.- rispose Timmi, andando verso il frigorifero - Hai fame?- chiese, tirando fuori alcune uova - Io non ho ancora cenato.-

- Dimmi cosa sta succedendo!- esclamò Xander, alzandosi in piedi.

Si sorprese del suo stesso scatto, così improvviso e intenso. D'altra parte, non riusciva a estraniarsi: sperare di ignorare quella situazione sarebbe stato sciocco, per non dire idiota. Aveva rischiato di morire, era stato aggredito da assurdi mostri fatti di ossa e salvato da un ragazzo che a malapena conosceva.

Non poteva chiudere gli occhi e fingere che non fosse mai successo.

In ogni caso, Timmi non parve averlo sentito.

- Prima chiama i tuoi genitori.- insisté - Prometto che tra un attimo ti spiegherò tutto, ma se comincio ora passerà troppo tempo, e la tua famiglia per allora avrà già chiamato lo Sceriffo cittadino. E io non ho voglia di giustificarmi con le autorità, conoscendomi finirò con l'usarlo come zerbino...-

Detto ciò, ruppe alcune uova in una padella e cominciò a cucinare, senza più prestargli attenzione. Ben consapevole, ormai, che con lui era totalmente inutile discutere, Xander chiamò casa sua, avvertendo sua madre che avrebbe dormito da Jo, sperando ardentemente che lei non lo chiamasse nel cuore della notte.

Risolto anche quel problema restituì il cellulare a Timmi, che lo intascò senza una parola.

- Allora, adesso mi spieghi?- chiese.

- Sì, certo.- rispose lui, coprendo le uova strapazzate con un coperchio - Intanto aiutami a rimettere a posto il tavolo, ti va?-

Mentre spostavano la moto verso la porta, Timmi cominciò il discorso.
- Allora... io non sono una persona come le altre, come avrai capito, e lavoro per una cosa chiamata Sommo Concilio.- esordì.

- Sommo cosa?-

- Concilio.- ripeté, andando a prendere le sedie - Ne fanno parte molti esseri magici. Sai, maghi, spiriti, eccetera.-

- Cosa?- esclamò stupito il ragazzo.

- Andiamo, hai capito.- sbuffò Timmi, afferrando il tavolo e facendogli cenno di aiutarlo. Xander prese l'altra estremità e lui continuò - È stato fondato diversi anni fa dai cinque Custodi dell'Eden. Esseri potentissimi, sai...-

- I Custodi dell'Eden?- ripeté Xander, senza capire - E cosa sono?-

Timmi sospirò.

- Se dovessi spiegartelo di preciso ti assicuro che non la finiamo più.- disse, andando a prendere un paio di piatti - Per cui ti risparmio la loro storia completa, te ne parlerò un'altra volta. A te interessa sapere soprattutto che il Sommo Concilio è una specie di società segreta, il cui scopo è impedire che la magia venga scoperta o che interferisca in qualche modo con il tranquillo scorrere della vita di questo mondo.-

Si sedette di fronte al ragazzo e gli servì una buona dose di uova, poi prese ad affettare il pane, continuando intanto a parlare:

- Io lavoro per loro da alcuni anni, anche se è solo la seconda volta che mi mandano da solo. Quando ho iniziato ne avevo dodici, sai... sempre coi più anziani che mi tenevano la manina tutto il tempo. Ora, grazie a Dio, hanno smesso di rompermi i...-

Sangue di Demone - Il Flagello di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora