Cap. 48: Il grattacielo

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Dopo lo schianto, il motore della jeep si spense con un ultimo gemito sconfitto, morendo definitivamente. Per un puro miracolo nessuno rimase ferito in seguito alla brusca fermata, ma graffi e lividi nuovi andarono ad aggiungersi agli infortuni già presenti su ognuno di loro, mentre i demoni alle loro spalle si facevano sempre più vicini, eccitati dall'essere riusciti a fermarli. Tra tutti, Timmi fu il primo a rialzarsi, sparando un paio di colpi con la pistola di Nadine; perdeva sangue da un taglio sull'occhio, e aveva il gomito escoriato, ma non parve curarsene minimamente.

- Correte!- gridò agli altri - Dentro, presto!-

Xander, leggermente stordito, vide che l'entrata del grattacielo non era particolarmente distante. Prese Alis (che era più vicina) per un braccio, l'aiutò ad alzarsi e cominciò a correre verso la grossa porta di metallo, misericordiosamente aperta. Accanto a loro, Jo e Nadine avevano fatto lo stesso dopo aver abbandonato a terra gli zaini, che ormai li avrebbero solo rallentati.
Timmi li seguì più lentamente, mettendo via la pistola e scoprendo Risucchio.

Usando sia il vortice che la Fiaccola, mantenne una dignitosa distanza tra sé e gli avversari, i quali adesso si trovavano in una strettoia tra i muri di cemento che separavano la strada principale dalle rampe dei parcheggi per i veicoli, riducendo così la loro mobilità. Questo facilitò almeno parzialmente il suo lavoro, anche se il numero di avversari era a dir poco soverchiante.

Nonostante questo, comunque, i mostri impararono presto che era troppo pericoloso sfidare la potenza del suo vortice o la tremenda lama infuocata della Fiaccola, e si fecero più cauti nei loro assalti, tentando piuttosto di attaccare dall'alto, scalando le pareti o salendo sulle rampe per aggirarlo. Il mezzodemone, dal canto suo, pareva divertirsi un mondo, ora che aveva le spalle quasi coperte, e i ragazzi poterono giurare di sentirlo ridere, a un certo punto.

Una volta raggiunta la porta i quattro si gettarono dentro, e Jo e Xander afferrarono i battenti per cominciare a spingerli. Lasciarono solo uno spazietto, attraverso il quale riuscì a lanciarsi Timmi.

Non appena anche lui fu all'interno spinse con loro, chiudendo la porta in faccia ai loro inseguitori.

- Bloccala!- esclamò il mezzodemone, lanciando una fiala verde a Xander.

Lui non chiese alcunché: la tirò con forza contro la porta e, istantaneamente, l'unica entrata si sigillò con un rapido impulso lucente.

***

Rimasero ad ansimare per qualche istante, tremendamente sudati e col cuore che batteva a mille. Erano riusciti a scappare alla morte un'altra volta, e adesso veramente per un soffio. Xander credette di non aver mai apprezzato la propria vita fino in fondo come in quel preciso momento.

- Dai...- sospirò Timmi, sudato e stanco almeno quanto loro, questa volta (anche se piuttosto soddisfatto) - Direi che dovremo muoverci... non ci metteranno più di qualche ora per entrare...-

Davanti a loro si apriva un solo, lungo corridoio che imboccarono senza parlare, talmente logorati che quasi non riuscivano nemmeno a correre, cosa che avrebbe fatto loro comodo per distanziare ulteriormente i demoni. La luce era quasi del tutto saltata, e solo un paio di lampade d'emergenza illuminavano il percorso, gettando una cupa luminosità su tutto quanto. Accanto a loro si aprivano diverse porte, ma le ignorarono: dovevano salire, e non esplorare. Il pavimento era coperto di polvere, calcinacci frantumati e rifiuti vari, tra cui frammenti di vetro e cartacce.

Dopo qualche tempo giunsero a un piccolo atrio interno. Una porta dava sulle scale, e accanto a loro si aprivano due ascensori. Il primo aveva i battenti scardinati e macchiati di sangue, mentre l'altro era bloccato con il tettuccio poco al di sopra del pavimento, e l'odore che saliva da lì indicava che qualcuno c'era ancora, anche se non era più in grado di parlare.

Sangue di Demone - Il Flagello di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora