Cap. 21: A rapporto

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Realizzare di avere di fronte un Arcangelo fu un piccolo shock per Xander, che non si era aspettato una situazione del genere. Timmi gli aveva accennato al fatto che, all'interno del Sommo Concilio vero e proprio, c'erano personalità estremamente importanti, e che Liz Addley aveva contribuito, da piccola, a combattere l'ultima, decisiva battaglia contro i vecchi Custodi dell'Eden, e gli aveva accennato al fatto che c'erano gli Arcangeli nell'assemblea... ma non gli aveva detto che a presiederla fosse nientemeno che l'Arcangelo Gabriele in persona, quello della Bibbia. Insomma, i suoi genitori andavano in chiesa, ma lui a malapena si era posto il problema della religione, nel corso della sua vita.

Adesso, tuttavia, cominciava davvero a farsi delle domande.

- Come mai sono presenti tante persone?- chiese Gabriele - Tu dovevi proteggerne una sola.-

- Vero.- annuì Timmi - Ma ho una spiegazione.-

- Possiamo sentirla?-

- Naturalmente. Questo ragazzo...- tese un braccio verso Xander, facendogli cenno di avvicinarsi. Riscuotendosi lui eseguì, pur tremando leggermente. Il contatto della mano di Timmi sulla spalla, tuttavia, lo acquietò un po' - ... è Xander Donovan. I ragazzi qui dietro invece sono alcuni suoi amici. Ha confidato loro tutta la storia... e io, lo ammetto, glie l'ho lasciato fare.-

- Perché?- chiese un altro uomo alla destra di Gabriele, con voce dura.

Era più alto di Gabriele, e aveva dei lunghi capelli biondi, lisci e lucenti. Doveva essere anche lui un Arcangelo, a giudicare dalle grandi ali ripiegate alle sue spalle. A differenza di quest'ultima non sembrava piuttosto contrariato, quasi arrabbiato: il suo volto, ovale e pallido, ostentava un'espressione accigliata e cupa, e fissava Timmi come per valutarlo.

- Se ne eri al corrente, come mai non glie l'hai impedito?- chiese.

- Domanda legittima.- annuì Gabriele - Uriel ha ragione: perché hai lasciato correre?-

Timmi fece un breve sorriso, aggrottando la fronte.

- Oh, posso anche spiegarvi tutto per filo e per segno, certo.- rispose - Posso perdere il mio tempo qui con voi a raccontarvi ogni singolo casino che ho dovuto risolvere ultimamente. Oppure possiamo tagliare corto, perché tanto sapete bene che, quando avrò finito di parlare, tutti avremo le palle girate e nessuno sarà soddisfatto di quello che vi dirò.-

Un sonoro mormorio si levò tutto attorno a loro a quelle parole, e Skin guardò a terra, palesemente a disagio. L'Arcangelo Uriel scosse la testa, sbuffando scocciato. Liz Addley invece fece una faccia strana: sembrava che stesse facendo di tutto per non ridere.

- Sì...- sospirò Gabriele, chiudendo gli occhi con aria rassegnata - Avrei dovuto immaginarmi questa risposta. In ogni caso, l'assemblea vorrebbe conoscere la situazione. Quindi, per favore, non fare il difficile e accontentaci.-

- D'accordo...- ridacchiò lui, con l'aria di chi invece si sta divertendo un mondo - Allora... intanto, e stavolta dico sul serio, non voglio offendere nessuno. Sì, davvero, Liz...- grugnì, cogliendo il suo sguardo - Il punto è che non credo che riuscirete a capire.-

- Vogliamo provarci comunque.- insisté Gabriele.

Timmi sospirò.

- E va bene...- disse stancamente - Immaginate di essere un quindicenne umano, nato sulla Terra: non sapete niente né della magia, né della Fornace e quant'altro... e ad un tratto arrivo io, un perfetto sconosciuto, e vi dico che siete dei maghi, che delle creature mostruose vi danno la caccia e che dovete spegnere un marchingegno demoniaco.- li guardò tutti - Se anche foste disposti a credermi, vorreste confidarvi con qualcuno. Vorreste sapere cosa ne pensano le persone di cui più vi fidate. Avreste di certo bisogno di un consiglio.-

Sangue di Demone - Il Flagello di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora