Cap. 10: Specie alterata

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Il mattino dopo trovarono Timmi proprio di fronte alla casa di Nadine, sulla sua moto, a leggere l'ennesimo giornale. Nonostante fossero andati a letto tardi, l'emozione e l'aspettativa aveva indotto tutti e quattro ad alzarsi presto e a mettere in atto il piano di Alis.

Così mentre lei, Xander e Jo fingevano di avviarsi verso la fermata dell'autobus, Nadine si avvicinò a Timmi a passo spedito, intercettandolo prima che potesse andarsene.

- Aspetta!- lo chiamò - Per favore! Devo parlarti.-

Timmi, che stava per infilarsi il casco, esitò per un istante, guardandola perplesso.

- Non un'altra cioccolata!- la ammonì - No, perché l'ultima, se devo essere sincero, è stata snervante.-

- No.- rispose lei - Stavolta andiamo al parco.-

Lui sospirò, guardando l'autobus sul quale avrebbero dovuto trovarsi i suoi amici che si allontanava.

- Perché sento che questa missione mi durerà tre volte più del solito?- brontolò, scendendo dalla moto.

- Ma sei sempre così ottimista?- chiese Nadine, aggrottando la fronte.

- No, di solito borbotto molto di più.- sbuffò, incamminandosi verso il parco - Ma se vuoi posso anche sfogare un po' il mio vocabolario. Scoprirai che è piuttosto colorito.-

Trattenendo un gemito scocciato, Nadine lo seguì.

Era ancora presto, e quasi nessuno si trovava in giro a quell'ora, specialmente perché erano ormai arrivato all'inverno e il freddo era alquanto pungente, soprattutto la mattina. Timmi tuttavia non pareva notarlo, poiché vestiva ancora con i suoi abiti leggeri di sempre. Sembrava ancor più fuori luogo, adesso.

- Ma non hai freddo?- gli chiese la ragazza mentre camminavano.

Lui si limitò a scuotere la testa, raggiungendo una panchina di ferro vicino a una siepe e sedendosi sullo schienale. Nadine invece rimase in piedi, tremando leggermente. Non seppe dire se aveva freddo o se era nervosa.

- Allora?- disse il ragazzo - Cosa c'è? Sbrigati, perché ho un po' da fare.-

- Beh...- esitò lei: era più difficile del previsto.

- Ti risparmio l'imbarazzo: Xander ti ha raccontato tutto, vero?-

Lei annuì.

- Sì, ma non è di questo che volevo parlare.- disse.

Timmi aggrottò la fronte.

- Aspetta, gli credi davvero?-

Nadine si strinse nelle spalle.

- Non dovrei?-

Lui fece un sorrisetto.

- Oh, certo che dovresti... in fondo ti ha parlato di... cosa? Scheletri assassini e pozioni magiche?-

- E di Custodi dell'Eden e maghi.- rispose lei - Lo conosco, non è un bugiardo e non ha tutta quell'immaginazione. E comunque sembrava davvero preoccupato, ieri mattina.-

Timmi si lasciò scappare un sospiro.

- Già... fa bene a preoccuparsi.- disse - Fanculo a quei tredici...-

- A chi?-

Lui scosse la testa.

- Lascia stare... me l'hanno detto solo ieri, e non ne sono sicuri neanche i miei superiori...- sospirò di nuovo e la guardò negli occhi - Dai, di cosa volevi parlarmi?-

Sangue di Demone - Il Flagello di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora