A Orenthal non c'era un ospedale: il più vicino si trovava a Whitehurst, a dieci minuti di macchina da lì. La scoperta per Timmi, che per tutto il viaggio continuò a brontolare contro medici e affini, fu accolta con nuovi grugniti di disapprovazione ed espressioni seccate.
Ma c'è qualcosa che non lo faccia bubbolare? Pensò Nadine, cercando di sopportare sia lui che il dolore al collo.
La visita non durò molto a lungo, ma le venne diagnosticato un lieve stiramento dei muscoli cervicali e le fu ordinato di evitare qualsiasi sforzo che potesse interessare quella regione del corpo. Il dottore, un uomo di mezza età dai capelli bianchi ancora fluenti e un paio di occhiali quadrati sul naso, eseguì la visita senza risparmiarsi in seccanti commenti di vario genere sul codice della strada e le norme di sicurezza, insistente quanto un vecchio disco rotto.
- Devi considerarti fortunata.- stava dicendo, mentre le metteva il collare - Se la neve fosse ghiacciata, avresti messo sotto quel poveraccio. Inoltre, se fosse stato un palo, non te la saresti cavata così a buon mercato, perché non si sarebbe spostato, a differenza dei pedoni. Quando si guida non ci si può distrarre nemmeno per un momento, altrimenti...-
- Sì, abbiamo capito!- sbottò Timmi, dopo un quarto d'ora di borbottii di quell'uomo - Ma le prometto che se dirà ancora un'altra parola sarà lei ad avere bisogno del medico!-
Il dottore lo guardò attonito. Nadine, invece, lo guardò esasperata.
- Come?- chiese l'uomo.
- Faccia il suo lavoro, e si limiti a quello!- rispose Timmi - La fortunata non è lei, ma quel cretino che s'è buttato nel mezzo della strada.-
- Non c'è bisogno di essere maleducati!- disse il dottore, indignato - Stavo solo dicendo...-
L'occhiata che Timmi gli lanciò lo convinse a badare di più al collare non ancora del tutto allacciato e di meno alla dinamica dell'incidente. Le uniche altre parole che pronunciò furono la raccomandazione di non muovere la testa per nessun motivo per almeno due settimane ed un meccanico "buona giornata".
- Sei stato alquanto sgarbato, sai?- disse Nadine, quando furono nel parcheggio.
- Sono abbastanza scocciato di mio, grazie.- rispose lui, senza guardarla - E poi non è stata affatto colpa tua, nemmeno io l'avevo visto, è sbucato fuori dal nulla. E credimi, non mi hai ancora visto da sgarbato!-
Se avesse potuto, Nadine avrebbe scosso la testa.
A dir la verità, ci provò, ma quando sentì un acuto dolore sotto la nuca decise di rinunciare.- Cos'hai contro i dottori?-
- A parte il fatto che li vedi solo se stai male, sono geneticamente incapaci di dire "non lo so" e se la tirano come se fossero Dio in persona? Boh, chi lo sa?- esclamò seccato.
I due proseguirono lungo il parcheggio coperto, diretti verso la macchina; c'erano poche auto, dentro, e non si vedeva nessuno in giro. Tuttavia, all'improvviso l'atteggiamento di Timmi cambiò drasticamente: la sua espressione ringhiosa scomparve, facendosi più guardinga, e il suo linguaggio corporeo rivelò preoccupazione. Tese immediatamente un braccio per fermarla, guardandosi attorno.
- Cosa c'è?- chiese lei.
Il mezzodemone scosse lentamente la testa: non era tranquillo.
- Non siamo soli.- rispose.
- Come lo sai?-
- So fare il mio lavoro.- rispose - Qui c'è qualcuno.-
Nadine tese l'orecchio; le parve di sentire un fruscio, come di stoffa smossa, ma in giro non vedeva nessuno.
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Sangue di Demone - Il Flagello di Dio
FantasyIn una città del nord del Montana vivono tre ragazzi delle superiori: Xander, gracile e anemico; Jo, appassionato di fumetti; Alis, secchiona e occhialuta. Tre nullità da due soldi, buoni solo per gli scherzi e poco altro. Tre nullità a cui il d...