Capitolo 3

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Finalmente arriva l'ora di pranzo ed io e Anna mangiamo una pizza restando nella sala del bar. Anche perché, avendo solo mezz'ora di tempo, non ci conviene allontanarci da li. Così, sono finalmente seduta a un tavolino a mangiare pizza e a scambiare quattro chiacchiere con la mi amica.

"Lara, guarda che sole che c'è oggi." e mentre parla, guarda la parete di finestroni che danno alla spiaggia. Il mare è talmente calmo, che sembra non ci siano onde e la spiaggia è deserta, d'altronde, è gennaio, ma è uno spettacolo stupendo.

"Eh si... dimentichi che piove sempre quando abbiamo il giorno libero?"

- " A proposito di giorno libero!" Quando Anna inizia così, io tremo. Ma finge di non notare la mia espressione e continua :" Sabato sera, visto che non dobbiamo lavorare, perchè non ti unisci a me e Diego e vieni alla festa di un nostro amico? È il suo trentesimo compleanno, sarà una cosa tranquilla, con pochi amici. Saremo più o meno una ventina. Dai! Dai! Dai!"

Anna sa che non amo le feste, perchè finisco sempre col restare sola, seduta in un angolo, a guardare gli atri ballare e divertirsi, solo per la mia fottuta timidezza.

Appena Anna smette di pregarmi, mi viene da ridere.

"Anna, siamo appena a lunedì. Non ti dico subito no, ma ti prometto che ci penso e ti faccio sapere."

"E dai Lara, da quando hai chiusa con Jò, non sei più uscita di casa, se non per venire a lavoro! Sono sei mesi che è finita, eppure non ti ho vista dare una svolta alla tua vita! Vieni alla festa, fai nuove amicizie, sciogliti un po'. Hai solo trentun'anni, sei bella, giovane e hai tutta la vita d'avanti! E sono sicura, che un domani, ripenserai a questo periodo morto della tua vita e rimpiangerai il tempo perso."

La guardo stupita, perchè ha ragione. Lascio che le emozioni mi scivolino addosso, solo per la paura di soffrire di nuovo. Jò è stato il mio fidanzato per sei anni, poi prendemmo la decisione di andare a vivere insieme, ma dopo otto mesi di convivenza, mi lasciò per un'altra. Lui andò via, lasciandomi in un casa piena di ricordi e troppo grande per me. Le uniche cose perfette di quella casa, sono la vicinanza al bar e un terrazzino che affaccia sulla spiaggia. Così facendo un mezzo sorriso e accettando l'invito, Anna inizia a saltare come una bambina, contenta di aver ricevuto il giocattolo che desiderava. Dopo un abbraccio caloroso, torniamo a lavoro un po' meno stanche di prima.

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