Capitolo 40

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- " Allora cosa vuoi?"

- " Si Lara, tutto sommato sto bene, grazie. Tu come stai?"

- " Non mi interessa come stai. Te lo dico per l'ultima volta Jò, cosa cazzo vuoi?"

- " Ti ricordavo più dolce."

Faccio per andarmene, ma lui mi afferra per un braccio fermandomi.

- " Aspetta, scusami."

Strattono via il braccio dalla sua presa e lo guardo senza dire niente.

- " Mi sei mancata. Lara, non voglio fare giri di parole, io ti amo."

Inizio a ridere, di gusto, come se Jò avesse appena detto una barzelletta.

- " Mi ami? E tu te ne vieni ora, dopo che te ne sei andato con un'altra un anno fa? Ma sei serio?"

- " Non lo sono mai stato così tanto in vita mia."

Non mi da il tempo di parlare, mi prende dalle spalle e mi bacia. Non so il perchè, ma inizialmente ricambio il bacio, fin quando non ritorno in me e cerco di spingerlo via facendo forza con i miei pugni sul suo torace. Lui resiste, ma poi mi lascia andare.

- " Ma che cazzo ti sei fumato? Non ti azzardare mai più!"

- " Hai ragione ad odiarmi, ma ti giuro che sono cambiato. Io ora voglio una fam..."

- " Zitto Jò... Sta zitto! Io sono felicemente fidanzata da cinque mesi, ad agosto mi sposo e sono incinta!"

Mi guarda come se avesse visto un fantasma. I suoi occhioni verdi, si schiariscono appena sentono le mie parole e le sue labbra rosse e piene, diventano pallide.

- " Incinta? Tu hai sempre detto di non volere bambini!"

- " Evidentemente non sei l'unico ad essere cambiato!"

- " Sai perchè sono andato via con Angela?"

- " Perchè sei un puttaniere?"

- " Perchè io ho sempre desiderato un figlio, il matrimonio, una famiglia normale e ogni volta che ne discutevamo, tu mi smontavi dicendomi che avrei dovuto scordarmi di quel mio desiderio!"

- " Non dare la colpa a me se mi hai lasciata!"

- " Ah no? Mi hai mai amato, Lara?"

- " Io ti ho amato più di quanto lo meritassi! Quando sei andato via, sono stata male. Mentre tu ti sbattevi quella troia, io ero nel letto a piangere, a pensare ai nostri bei momenti. Ogni fottuta mattina, mi svegliavo con la speranza che saresti tornato da un momento all'altro, ma tu non tornavi. Cosa ti aspettavi, che ti aspettassi per sempre?"

- " No, certo che no, ma addirittura trovarti incinta..."

- " Io ti ho amato con tutta me stessa e tu mi hai ricambiata dandomi un dolore allucinante. Mi hai abbandonata, ero sola Jò e tu te ne sei fottuto altamente!"

Ha gli occhi pieni di lacrime, alza le mani come per arrendersi e con un filo di voce sussurra:

- " Puoi andare se vuoi. Addio amore mio."

- " Addio Jò."

Mi volto e mi allontano, guardando con la coda dell'occhio, dietro di me. Jò è in ginocchio, con le mani sul viso e sembra stia piangendo. Dovrei essere contenta, ma non lo sono, mi sento il cuore sotto ad un macigno, ma non posso tornare indietro e consolarlo. Non posso fare quello che lui non avrebbe e non ha fatto per me. Arrivo al bar dopo un quarto d'ora, ma è chiuso. Impossibile! Chiamo subito Anna.

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