Anna decide di rimanere alla pizzeria del Bar, ordina una pizza, io invece solo una coca cola, perchè non ho fame.
- " Per la prima volta non so se chiederti cos'hai che non va."
Dice Anna, accennandomi appena un sorrisino.
- " Ieri pomeriggio, eravamo in spiaggia, prima di venire da te. Gli ho implorato di non lasciarmi, perchè non sono mai stata il tipo da competere con qualche altra ragazza, pur di non perderlo. Così, dopo avermi riempita di chiacchiere, gli ho proposto di venire a vivere con me. Lui ha accettato subito e ne sembrava entusiasta, fin quando non è arrivata la sera, che è dovuto andare da Kim a prendere i vestiti e da li non l'ho più ne visto e ne sentito."
Parlo con lo sguardo perso nel vuoto, perchè sto lottando con tutte le mie forze per non piangere e per fare il riassunto di quello che mi sta succedendo, quando all'improvviso sento la voce di Anna:
- " Dì a quel pezzo di merda del tuo amico, che stasera, appena finisco di lavorare vado a casa e se non si fa trovare, giuro che lo cercherò ovunque."
La guardo, sta parlano al cellulare, ma di chi sta parlando e con chi? Ci metto pochissimo a capire che cosa ha fatto.
- " Ma che cazzo Anna! Io mi confido con te e tu chiami il tuo futuro marito per prendere appuntamento e vedere Jeremy per parlare di me? Ma sei seria? "
- " Mai stata tanto seria in vita mia! L'avevo avvisato di non fare lo stronzo con te e questa volta non può passarla liscia. Ci deve essere qualcuno che gli faccia capire quanto sia un poco di buono e, visto che non lo fa nessuno, mi offro volontaria, con molto piacere."
- " Fa come vuoi."
Lei finisce di mangiare la sua pizza, e io, senza dire niente, esco fuori ad accendermi una sigaretta. Il vento freddo mi ghiaccia la faccia, ma mi piace, chiudo gli occhi, alzo il viso in direzione del sole e mi godo quel calore che fa contrasto con il freddo. La sigaretta finisce sempre troppo presto in questi momenti in cui riesco a trovare una parvenza di pace interiore. Così, silenziosamente entro dentro e ritorno dietro al bancone.
Mentre metto le stoviglie a lavare, sento qualcuno alle mie spalle:
- " Ciao Lara! Non sapevo lavorassi qui! Come stai?"
Lo guardo cercando di capire chi è, ma proprio non ricordo di conoscerlo.
- " Scusami, ma non credo di conoscerti."
- " Certo che ci conosciamo! Sono il cugino di Jò. L'ultima volta che ci siamo visti, ero cinquanta chili in più."
- " Ivan! Scusami, ma ultimamente sono in un periodo un po' così. Come stai? Posso offrirti qualcosa?"
- " Sono venuto per prendere un caffè, grazie. Allora, da quando ti sei tolto quel coglione di mio cugino dai piedi, che fai?"
- " Niente, casa e lavoro. Tu?"
- " Vado e vengo da Roma, dove mi sono aperto un ristorante tipico Napoletano. Fortunatamente, contrariamente a quello che credevo, il locale sta andando alla grande. Ma perchè non ci vediamo qualche volta? E' da una vita che non ci vediamo!"
- " Mi farebbe piacere, fammi sapere tu quando, tanto ora sai dove trovarmi."
- " Perchè non stasera? A che ora finisci qui?"
Mi coglie impreparata, ma alla fine non ci trovo niente di male a fare 4 passi con un amico e poi, non sono nemmeno fidanzata... Non più.
- " Va bene per stasera, io finisco alle diciassette."
STAI LEGGENDO
La Mia Speranza Oltreoceano
RomanceLara, una ragazza di trent'anni, a cui la vita non ha mai sorriso. Fin quando un giorno, incontra gli occhi piú belli del mondo, gli stessi occhi che le stravolgeranno la vita. STORIA DA CORREGGERE. Mi scuso in anticipo per gli errori. Alcuni capito...