Stamattina, arrivati al bar, Jeremy ha offerto da bere a tutti, Rob compreso. Anna è felicissima e mi fa gli auguri, i ragazzi che lavorano con me anche, persino Rob mi ha fatto gli auguri. Sono tutti felici per il mio stato interessante, tranne me. Io non so come mi sento, non so se ho paura, se non mi sento pronta, o se semplicemente ho solo bisogno di un po' di tempo, per metabolizzare meglio la cosa. Jeremy, dopo i suoi festeggiamenti, decide di andare a lavoro, raccomandandomi di non prendere impegni per oggi pomeriggio, perchè ha una sorpresa per me. La giornata passa e il mio stato d'animo non migliora neanche minimamente. Non capisco, è come se avessi la mente annebbiata e non mi fa ragionare. Arriva la fine del turno e dieci minuti prima che arrivi Jeremy, decido di andare in bagno ad aggiustarmi un po' il trucco, con la speranza di sembrare meno Mortisia possibile. Dopo il consenso di Anna, entro nel disimpegno del bagno e resto a fissarmi allo specchio per qualche minuto, quando all'improvviso sento la porta chiudersi a chiave e vedo comparire alle mie spalle, Marco. Lo vedo dallo specchio e non ho il coraggio di girarmi. Ha uno sguardo cattivo, con uno strano ghigno stampato sul viso. Prendo coraggio, ma appena mi giro, lui di scatto mi copre la bocca con la mano, impedendomi di parlare.
- " Finalmente soli. Te l'avevo detto che prima o poi saresti stata mia".
Inizio a dimenarmi, ma le sue mani grandi, mi bloccano le mani e con il bacino spinto al mio, riesce a bloccare anche le gambe. Chiudo gli occhi piangendo, pregando che da un momento all'altro entri Jeremy a salvarmi, ma non succede. Marco inizia a baciarmi il collo, sento il suo respiro e mi viene da vomitare. Toglie la mano dalla bocca:
- " Se provi ad urlare, ti uccido"
Resto zitta, con la speranza che non mi faccia del male... Che non faccia del male al mio bambino. Prende una bandana dalla tasca dei jeans e mi imbavaglia, così con la mano libera inizia a toccarmi il seno. Sbottona la camicetta e riesce ad intrufolarsi sotto al reggiseno. Il contatto delle sue dita sulla mia pelle, mi fa piangere ancora di più.
- " Hai un seno fantastico. Lo so che mi desideri, ma non puoi dirlo. Non ti preoccupare dolcezza, ora ti accontento io, senza nemmeno che tu me lo chieda."
Mi sbottona i pantaloni della divisa e infila una mano sotto gli slip, iniziando a toccarmi il clitoride. Stringo le gambe, ma non serve. Si sbottona i pantaloni, iniziando a strusciare la sua erezione su di me, chiudo gli occhi e penso a Jeremy. Tutto ad un tratto, sento la porta del bagno spalancarsi con violenza.
- " Lara!"
Eccolo il mio uomo. Sento la sua voce, mi tranquillizzo e svengo, tra le braccia esili di qualcuno che riesce a prendermi prima che cada a terra.
- " Figlio di puttana!"
Sento Jeremy che impreca su Marco, rumori sordi di schiaffi e pugni e qualcuno, se non sbaglio Rob, che cerca di calmarlo e fermarlo. Dopo poco sirene di ambulanze e carabinieri e poi di nuovo la voce del mio salvatore, del mio uomo... Del padre di mio figlio.
- " Amore mio, ti prego apri gli occhi. Sta arrivando l'ambulanza, non ti lascio sola. Cosa ti ha fatto quel bastardo?!?! E' solo colpa mia, sarei dovuto entrare subito... Perdonami amore mio."
Sento che sta piangendo, vorrei asciugargli le lacrime, dirgli che non è colpa sua, vorrei consolarlo, dirgli che non è colpa sua, ma non ce la faccio, non riesco a muovere un solo muscolo o ad aprire gli occhi.
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La Mia Speranza Oltreoceano
RomansaLara, una ragazza di trent'anni, a cui la vita non ha mai sorriso. Fin quando un giorno, incontra gli occhi piú belli del mondo, gli stessi occhi che le stravolgeranno la vita. STORIA DA CORREGGERE. Mi scuso in anticipo per gli errori. Alcuni capito...