La serata sarebbe piacevole, se la mia testa non fosse rimasta a casa con Jeremy. E se dicesse la verità? Se fosse vero che sta cercando di far tornare a New York Renèe, per avere una cosa in meno da pensare e per diminuire le mie preoccupazioni? Se stesse facendo tutto questo solo per me? Domande che non avranno una risposta, mentre sono al tavolo a far finta di ascoltare Ivan, che sta cercando di convincermi ad accettare la sua proposta di lavoro a Roma. Ma non ho la minima intenzione di allontanarmi da Jeremy e poi io qui un lavoro ce l'ho, non ho chi sa quale paga, ma mi permette di vivere adeguatamente alle mie esigenze. E mentre Ivan, parla e parla, sento il mio cellulare vibrarmi nella tasca dei jeans, lo prendo e vedo che è un messaggio di Jeremy:
<< Dove sei? >>
Decido di rispondergli subito, prima che si faccia strane idee.
<< A mangiare una pizza e a rifiutare una proposta di lavoro, solo perchè mi porterebbe lontana da te.>>
Forse non avrei dovuto dirglielo, ma se voglio che lui sia sincero, devo esserlo prima io.
<< Ne parliamo quando torni a casa, fai presto per favore, questa casa è orrenda senza di te e mi manchi. >>
<< Faccio più presto che posso. Anche tu mi manchi, ma sono ancora arrabbiata con te. >>
Ivan, in tutto questo, è talmente impegnato a parlarmi, che non si è accorto nemmeno che mi sto scambiando messaggi con il mio ragazzo, non lo ricordavo così chiacchierone e terribilmente palloso. Dopo aver finito di mangiare, lui propone un caffè, ma io declino l'invito con la scusa che domani mattina devo alzarmi presto per andare a lavorare, così gli chiedo se mi accompagna a casa. Lui non esita e mi accompagna immediatamente senza insistere.
Torno a casa e appena entro, Jeremy mi viene incontro, mi abbraccia e mi bacia... E io lo lascio fare. Poi mi libera dal suo abbraccio e andiamo a sederci sul divano.
- " Allora? Cos'è sta cosa del lavoro?"
- " Ieri sera, prima che tu lo prendessi a pugni, Ivan mi ha offerto di andare a lavorare come responsabile dell'angolo bar che ha nel suo ristornate a Roma."
- " A Roma????"
- " Si, ma stai tranquillo, ho rifiutato. Già abbiamo abbastanza problemi, non mi voglio allontanare da te."
- " Queste parole sono musica per le mie orecchie e credo che ormai tu l'abbia capito, ma io non posso essere un motivo valido per bloccare la tua carriera lavorativa. La lontananza non ci farà lasciare e io verrei da te ogni fine settimana, solo se tu lo vorrai. Quindi se vuoi andarci, il mio consiglio è quello di telefonare immediatamente Ivan e dirgli che ci hai ripensato. Se poi, non ci vuoi andare perchè non sei pronta o anche solo perchè non ti piace Roma, ok, alzo le mani, ma non accetto che rifiuti l'offerta solo a causa mia. E non ti sto dicendo questo perchè voglio che tu parta, ma perchè ti amo e di conseguenza devo lasciarti libera di scegliere cosa fare della tua vita e incoraggiarti, non il contrario."
- " Non voglio partire perchè non mi voglio allontanare da te, dalla mia vita, dalle mie abitudini, dal mio mare, dalla mia migliore amica... Anche se da quando ci sei tu, la mia vita è cambiata radicalmente, non cambierei niente e andare a Roma, significherebbe rinunciare a tutte queste cose. Non me la sento Jeremy e poi ora la paga non è male."
- " Ok ok, sono felicissimo che non parti. Sei uscita con quello e mi sei mancata, figuriamoci ti fossi trasferita a Roma."
- " Hai mangiato?"
- " Si, un pacco di patatine mentre guardavo la TV."
- " Solo? Ma quello non è mangiare!"
- " Mi è bastato, ora avrei bisogno di una bella doccia... In compagnia."
- " Scordatelo, ci vediamo quando esci dal bagno, ti aspetto qui."
- " Va bene..."
Si alza, mi prende in braccio e mi porta nella cabina doccia.
- " Come vuoi farla la doccia, vestita o vuoi spogliarti?"
- " Jé, non fare lo stronzo e fammi uscire."
- " Ok, ti spoglio io" Mi sussurra nell'orecchio e io sono ai suoi comandi, poi continua: " Sei una pigrona, devo fare sempre tutto io, ma non ti preoccupare, per me è sempre un piacere spogliarti e ammirare il tuo corpo perfetto completamente nudo."
Con una lentezza disarmante, mi sfila la maglietta, lasciando una scia di baci sul collo. Poi si abbassa e inizia a sbottonarmi i jeans per poi sfilarmi anche quelli e anche li, lascia una scia di baci lungo l'interno coscia. Infila gli indici delle mani ai due lati delle mie mutandine e me le sfila, stuzzicando con il naso il pube, per poi iniziare a leccarmi il clitoride, ma solo per pochi secondi, per poi ritornare con il suo viso a un centimetro dal mio. Ora tocca a me, gli sfilo la maglietta e dopo averla lanciata non so dove fuori alla cabina doccia, gli mordicchio il lobo dell'orecchio per poi scendere ai suoi pettorali asciutti e leggermente scolpiti e mi fermo appena sopra i suoi pantaloni, che sbottono facilmente e riesco a togliere altrettanto facilmente con il suo aiuto. Dopo aver lanciato anche questi ultimi da qualche parte nel bagno, inizio a massaggiargli il membro con le mani, inizia a ingrossarsi a vista d'occhio, così decido di iniziare a baciargli delicatamente il glande, per poi prendere in bocca tutta la sua grandezza e iniziare lentamente a fare avanti e indietro con la testa guardandolo dal basso negli occhi. La sua espressione di goduria mi fa eccitare da morire e inizio ad aumentare la velocità iniziando a succhiare.
- " Lara, non fare così se no arrivo subito! "
Ma io ormai non sento niente che non sia il suo piacere invadere il mio corpo, mi prende i capelli e tirandoli fa in modo che io mi ferma, e risalga fino a guardarlo dritta negli occhi. Mi bacia, mi stringe, mi tocca e io sento il bisogno di sentirmi posseduta da lui. Lui apre la doccia e l'acqua inizialmente fredda, mi fa mancare l'aria, ma subito dopo inizia a riscaldarsi fino a diventare molto calda. Gli salto in braccio, mettendo le mie gambe attorno la sua vita, lui mi appoggia con la schiena al muro piastrellato e mi penetra. Affonda il suo viso sul mio collo, mordicchiando e succhiandolo, i nostri respiri ansimanti sono l'unica cosa che si sente, il nostro piacere, il nostro diventare tutt'uno è qualcosa di cui non potrò mai farne a meno.
- " E' questo quello che vuoi? Vuoi sentirti mia?"
Mi da un forte morso sul collo, da farmi gridare.
- " Rispondimi!"
Dalla bocca riesco a mala pena a fare uscire un "si" bisbigliato al suo orecchio. Inizio a muovere anche io i fianchi per andargli incontro, mi prende le natiche nelle mani e guida i miei movimenti, sempre più veloci.
- " Dai Baby, arriva. Fammi sentire come riesco a farti godere."
- " Si, Jeremy. Sono tua."
E dopo queste parole, insieme esplodiamo nel piacere più intenso, bello e unico che possa esserci. Rimaniamo fermi per un po, a scambiarci piccoli baci, aspettando che i nostri respiri si normalizzino mentre l'acqua continua a scendere sui nostri corpi ancora uniti.
- " Ti amo, Baby"
- " Ti amo, Jeremy"
Ci stacchiamo e iniziamo a insaponarci a vicenda, in un imbarazzante silenzio, ma stiamo scoprendo ogni lato della nostra intimità e se pur imbarazzante, mi piace molto. Una volta finito, ci avvolgiamo negli asciugamani che sono stati preparati da lui precedentemente e andiamo in camera da letto. Mentre mi asciugo i capelli con il fon, lui rimane avvolto nell'asciugamano come me, sdraiato sul letto, di lato con la testa appoggiata sulla mano e mi guarda fin quando non ho finito, ma quando vede che sto per avvicinarmi all'armadio con l'intenzione di mettere il pigiama, mi chiama facendomi voltare di scatto verso di lui.
- " Vieni a dormire così. Togliti solo l'asciugamano, ho ancora voglia di sentire la tua pelle a contatto con la mia."
Senza dire niente, faccio come dice, ci rannicchiamo sotto le coperte, abbracciati l'uno all'altro e ci addormentiamo felici di essere ancora noi.
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La Mia Speranza Oltreoceano
RomanceLara, una ragazza di trent'anni, a cui la vita non ha mai sorriso. Fin quando un giorno, incontra gli occhi piú belli del mondo, gli stessi occhi che le stravolgeranno la vita. STORIA DA CORREGGERE. Mi scuso in anticipo per gli errori. Alcuni capito...