Capitolo 25

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Dopo tutte le preghiere di Jeremy, per farmi rimanere a casa, ora sono al bar, ad aspettare l'ora di pranzo, per parlare con Anna. Apprezzo molto il fatto che mi abbia voluta difendere e non la ringrazierò mai abbastanza, ma il pugno che gli ha dato, non mi è andato per niente giù. Per tutta la mattinata, Anna a stento mi ha salutata, ma ogni tanto la scopro a guardarmi con un sorriso soddisfatto. Poi c'è Marco, che stamattina mi sembra troppo presente dietro al bancone e la cosa mi risulta alquanto insolita. Fra un cliente e l'altro, timidamente mi chiede se posso pranzare con lui nella sala pizzeria, guardo Anna e lei alzando le spalle, mi fa capire che non ci sono problemi se ritarda la pausa pranzo di un'ora. Quindi, non ho scelta, se non accettare l'invito, se così si può chiamare, ma per il resto della mattina, non faccio altro che pensare al motivo di questo suo comportamento. In più, dovrebbe passare Jeremy, perche deve andare a fare una copia delle chiavi, in modo da riportarmi le mia e spero vivamente, che non venga per l'ora di pranzo, perchè dopo la reazione di ieri sera quando mi ha vista con Ivan, non so cosa aspettarmi. L'ora di pranzo è arrivata e Marco mi aspetta già al tavolo destinato al personale, mi siedo e dopo aver ordinato solo una porzione i patatine e una pizza lui, decido di togliermi ogni curiosità.

- " Allora, a cosa devo questo invito a pranzo?"

- " A niente. Non ho secondi fini o cose del genere. Non che mi dispiaccia, ma avevo solo voglia di conoscerti al di fuori dell'ambiente di lavoro. Tutto qui."

- " Non pensavo che volessi provarci con me, non sono il tipo, ma credo che questo tuo improvviso interessamento nel conoscermi meglio, sia insolito. Ma comunque non fa niente, allora che hai fatto ieri sera dopo che me ne sono andata?"

- "Niente di che, io e i miei amic..."

- " Come mai sei qui con lui e non a pranzare come sempre con Anna?!??!"

Oddio, lo sapevo, è dietro di me, in piedi e guarda Marco come se stesse per ucciderlo, nel momento in cui sento la sua voce, mi blocco e non ho idea di cosa dirgli. Mi alzo, vado verso di lui e prendendogli una mano lo guido verso il tavolo dove siamo seduti e vedo Marco impallidire.

- " Ciao amore, ti aspettavo. Lui è Marco, uno dei ragazzi che lavora con me e siccome ad Anna non andava di mangiare ora, si è offerto di farmi compagnia per pranzo."

- " Ok, ora ci sono io, puoi andare."

Il tono duro che rivolge a Marco, mi mortifica e non mi rimane altro che fargli un gesto con la testa, implorandolo con gli occhi di andare via. Lui capisce e mi asseconda.

- " Si infatti, torno a lavoro. Buon continuo." E si allontana.

- " Devi smetterla Jeremy! Non puoi farmi fare queste figure con chiunque mi vedi. Ho una vita anche io sai?!?!? E non intendo fare l'eremita solo per la tua insensata gelosia."

- " Ti stava mangiando con gli occhi. Ti vuole."

- " Lasciando stare il fatto che non è vero, ma poi, anche se fosse, che importa. Io voglio solo te. Non puoi reagire così ogni volta che mi vedo con un ragazzo."

- " Va bene, basta che non frequenti Marco."

- " Ma non ci penso proprio! Ho trent'anni e sono abbastanza grande da decidere da sola chi debba frequentare."

- " Ok, allora io ora vado da Renèe e la invito a mangiare un gelato, tu non avrai niente in contrario, giusto?"

- " Lei è una tua ex e le sue intenzioni sono chiare e poi non l'ho presa a cazzotti, pur essendo tentata. Comunque se proprio ci tieni così tanto, vai. Logicamente non mi aspettare per cena, perchè vorrei incontrare Ivan per scusarmi di ieri sera."

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