Capitolo 39

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Dormo beata, mentre mi sento delle mani calde che mi accarezzano una guancia. Apro gli occhi e trovo Jeremy, sdraiato sul un lato e con la testa poggiata su una mano, mi sorride e io ricambio, mentre mi stiracchio.

- " E' bellissimo guardarti mentre dormi. Ed è bellissimo anche ascoltarti, mentre dormi!"

- " Io non parlo nel sonno! "

- " Oh, si Baby."

- " E cos'ho detto?"

- " Non te lo dirò mai!"

Mi da un bacio e dopo essersi alzato, mi incita ad alzarmi, per uscire a fare colazione. Io rimarrei volentieri nel letto tutto il giorno, ma non riesco a dire di no a questo ragazzo stupendo con il sorriso da bambino che mi ritrovo di fronte. Mi alzo e vado a fare la doccia, una volta finito, vado all'armadio per vedere cosa mettere e decido per i soliti jeans e una maglioncino viola, con le mie convers nere. Mi trucco leggermente e raggiungo Jeremy, che sembra stia fremendo dalla voglia di uscire. Dopo dieci minuti, siamo seduti al bancone del bar con il mio cappuccino e il cornetto, mentre lui beve un semplice caffè. Dopo poco Rob ci raggiunge al bar, con il suo solito sorriso e ci da la notizia che tanto speravamo.

- " Marco, non solo è stato licenziato, ma è stato arrestato per molestie sessuali e tentato stupro, se tutto va bene, resterà al fresco per un po'. In oltre, haa confessato anche di essere stato lui a drogarti."

- " Ah, perfetto!" Dico, contenta.

- " Comunque Lara, io ti devo delle scuse."

- " Scuse? E perchè?" Io e Jeremy guardiamo Rob stupiti.

- " Perchè l'avevo capito che era strano, quel ragazzo non mi ha mai convinto e sarei dovuto stare più attento, ma non credevo arrivasse a questo punto!"

- " Rob, non devi scusarti! Nessuno si aspettava che fosse capace di una cosa del genere. Tu non centri assolutamente niente."

Rob guarda me e Jeremy e ci sorride, poi torna dietro la cassa a sbrigare dei clienti che aspettavano. Guardo Jeremy che non ha detto una parola, è pensieroso e non riesco proprio a capire perchè. Gli prendo il mento con il pollice e l'indice e alzo il suo viso in modo da guardarlo, i suoi occhi sono grigi, scuri.

- " Cos'hai?"

- " Niente, hai finito la colazione?"

- " Si, ma dove vuoi andare?"

- " Solo in spiaggia. Ti va?"

- " Mi va sempre di andare in spiaggia, dovresti saperlo."

Salutiamo i ragazzi che lavorano, Rob e andiamo in spiaggia, c'è un sole bellissimo, un leggero venticello e il mare è calmissimo. Camminiamo per un bel po' senza dire niente, fin quando lui senza dire niente, si ferma, si siede divaricando le gambe e con un gesto mi chiede di sedermi tra le sue gambe. Faccio come mi dice e abbracciandomi, restiamo a guardare il mare, rilassati.

- " Fino a qualche mese fa, non pensavo di innamorarmi. Avevo perso talmente tanto le speranze, che avevo accettato di sposare una persona con cui stavo insieme solo perchè mi sentivo in debito con lei. Invece guardami ora... Sono felice, con la donna che amo e sto per diventare padre. Questa è la dimostrazione del fatto che non bisogna mai perdere la speranza e soprattutto, non ci si deve mai accontentare."

- " Io ho vissuto tutta la mia vita sapendo che prima o poi qualcosa di buono sarebbe arrivato e ne ho avuto la conferma quando ho incontrato i tuoi ipnotici occhi, quel giorno al bar."

- " Sono stato fortunato. Quel giorno al bar, io non so perchè, ma non riuscivo a staccarti gli occhi di dosso. Ho pensato a te tutto il tempo, lottando con me stesso per non tornare al bar, fin quando non mi hai versato i cocktail sulla camicia, alla festa di Efrem. Li ho avuto la conferma che, senza volerlo, ogni cellula del mio corpo ti apparteneva già."

La Mia Speranza OltreoceanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora