Fortunatamente Jeremy è stato velocissimo a prepararsi e sono rimasta in compagnia di Kim, solo venti minuti. I venti minuti più imbarazzanti della mia vita. Nonostante lei fosse stata molto dolce e gentile, la mia timidezza ha preso il sopravvento o forse avevo solo paura che chiedesse qualcosa di me e suo fratello. Fortunatamente è stata molto discreta, limitandosi a chiedere solo cosa avremmo fatto stasera e a farmi fare il giro della casa per mostrarmela.
Ora mi trovo nella macchina sportiva e super accessoriata di Jeremy, non ho idea di che macchina sia, perchè non me ne intendo, ma a me piace tantissimo e secondo me non costa neanche tanto poco. Si sta facendo già notte e lui non vuole dirmi dove mi sta portando, ma mi fido.
- " Eccoci arrivati!" Sembra contento, ma io noto solo delle scale in ferro, tipo quelle antincendio.
- " Dove siamo?" Provo ancora a farmelo dire, ma lui ormai fa finta di non sentirmi.
- " In un posto speciale, dove vengo ogni volta che ho bisogno di stare solo e di pensare. Spero ti piaccia."
Appena finisco di salire le scale, noto un pontile lungo più o meno un paio di chilometri, guardandomi intorno, noto tutte le lucine della città che spiccano nell'ormai buio pesto. Il mare è diventato lo stesso colore del cielo, dando l'impressione che il pontile sia sospeso nell'aria. Jeremy mi prende per mano e iniziamo a camminare lungo il pontile che termina con una piazzetta rotonda e delle panchine messe in modo da guardare il mare attraverso le ringhiere. Mi affaccio alla ringhiera e guardo giù, se non fosse per il fruscio delle onde, davvero crederei che sotto ci sia il vuoto.
Mi volto verso Jeremy che mi guarda per capire la mia reazione, ma gli levo ogni dubbio.
- " Qui è stupendo!"
Al suono di queste parole, gli si illumina il viso e viene verso di me, mi prende il viso tra le mani e dopo aver detto che gli fa piacere che mi piaccia, mi bacia, dolcemente.
- " Permettimi di renderti così felice tutti i giorni" Mi sussurra tra un bacio e l'altro.
- " Ne abbiamo già parlato se non erro."
Jeremy si stacca da me, passandosi le mani fra i capelli e mi accorgo che si sta innervosendo.
- " Ma perchè? Dimmi solo perchè! L'hai visto anche tu che non resistiamo a stare lontani. I nostri corpi si vogliono... Il tuo corpo mi vuole!" Mi guarda negli occhi e non posso fare a meno di guardarlo.
- " Lo so che ti voglio e penso che da ieri sera, ti abbia dato più di una dimostrazione, se non erro. Il Fatto è che non voglio iniziare una storia basata solo sull'attrazione fisica, perchè sai bene che per ora il novantanove per cento è quello e so che non funzionerebbe. Non mi serve tempo per capire che non vedo l'ora di sentirti dentro di me, perchè questo l'ho capito nel momento in cui sei entrato nel bar la prima volta che ti ho visto. Io ho bisogno di sapere quello che c'è qua" Gli appoggio una mano sul cuore " E quello che c'è qua" Sposto la mano dal petto e la porto alla sua testa.
Dopo un attimo di silenzio che mi è sembrato non finire mai, lo sento sospirare. Mi guarda, prende la mia mano, se la porta sul viso e si avvicina lasciandomi un leggero bacio sulle labbra e dice:
- " Hai ragione, scusami. E' che quando sono con te perdo la ragione, mi sento come se mi avessi fatto un incantesimo."
- "Giuro che non sono una strega, al massimo faccio qualche rito voo doo." Cerco di sciogliere un po' la tensione ma poi torno seria e guardandolo dico:
- " Non roviniamo tutto con le parole. Continuiamo a frequentarci come stiamo facendo e vediamo come va a finire."
- " Ci proverò."
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La Mia Speranza Oltreoceano
RomanceLara, una ragazza di trent'anni, a cui la vita non ha mai sorriso. Fin quando un giorno, incontra gli occhi piú belli del mondo, gli stessi occhi che le stravolgeranno la vita. STORIA DA CORREGGERE. Mi scuso in anticipo per gli errori. Alcuni capito...