A Mezzo giorno, purtroppo suona la sveglia. Cerco di stopparla il prima possibile in modo da non svegliare Jeremy. Lo guardo dormire per qualche istante, sembra un angelo ed è bellissimo. Dopo aver fatto la doccia e aver preparato qualcosa da mangiare, ancora in accappatoio, decido di andare a svegliarlo. Entro nella stanza cercando di non far rumore e lo guardo, dalla testa ai piedi e all'improvviso mi viene un idea di come svegliarlo. Striscio sotto le coperte, iniziando a lasciargli una scia di delicati baci partendo dal collo, per poi scendere al centro del petto, gli addominali e fermarmi a un centimetro dall'elastico dei boxer. Sento la sua mano poggiarsi dietro la mia nuca, il rigonfiamento nei boxer aumenta e così decido di spostarli, iniziando a leccare molto lentamente la punta del suo membro, per poi prenderlo interamente in bocca. Inizio a salire e scendere con la testa, lui continua a tenere la mano dietro la mia nuca dandomi il ritmo con leggere spinte. La mia lingua lo avvolge e succhio delicatamente, alternando piccole pressioni con i denti.
- " Oh cazzo, baby! Se continui così arrivo in un secondo."
Amo il suo essere volgare in queste situazioni, anche se mi imbarazza. Il Suo respiro aumenta con l'aumentare la velocità della mia testa, lo succhio sempre più forte, mentre con una mano tengo il suo membro e l'altra gli accarezza il petto.
- " Baby, se non ti fermi ti arrivo in bocca."
La sua voce è un sussurro, ma non mi fermo, anzi continuo aumentando velocità e intensità, fin quando non lo sento irrigidirsi per gli spasmi dell'orgasmo e la mia bocca viene inondata da un liquido caldo, che io prontamente ingoio fino all'ultima goccia. Il suo respiro, torna lentamente normale e io decido di salire nello stesso modo in cui sono scesa, ovvero, lasciandogli una scia di baci. Mi appoggio completamente sopra di lui e gli stampo un bacio sulla bocca.
- " Buongiorno! Dormito bene?" Era da un sacco di tempo che non mi sentivo così felice.
- " Benissimo, anche se ho trovato di gran lunga meglio il risveglio!"
Ridiamo felici e ci abbracciamo. Guardo l'orologio e a malincuore, decido di alzarmi, se no faccio tardi a lavoro, ma mentre mi sposto dalle sue calde e rassicuranti bracia, lui mi blocca e mi guarda con uno sguardo malizioso, che mi fa sciogliere come un gelato al sole.
- " Dove credi di andare?"
- "Rimarrei volentieri nel letto con te, ma devo andare a lavoro." Faccio il broncio e lui ride. Ride a crepapelle... Ride talmente tanto da spostarmi da lui per mantenersi la pancia.
- "Cosa ci trovi di tanto divertente? Tu non lavori mai?"
Non capisco che ci sia da ridere così tanto e la cosa inizia a darmi fastidio.
- " Mi dici che cos'hai da ridere?"
- " Baby, oggi hai il giorno libero!"
Oddio, è vero. Oggi è domenica! E scoppio a ridere anche io! Solo la presenza di questo ragazzo, mi scombussola qualsiasi cosa.
- " E comunque, io lavoro anche più ore di te, ma sono in licenza per due settimane."
- " Ok ok, ho preparato qualcosa da mangiare, se ti alzi, andiamo che ho una fame tremenda. Ti do 2 minuti di tempo, dopo di ché non troverai neanche le briciole."
Cerca di prendermi, per farmi rimanere a letto, ma riesco a scivolare dalla sua presa e mi avvicino all'armadio per vedere cosa indossare. Decido di indossare jeans chiari aderenti con un maglioncino azzurro, prendo la biancheria pulita e mi giro per andare in bagno, quando noto che lui mi sta guardando con quei suoi occhi tentatori. Così decido di giocare sporco e mi cambio davanti a lui. Faccio come se lui non ci fosse e mi metto di spalle, lasciandomi scivolare l'accappatoio, con la coda dell'occhio noto che mi guarda con la bocca aperta, ma la richiude subito in una risatina maliziosa. Continuo a vestirmi e una volta finito, mi giro e lo guardo come se niente fosse.
- " Allora? Sei ancora a letto? Non vuoi mangiare?"
I suoi occhi sembrano quelli di un lupo quando vede la sua preda.
- " Non puoi immaginare la fame che ho!"
E, dal suo sguardo, non so se ha fame di cibo. Ma comunque, faccio finta di non aver capito la sua allusione e mi avvio in cucina. Non ho gran ché in frigo, ma sono riuscita a scaldare dei croissant che mi sono portata dal bar ieri a fine turno, poi non sapendo se Jeremi avesse voglia di dolce o salato, ho preparato anche delle uova strapazzate con pancetta fritta. Mentre sto prendendo i bicchieri, sento dei passi, mi giro e lo vedo fermo a guardarmi sotto l'arco dell'ingresso della cucina, caspita, ma quant'è bello? Possibile che sia anche simpatico, dolce e intelligente? E se mi stessi lasciando troppo andare? E se dovesse rivelarsi solo un'altra delusione? Il problema è che quando sono con lui, perdo ogni freno, mi sento come se un uragano mi prendesse in pieno, con i pensieri ovattati.
- " Perchè non ti siedi? Non c'è niente che ti piace di quello che ho preparato?"
- " Veramente ho l'imbarazzo della scelta. Che vuoi fare oggi? Lo sai vero che non ho la minima intenzione di passare neanche cinque minuti senza di te." Si siede avanti a me e mi guarda mentre aspetta una mia risposta.
- " Speravo me lo dicessi. Non ho progetti per la giornata, quindi a te la scelta!"
- " Appena finiamo di mangiare andiamo da me, così mi faccio una doccia e metto qualcosa di pulito. Ti lascio per una mezz'oretta nelle grinfie di mia sorella, per te ci sono problemi?"
- " Abiti con Kim?"
- " yes"
- " E allora perchè quando ti ho rovesciato i cocktail addosso, hai fatto tutto quel casino, quando poi potevi tranquillamente cambiarti e fare prima?"
- " Se non avessi trascorso quella mezz'ora con te, ora non saremmo qui! Diciamo che l'asciugatrice era una scusa."
- " Stronzo."
- " Ti sbagli... io colgo l'attimo, baby!"
Ride di gusto e mi stampa un bacio sulla tempia per farsi perdonare.
All'improvviso bussano al citofono e io vado nel panico pur essendo sicura che è Anna, ma immagino l'interrogatorio che mi aspetta appena saremo sole.
Vado a rispondere al citofono e dopo aver avuto conferma che è lei, le dico di salire.
- " Perchè non hai detto ad Anna di noi due?"
- " Sta salendo, possiamo parlarne appena siamo soli?"
Mi fa segno di si con la testa e chiudiamo l'argomento.
- " Lara, sono con Diego, possiamo entrare?"
Alzo gli occhi al cielo e rispondo.
- " Secondo te, se non potevi entrare, ti facevo salire?"
- " Minchia oh, ma quanto sei acida e ant..."
Le parole le si bloccano in gola, quando entra in cucina e trova Jeremy che sta finendo la colazione. Jeremy si alza per salutare Diego e ad Anna le si sblocca la lingua.
- " Abbiamo interrotto qualcosa? Non sapevo avessi compagnia, se no non avrei disturbato."
E' la prima volta che vedo Anna in imbarazzo e questa nuova versione di lei, mi fa ridere.
- " Tranquilla Miss, se avessi interrotto qualcosa, non avrei neanche risposto al citofono."
- " Siamo venuti solo per chiederti se stasera volevi venire con noi a magiare al ristorante, ma mi sa che sei impegnata." Diego mentre fa la proposta guarda me e Jeremy e poi abbassa lo sguardo imbarazzato.
- " Non posso venire anche io?" Jeremy interviene e io ci rimango un po' male, credevo volesse stare un po da solo con me. Ok, sto esagerando. Diego interrompe i miei pensieri.
- " Ovvio, ma pensavo che avreste preferito stare soli. Ma se volete venire con noi, ne saremo contentissimi."
- "Allora ci vediamo stasera alle otto al bar."
E dopo che Anna e Diego se ne sono andati, scendiamo anche noi, diretti a casa di Jeremy.
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La Mia Speranza Oltreoceano
RomantikLara, una ragazza di trent'anni, a cui la vita non ha mai sorriso. Fin quando un giorno, incontra gli occhi piú belli del mondo, gli stessi occhi che le stravolgeranno la vita. STORIA DA CORREGGERE. Mi scuso in anticipo per gli errori. Alcuni capito...