Riesco finalmente ad aprire gli occhi e la prima cosa che cerco, è Jeremy. E' seduto a un tavolino appoggiato alla parete opposta al mio letto, con la testa fra le mani e lo sento tirare su col naso.
- " Siamo di nuovo qui."
Appena sente la mia voce, alza la testa, mi guarda e gli si illumina il viso dalla contentezza. Ha gli occhi rossi di chi ha pianto per ore, o di chi sta piangendo da ore, lo sguardo stanco con ancora indosso la divisa mimetica del lavoro.
- " Oh amore mio, come ti senti? Finalmente ti sei svegliata! Perdonami se non ti ho salvata da quel pazzo, perdonami ti prego."
Poggia la testa sul mio petto e piange.
- " Sai benissimo che non è colpa tua. Come sta il bambino?"
- " Sarei dovuto entrare subito. Il bambino sta benissimo, sei incinta di cinque settimane e partorirai il prossimo gennaio."
Sorrido, mentre accarezzo i capelli del mio disperato fidanzato.
- " Ora basta piangere, mi prendi un po' d'acqua?"
- " Hai ragione, dovrei essere io a dare forza a te, invece sto qui a piangere come una femminuccia."
Mi porge il bicchiere con l'acqua ed esce dalla stanza per andare a cercare un dottore. Dopo pochi minuti, il dottore mi visita, mi fa un ecografia per farmi sentire il cuoricino del mio bambino.
Quando lo sento, delle lacrime solcano il mio viso, guardo Jeremy trattenere le lacrime e in quel preciso istante, ogni dubbio è scomparso... Non vedo l'ora di diventare mamma.
- " Il bambino sta benissimo e anche lei, signora. Io consiglierei di restare qui almeno per stanotte, ma se vuole le faccio firmare un foglio per farla dimettere adesso. Logicamente mi fiderò del fatto che starà ad assoluto riposo per almeno un paio di giorni, visto che comunque ha avuto un trauma e non vorrei che ne pagasse le conseguenze il bambino."
- " Starò a riposo a casa mia. Dove devo firmare?"
- " Lara, non credi sia meglio restare?"
- " No Jeremy, se devo stare a riposo, che differenza fa se sto a casa o qui? L'unica differenza è che qui il tempo non passerebbe mai, mentre invece a casa, ho la TV... Ho te."
- " Ok, ma guai a te se ti muovi dal letto o dal divano."
- " Si papà."
Dopo un'ora siamo in macchina, diretti a casa.
- " Dov'è Marco?"
Alla mia domanda, Jeremy si irrigidisce e stringe il volante sempre più forte, ma fingo di non notarlo.
- " Ora è in ospedale, ma presto starà in prigione. Appena te la sentirai, dovrai dare la tua testimonianza ai carabinieri e procederanno con l'arresto. Nel frattempo, la camera dell'ospedale è sorvegliata e non può ricevere nessuna visita."
- " Chiama i carabinieri e fatti dire quando posso andare a deporre."
- " Li chiamo appena arriviamo a casa."
- " Perchè Marco è in ospedale? Non mi ricordo di essere riuscita a fargli male." Faccio finta di non ricordare niente per vedere lui cosa mi dice.
- " Lara, perchè l'ho picchiato e se non mi avesse fermato Rob, l'avrei ammazzato, senza pensarci due volte."
- " E a me non ci hai pensato? A tuo figlio?"
- " E' proprio per te che gli ho spaccato la faccia!"
STAI LEGGENDO
La Mia Speranza Oltreoceano
Roman d'amourLara, una ragazza di trent'anni, a cui la vita non ha mai sorriso. Fin quando un giorno, incontra gli occhi piú belli del mondo, gli stessi occhi che le stravolgeranno la vita. STORIA DA CORREGGERE. Mi scuso in anticipo per gli errori. Alcuni capito...