Capitolo 49.

106 8 0
                                    

Sono le 7 del mattino e mi sveglio felice stavolta. Mi alzai e andai in cucina a fare colazione con pane e Nutella e la spremuta d'arance.
Andai in bagno a lavarmi e mi vestii. Mi misi un paio di jeans neri strappati, una canottiera nera con sopra una maglietta nera di pizzo corta, la felpa grigia, le Adidas bianche e nere, mi misi una linea di eye-liner, matita, mascara, burro di cacao, uno spruzzo di profumo per finire, presi le valigie, salutai i miei ed uscii.
Vidi lui davanti la sua macchina con gli occhiali da sole.
Albe:" ciao piccola."
Ci demmo un bacio a stampo e mi toccò il sedere.
Vanessa:" amore la manina."
Albe:" hai un culo pazzesco."
Vanessa:" allora? Andiamo?"
Mi fece un cenno di sì e mi sorrise.
Entrammo in macchina e andammo all'aeroporto di Bari.
*h 09.30*
Saliamo sull'aereo, prendemmo il posto e partimmo.
Albe:" pronta per andare all'estero con me?"
Vanessa:" sì."
Mi baciò la fronte e prese il cellulare, aprì Snapchat e fece un selfie con me, scrive "go to Paris✈️💕🗼"
Vanessa:" drogato di Snapchat eh?"
Rise. Adoro quando fa così.
Albe:" già. Anche tu non scherzi."
Infatti stavo usando gli effetti di Snapchat, misi l'effetto del vomita arcobaleni su Albe, risi come una matta.
Albe:" ciao a tutti sono un unicorno carino che vomita arcobaleni." Disse al video che gli stavo facendo.
Feci una foto dal finestrino e la misi su tutti i social come fa Albe. Su Snapchat scrissi "✈️☁️" anche ne sono drogata. Chiusi gli occhi perché avevo un sonno pazzesco.
Dopo 10 ore di viaggio arriviamo a Parigi. Sentii Albe svegliarmi con un bacio.
Albe:" amore, siamo arrivati a Parigi."
Quando aprii gli occhi sorrise a 32 denti.
Vane:" Oddio di già?"
Ci alzammo e prendemmo i bagagli. A Parigi ci fu un tempo meraviglioso. A Parigi il tramonto è una cosa pazzesca, soprattutto con Alberico.
Entrammo nell'hotel e andammo nella hall dove andiamo a prendere le chiavi della nostra stanza. Dato che erano francesi noi non lo sapevamo il francese e quindi mi limitai a parlare in inglese.
Vanessa:" good evening, we are De Giglio."
X:" ok, here are the keys. Room 375."
Vanessa:" thank you."
Andammo e Albe mi chiese:
Albe:" amore che ha detto?"
Vanessa:" ha detto che siamo nella stanza 375 al terzo piano."
Albe:" si vede che faccio schifo in inglese."
Vanessa:" beh, praticamente anche io, almeno stavolta ce l'ho fatta."
Entrammo nella stanza, tutta di lusso.
Vanessa:" amore, ma hai pagato tanto?"
Alberico mi zittisce con un dito sulla mia bocca.
Albe:" shh. I prezzi dei regali non si dicono."
Feci una faccia imbronciata per scherzo. Appoggiammo i bagagli e ci sedemmo sul letto.
Mi misi a cavalcioni su di lui, misi le gambe attorno alla sua vita e gli feci uno sguardo malizioso.
Albe:" piccola... No che così mi fai...ecco."
Sentii un  rigonfiamento nei suoi pantaloni, inarcai le sopracciglia e gli feci un sorriso perverso.
Vanessa:" ora non lo facciamo. Ti farò soffrire."
Risi e lui fece la faccina triste per finta e mi guardò maliziosamente, ero diventata una monella come lui.

|•Storia di un amore unico•|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora