2. Ora

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"Possiamo provarne un'altra?" Cerco di non ruotare gli occhi verso la fastidiosa studentessa che dirige il film. Penso che sto sbagliando perché mi guarda furiosa come a risistemare il tiro. La scuola di film è piena di ego più grandi della sitcom che mi ha resa un nome noto. Riconosco l'ironia della frase, ma credetemi, non nutre il mio ego che l'America, diamine il mondo intero, sa chi sono. Vorrei non fosse così. "Maddie, ho bisogno che sembri più confusa mentre Jack parla, okay?"

Annuisco e torno al mio posto per l'inizio di questa ridicola scena.

"Azione!"

Facciamo la stessa scena così tante volte che sforiamo il tempo a disposizione, e Erin è in ritardo per riportare la telecamera nella stanza dell'attrezzatura. Mormora tra sé e sé mentre noi sgombriamo, le sue sopracciglia eccessivamente affilate si alzano e si abbassano, in guerra l'uno con l'altro tra la sorpresa e la rabbia. Forse confusione. Forse è così che devo apparire quando farò di nuovo la scena domani. E sono sicura che ci farà rifare di nuovo la scena domani.

Questa giornata è stata troppo lunga, e tutto quello che voglio fare ora è correre. Sentire il bruciore e la liberazione mentre le mie cosce sono spinte oltre il loro benessere. Perdermi nella musica e nel movimento. Una volta tornata nella mia casa- stile distesa ranch sopra la collina, mi cambio velocemente indossando l'attrezzatura per correre, raccolgo i miei capelli in una coda stretta, e metto il mio iPhone nel cinturino legato al mio braccio. Il mio vicinato è calmo, ma più corro lontano, più mi avvicino all'università. Più macchine ostruiscono le strade, e i palazzi lungo le vie sono vivaci case bifamiliarie appartamenti invece di case isolate.

Decido d'impulso di andare lungo la strada giù per la collina al piccolo shopping center e prendere qualcosa da portar via per cena. Appena passata un'intersezione sul pendio, vengo colpita da qualcosa di morbido e pesante, perdo l'equilibrio e grugnisco. Poggio le mani sulle mie ginocchia, scuotendo la testa. Un cuscinone di una poltrona vecchio e consumato giace nell'erba accanto a me.

"Oh merda, scusa", dice un profondo, spesso accento britannico. Un ragazzo riccio con un braccio pieno di tatuaggi sta spingendo la testa fuori dal retro di un camioncino Rent-a-Mover. La sua giovane, dolce faccia non sembra abbinarsi con i tatuaggi né con la voce. "Stai bene?"

"Sì, sto bene."

Salta giù, gli occhi sbarrati. "Porca vacca. Sei Maddie Turner."

Ruoto gli occhi, liberamente questa volta, e annuisco. Non posso fottutamente andare da nessuna parte senza che la gente mi riconosca.

"Mi dispiace così tanto. Non avrei dovuto lanciare quella cosa fuori così." È alto, almeno un metro e ottanta, e guarda in basso verso di me intensamente, i suoi occhi verdi come il mare non lasciano mai i miei.

Scuoto di nuovo la testa, guardando le mie Nike e cominciando a diventare sempre più consapevole di essere sudata e abbastanza volgare. Dio, tutto quello che voglio adesso è l'anonimato, ma questo ragazzo deve sapere tutta la fottuta storia della mia vita. Devi vivere sotto una roccia per non sapere della spezzata Maddie Turner. "Va bene. Davvero, sto bene." Bene è la parola che ho usato per descrivere il mio stato emotivo a tutti dai miei genitori e terapisti ai colleghi ed estranei, negli ultimi sei anni. Bene. Sorrido. Questo di solito mi rende più convincente.

"Perché diavolo ci stai mettendo così tanto, Haz?" Haz? Guardo verso la porta aperta della bifamiliare dove un ragazzo muscoloso ha le mani sui fianchi. I suoi capelli marroni sono più chiari di quelli di Haz. Percorre il vialetto e i suoi occhi si spalancano quando si avvicina abbastanza da riconoscermi. "Oh mio dio! Maddie! Amo Turning Pages. Voglio dire, sono cresciuto guardando quel programma." Anche lui ha un accento britannico, così come un dolce sorriso con delle piccole fossette sulle guance, proprio sotto i suoi occhi.

The Other One [ Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora