62. Ora

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Una volta dentro, Harry mi spinge contro la porta del garage, facendo scivolare la lingua nella mia bocca. Gemo, afferrandogli i capelli. "Oh sì, piccola. Ti farò gemere il mio nome in ogni stanza di questa casa."


"Voglio dire, presumo." Lo tiro verso di me, baciandolo con forza. Infila la mano sotto il mio vestito e nelle mie mutande, le sue dita scivolano sul mio punto sensibile. "Harry."


Tira via la mano. "E una stanza è andata. Qual è la prossima piccola?" Gli colpisco la spalla. "Oh, piccola. L'hai voluto tu." Mi tira sulla sua spalla. In soggiorno mi posa sul divano, togliendomi le mutande mentre si alza. 


"Oh, no. E' il mio turno." Afferro l'orlo dei suoi jeans blu scuri e lo tiro più vicino, facendo scorrere le dita sulla sua erezione. "Togliti la maglia," comando. Sbottono e tiro giù la zip dei suoi jeans , poi li tiro giù insieme ai boxer.


Gli lecco la scia di peli sotto l'ombelico mentre mi abbassa e geme, spingendo più in avanti i fianchi. Bacio ogni fianco, mordendo gentilmente. Arrotolo la lingua intorno alla sua cappella. "Oh piccola, non stuzzicarmi." Cioè, parli te? Lo prendo in bocca ridacchiando. "Oh, cazzo. Posso sentirlo ovunque." Succhio forte. "Oh, Maddie." Inizio a muovere la testa mentre succhio più forte. "Oh," mugola mentre viene nella mia bocca.  Arrotolo di nuovo la lingua intorno alla cappella e il suo corpo trema. "Gesù." Mi siedo ammiccandogli, cercando di sembrare innocente. "Dio, sei bellissima."


"Grazie." Mi bacia dolcemente, gentilmente. Come ha fatto a Capodanno. Le nostre labbra si strofinano e si allontanano, ancora e ancora. Le sue dia sfiorano la pelle del mio collo, del braccio, della cosca; è un tocco che mi solletica e mi stuzzica. "Hey," mormoro tra i baci. "So cosa stai facendo."


"Hmm." Mormora nel bacio, l'altra mano mi accarezza il seno. Tira giù la zip del mio vestito e me lo toglie. "Così bella. Così delicata." Passa a baciarmi il collo in modo delicato. Troppo delicato. Le sue labbra e le sue mani mi accarezzano la pelle, toccando a malapena tutto il mio corpo.  Spingo i fianchi in alto. "Così insaziabile."


"Insaziabile?" Praticamente urlo. "Non sono ancora sazia da poter essere definita insaziabile."


Ride. "Non è divertente essere stuzzicati, vero?"


"Hai iniziato tu," faccio il broncio.


"E finirò io," fa scivolare le dita dentro di me. Alzo i fianchi, arcuando la schiena contro il divano. "Dio, sei così bagnata." Tira fuori le dita e le succhia. 


"Harry!" Strillo, colpendogli di nuovo la spalla. 


"Cosa?" Assume il suo miglior sguardo innocente. 


"Io non ti ho stuzzicato così tanto."


"Okay, piccola. Okay." Mi morde il capezzolo, il fianco, la pancia. E mentre spinge di nuovo le dita dentro di me, la sua lingua scivola verso il basso, iniziando a compiere dei cerchi.


Gemo, "Gesù," alzo di nuovo i fianchi. Ride contro la mia pelle, facendomi gemere di nuovo. La pressione che sento esce fuori, facendomi tremare. "Harry," gemo, mentre il mio corpo si gode la sensazione. 

The Other One [ Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora